Qualche giorno fa, a conclusione di un lungo dibattito con gli scienziati planetari, la NASA ha accettato di estendere le operazioni della missione New Horizons fino alla fine di questo decennio, ovvero fino all’uscita della sonda dalla Fascia di Kuiper, prevista per il 2028-2029.
Un’estensione per New Horizons era già stata approvata l’anno scorso fino a settembre 2024. Il focus previsto per la nuova estensione missione, a partire dal 2025, sarà la raccolta di dati eliofisici mentre la sonda si dirige fuori dal Sistema Solare.
Il finanziamento dell’estensione sarà principalmente a carico dalla Planetary Science Division della NASA, che gestirà la missione con la Heliophysics e Planetary Science Division.
New Horizons, finora
La New Horizons è stata lanciata il 19 gennaio 2006 con l’obiettivo di esplorare Plutone e il sistema di Plutone-Charon, situato nelle regioni più remote del Sistema Solare. Dopo un viaggio di quasi nove anni attraverso lo spazio profondo, New Horizons ha raggiunto Plutone il 14 luglio 2015, compiendo un sorvolo ravvicinato senza precedenti del pianeta nano.
Durante questo incontro storico, la sonda ha catturato immagini ad alta risoluzione della superficie di Plutone. Ha rivelato una varietà di caratteristiche geologiche, tra cui montagne di ghiaccio, pianure di azoto congelato. E una misteriosa regione a forma di cuore chiamata Tombaugh Regio.
E New Horizons non si è fermata qui. Dopo l’incontro con Plutone, la sonda ha continuato il suo viaggio nel Sistema Solare esterno. Si è diretta verso l’asteroide 2014 MU69 o Arrokoth, nella Fascia di Kuiper, raggiunto e sorvolato nel gennaio 2019.
Nel corso del suo viaggio, New Horizons ha contribuito in modo significativo alla nostra comprensione delle regioni più remote e meno esplorate del Sistema Solare. Ha fornito dati scientifici preziosi sulla composizione, la struttura e l’origine di Plutone e altri oggetti della Fascia di Kuiper. Così, ha aperto nuove prospettive per la ricerca scientifica nel campo dell’astronomia planetaria.
La sonda sta ancora inviando dati a Terra. Rappresenta quindi un importante strumento per studiare il nostro Sistema Solare esterno. Nel grafico sottostante ne vediamo la posizione attuale a oggi, 4 ottobre 2023.
Una nuova estensione
A lungo richiesta dagli scienziati che si occupano di pianeti e di eliofisica, la nuova missione estesa sarebbe stata accettata dalla NASA, che ora ne valuterà l’impatto sul budget. I finanziamenti all’interno del programma New Frontiers, di cui questa missione fa parte, saranno ribilanciati per l’approvazione finale delle operazioni estese di New Horizons.
La disposizione, se confermata, consentirà alla sonda di eseguire un altro flyby nella cintura di Kuiper, come quello di Arrokoth nel 2019. Sebbene attualmente non ci siano oggetti conosciuti nel raggio di New Horizons, la NASA ha affermato: “Questo nuovo percorso consente la possibilità di utilizzare la sonda per un futuro sorvolo ravvicinato di un oggetto, qualora ne venisse identificato uno”.
La posizione privilegiata e la strumentazione di New Horizons, nonché la sua durata operativa, permettono alla sonda di recuperare informazioni importanti che non possono essere raccolte da Terra. Attualmente solo le sonde Voyager 1 e 2 hanno raggiunto e stanno analizzando lo spazio interstellare, ovvero ciò che si trova oltre il confine di influenza del Sole. Luogo che la New Horizons potrebbe essere in grado di raggiungere all’incirca nel 2040.
Per prolungare l’operatività della sonda, sarà necessario preservare del propellente e ridurre quindi la complessità delle sue operazioni. Nel frattempo, mentre si attende la conferma definitiva del budget rivisto per queste estensione di missione, si cerca un potenziale candidato per un flyby nella fascia di Kuiper. Prima che la sonda la superi ed esca definitivamente dal Sistema Solare.