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Fallito all’ultimo stadio il lancio di LandSpace: il primo lanciatore a Metano a raggiungere lo spazio

Nicolò Bagno di Nicolò Bagno
Dicembre 14, 2022
in Asia, Cina, News, Space economy
Fallito all’ultimo stadio il lancio di LandSpace: il primo lanciatore a Metano a raggiungere lo spazio
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Questa mattina l’azienda cinese LandSpace ha lanciato il nuovo razzo Zhuque-2 o ZQ-2, il primo al mondo ad utilizzare completamente il metano liquido in combinazione con ossigeno liquido come propellente. Il nuovo lanciatore cinese ha provato a vincere una sfida del tutto informale che vedeva in lizza diversi contendenti americani per il primato. Tra questi c’erano Starship, Vulcan e il più piccolo Terran-1 di Relativity. Purtroppo, nonostante il primo stadio e il motore principale del secondo, sembra abbiano performato correttamente, ci sono stati problemi in alcuni motori aggiuntivi dell’ultimo stadio, che non hanno permesso di raggiungere l’orbita corretta al payload. 

Sul secondo stadio infatti, avviene una accensione secondaria di questi motori aggiuntivi, più piccoli rispetto a quello principale. Questi motori si accendono dopo che è stato spento il motore del secondo stadio, ma prima che avvenga la separazione del payload. Anche questi propulsori aggiuntivi funzionavano a Metano. Questa tecnica di propulsione è usata anche nei vettori della famiglia Lunga Marcia 2. L’incidente sembra sia avvenuto intorno a T+300s, cioè 300 secondi dopo il lancio. In questo video sono raccolti alcuni filmati trapelati, del momento del lancio.

Il risultato della compagnia di Pechino è comunque rilevante all’interno della “gara” internazionale, se si considera che LandSpace è una delle prime aziende nel settore spaziale privato cinese ad operare con parziale successo dei propellenti liquidi. Fino ad oggi ci sono stati pochi successi nel mercato di lancio cinese privato, tutti ottenuti tramite veicoli a propellente solido, spesso basati su vecchi ICBM. Il test svolto da LandSpace apre la strada ad una nuova generazione di vettori cinesi a propellente liquido che fino ad oggi sono ancora sulla carta.

Il volo inaugurale di ZQ-2 è avvenuto dallo spazioporto cinese di Jiuquan, ed erano presenti a bordo 11 diversi payload, attualmente non ancora del tutti noti. 

Un razzo moderno dal passato

Alto quasi 50 m, ZQ-2 è un raro esempio di lanciatore di classe medio-bassa, con una capacità di carico di circa 5 tonnellate in orbita bassa terrestre. Il design del veicolo riprende molto l’aerodinamica del Lunga Marcia 2D con un’evidente variazione nell’interstadio, che diventa completamente coperto nella versione dell’azienda pechinese.

La grande novità di Zhuque-2 è il comparto propulsivo, che si compone di quattro motori TQ-12 al primo stadio con una spinta di circa 70 tonnellate ciascuno. I TQ-12 adottano un classico e semplice ciclo gas generator usato anche nel secondo stadio, che impegna un solo motore adatto per l’ambiente spaziale vuoto. 

Zhuque-2
Il razzo Zhuque-2 in hangar durante la fase d’integrazione. Credit: LandSpace

Lo stadio superiore adopera anche un set di motori direzionali Vernier, una soluzione tipica nei propulsori cinesi e sovietici. Quest’ultima peculiarità verrà presto cambiata con un solo motore, il TQ-15 simile al Merlin americano per vuoto che rimpiazzerà il già citato TQ-12 per vuoto. Dato che sono stati proprio questi motori Vernier a provocare il fallimento del lancio, è possibile che già al prossimo tentativo avverrà la sostituzione.  

LandSpace sta lavorando molto anche alla produzione e il miglioramento di ZQ-2, tra le migliorie figura anche un incremento del 9% nella spinta, con una nuova versione di motori del primo stadio, TQ-12A. 

Un importante test

Il tentativo di lancio di LandSpace, anche se fallito, è un momento quasi storico per l’industria aerospaziale cinese. Allo stesso tempo è anche un grande test per capire se e come c’è spazio per questo tipo di servizi nella Cina. Fino ad oggi le compagnie private di Pechino non hanno mai brillato per affidabilità, e purtroppo questo lancio sembra comunque confermarlo. Inoltre hanno un enorme competitor, ossia le controllate statali che da decenni lavorano al programma spaziale cinese, colossi come la CASC o la CASI. 

Infine, se la domanda sarà sufficiente, LandSpace dovrà dimostrare di saper raggiungere l’orbita anche con gli ultimi stadi, oltre ad una certa rapidità nella produzione di Zhuque-2. Quest’ultimo è un ulteriore fattore che in Cina non è mai andato particolarmente bene se non per il Lunga Marcia 2. 

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Tags: CinaLandSpaceZhuque-2ZQ-2

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