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| On 10 mesi ago

Svelato un altro oggetto che emette segnali radio misteriosi: forse è una magnetar

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L’Universo, con la sua vastità e oscurità, continua a stupirci, sfidando la nostra comprensione. Tra i vari corpi celesti, le stelle di neutroni hanno sempre rappresentato uno degli oggetti astrofisici più affascinanti e misteriosi di sempre. Recentemente, un team di astronomi ha rivelato uno strano segnale radio che pulsa da un punto distante 15000 anni luce, e che potrebbe indicare un tipo di stella non ancora confermato.

L’oggetto al centro dello studio si chiama GPM J1839-10, ed emette onde radio ogni 22 minuti. Questa frequenza è molto lenta rispetto ad altre sorgenti di onde radio pulsanti. Inoltre, un’analisi approfondita dei dati d’archivio rivela che questo impulso è stato registrato per oltre 30 anni, ma fino ad ora non lo si era notato.

Il team, guidato dall’astrofisica Natasha Hurley-Walker dell’International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR) presso la Curtin University in Australia, ha suggerito che la sorgente potrebbe essere una magnetar. Si tratta di una classe specifica di stella di neutroni, che presenta dei campi magnetici estremamente intensi, ma con una rotazione particolarmente lenta. Questa ipotesi, se confermata, sarebbe in contrasto con la nostra attuale comprensione di questi oggetti.

GPM J1839-10: una magnetar che si nasconde da oltre 30 anni

Nello spazio è abbastanza comune osservare segnali radio ripetuti, ma solitamente la frequenza di questi segnali è molto rapida, a differenza di quella registrata per GPM J1839-10. “Questo straordinario oggetto sfida la nostra attuale comprensione delle stelle di neutroni e delle magnetar, che sono alcuni degli oggetti più esotici ed estremi dell’Universo” spiega Hurley-Walker.

La scoperta di GPM J1839-10 è stata fatta dopo che un oggetto simile era stato individuato nella Via Lattea tre anni fa. Questo oggetto è stato chiamato GLEAM-X J162759.5-523504.3 ed emetteva onde radio per circa un minuto, ogni 18 minuti. Tuttavia, nel 2018 l’emissione si è interrotta, l’oggetto si è spento e da allora non si hanno più notizie.

Senza ulteriori dati, i ricercatori non sono stati in grado di verificare se GLEAM-X J162759.5-523504.3 fosse una magnetar. Hurley-Walker e al suo team volevano cercare altri oggetti simili nello spazio, e così hanno osservato il cielo per diversi mesi usando il Murchison Widefield Array (MWA) dell’Osservatorio radioastronomico di Murchison, in Australia. Durante queste osservazioni hanno trovato un oggetto che emette impulsi radio di cinque minuti, ogni 22 minuti.

La sintesi dei primi due impulsi di GPM J1839-10 rilevati da MeerKAT, alle 19:12:33 e alle 19:35:43 UTC del 20 luglio 2022. Credits: Hurley-Walker et al. 2023

Grazie all’aiuto di altri telescopi e all’analisi dei dati d’archivio, i ricercatori sono stati in grado di caratterizzare l’emissione radio in dettaglio. I dati d’archivio hanno rivelato che GPM J1839-10 pulsa almeno dal 1988. “Avevo cinque anni quando i nostri telescopi registrarono per la prima volta le pulsazioni di questo oggetto. Ma nessuno se ne accorse, e rimase nascosto nei dati per 33 anni” racconta Hurley-Walker. Nessuno se ne accorse perché non si aspettavano una cosa del genere.

Un mistero cosmico da risolvere

Dall’analisi del profilo di emissione, l’oggetto assomiglia molto a una pulsar, una stella di neutroni, ma con una rotazione 1000 volte più lenta. Nello specifico, sembra che l’oggetto cosmico al centro dello studio sia una magnetar.

Analizzando le osservazioni degli ultimi tre decenni, i ricercatori hanno notato che la sorgente emette gli impulsi con una precisione elevata, senza rallentare nel tempo. Ma secondo le attuali teorie, per produrre onde radio la sorgente deve rallentare. Inoltre, dai dati i ricercatori ritengono che GPM J1839-10 dovrebbe trovarsi al di sotto della linea della morte, ossia il limite teorico oltre il quale le onde radio non sono più rivelabili.

A questo si aggiunge anche il fatto che la sorgente in questione è una magnetar e l’emissione radio dovrebbe essere visibile solo per pochi mesi, al massimo anni, ma non per oltre 30 anni. Hurley-Walker ha affermato:

L’oggetto che abbiamo scoperto ruota troppo lentamente per produrre onde radio, è al di sotto della linea della morte. Supponendo che si tratti di una magnetar, non dovrebbe essere possibile per questo oggetto produrre onde radio. Ma noi le vediamo. E non si tratta solo di una piccola emissione radio. Ogni 22 minuti emette un impulso di 5 minuti in banda radio e lo fa da almeno 33 anni. Qualunque sia il meccanismo alla base di questo fenomeno è straordinario.

I ricercatori si trovano quindi di fronte a nuovi enigmi da risolvere. Continueranno a studiare i dati raccolti dai telescopi per condurre future scoperte e arrivare a una migliore comprensione di questi oggetti.

L’abstract della ricerca, pubblicata su Nature, è reperibile qui.