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| On 1 anno ago

SpaceX rinuncia alle piattaforme Phobos e Deimos per il lancio di Starship

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SpaceX sembrerebbe aver messo in pausa il piano di utilizzare due piattaforme petrolifere, modificate per i lanci di Starship. Gwynne Shotwell, COO e presidente dell’azienda, nonché a capo di Starbase, ha dichiarato che hanno venduto le piattaforme acquistate a fine estate del 2020 e ribattezzate Phobos e Deimos, come le lune di Marte. Deimos in particolare, era arrivata nel porto di Brownsville, in Texas, a ottobre 2020.

A fine febbraio dello scorso anno, Deimos ha iniziato il suo viaggio verso il porto di Pascagoula per unirsi a Phobos. Gli operai avevano già iniziato i lavori per modificarle, ma questi erano stati messi in pausa diverse volte, per poi fermarsi del tutto. Ora le due piattaforme sono nuovamente in partenza, con destinazione tuttora sconosciuta.

Shotwell ha dichiarato che l’obbiettivo primario è il volo di Starship, con successive analisi ed eventuali migliorie da apportare ai prototipi. Un evento ormai sempre più vicino, soprattutto ora che hanno concluso lo static fire test con 31 motori del Super Heavy. Inoltre, a Starbase stanno lavorando per migliorare il pad di lancio, mentre in Florida continuano i lavori per la costruzione delle infrastrutture di terra.

Stando ai piani di SpaceX, è molto probabile che in futuro torneremo a parlare dell’utilizzo di piattaforme di lancio, un elemento che potrebbe essere molto importante per il progetto, ma a quanto pare non così urgente.

A sinistra, la piattaforma Deimos a novembre del 2021, a destra un render di come sarebbe potuta essere al momento di lancio di Starship.

Pausa di riflessione

Quello che SpaceX definisce Stage Zero, ovvero l’insieme delle infrastrutture di terra a supporto dei lanci di Starship, è tra i più complessi mai realizzati. Il pad deve sopportare le forze generate dal razzo più potente mai costruito dall’essere umano. Oltre a questo, la torre chiamata Mechazilla avrà anche il compito di recuperare al volo sia il Super Heavy che la Starship.

SpaceX ha riscontrato diversi problemi nella costruzione dello Stage Zero di Starbase, ma da ciò ne ha tratto esperienza per la realizzazione di un secondo pad in Florida. Realizzare tutto ciò su una piattaforma da collocare in mezzo al mare è estremamente complesso. La stessa Shotwell ha affermato che le piattaforme che avevano acquistato, a 3,5 milioni di dollari l’una, non erano adeguate.

Non è da escludere la volontà di SpaceX d’iniziare a progettare da zero la realizzazione delle chiatte. In questo modo potrebbero soddisfare tutte le esigenze dell’azienda, anche in vista dei futuri piani annunciati da Musk, come la produzione in loco dei propellenti.

L’utilizzo di piattaforme marine a supporto dei lanci di Starship e Super Heavy, permetterebbe all’azienda maggiori libertà. Sarebbero lontane dai centri abitati, causando quindi meno disagi ai cittadini. Inoltre potrebbero collocarsi lontano dalle tratte aeree e navali, in modo da non dover causare disagi e avere limitazioni nell’ottenimenti dei permessi.

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