Dopo aver portato Starlink nel settore navale con un’apposita parabola, SpaceX ha mostrato il kit proposto all’aviazione, aprendo gli ordini per ricevere le parabole da installare sulle fusoliere degli aerei. Le consegne inizieranno nel 2023 e già diverse compagnie hanno preso accordi con SpaceX per installare il kit, come la JSX e la Hawaiian Airlines.
Continua nel frattempo a crescere il numero di satelliti portati in orbita, che con l’ultimo lancio, avvenuto il 20 ottobre alle 16:50 dal complesso di lancio numero 40, sono diventati 3503. Di questi però, solo 3230 si trovano ancora in orbita, stando alle analisi dell’astronomo Jonathan McDowell. Attualmente l’SLC-40 di Cape Canaveral è l’unico pad utilizzabile da SpaceX in Florida, dato che al 39A gli operai stanno lavorando per preparare la prossima missione del Falcon Heavy, attualmente prevista per il 31 ottobre.
SpaceX ha così portato a temine la missione numero 48 del 2022, un anno in cui il 63% dei lanci è stato proprio di satelliti Starlink. L’azienda è così vicina al completamento del quarto guscio orbitale, che prevede di avere 1584 satelliti operativi. Con quest’ultima missione SpaceX ne ha trasportati 1530, ma diversi Starlink non si trovano più nello spazio. Tra questi anche i satelliti deorbitati a seguito degli effetti di una tempesta solare avvenuta a febbraio.
Un parabola montata su un aereo
È la quinta parabola sviluppata da SpaceX per supportare un particolare utilizzo, ovvero fornire internet veloce ai passeggeri di un aereo. Lato hardware, l’azienda di Musk ha dovuto sviluppare specifiche coperture della parabola affinché questa fornisse la minore resistenza aerodinamica possibile. Per quanto riguarda il software invece, deve essere in grado d’indirizzare il segnale verso i satelliti velocemente e in modo molto efficiente. Sia gli Starlink che il velivolo si muovono a elevate velocità. Mantenere il segnale in queste particolari condizioni risulta molto complesso e proprio per tale ragione, questo servizio è l’ultimo proposto da SpaceX.
Il kit di Starlink per l’aviazione è attualmente anche l’unico che richiede un tecnico specializzato per la sua installazione. SpaceX ha sempre pubblicizzato la facilità di utilizzo del kit, e lo stesso Musk ha diverse volte detto che basta aprire la confezione, posizionare la parabola all’esterno, assicurandosi che abbia un’ampia visuale libera del cielo, e collegare la presa alla corrente. Semplici passaggi che poi permettono da subito di utilizzare la connessione satellitare.
Montare la parabola sulla fusoliera di un aeroplano invece è un’operazione delicata, che deve essere effettuata da personale competente. Il kit comprende anche un’apposita copertura aerodinamica, studiata in base ai diversi modelli di velivoli, che attualmente sono ancora pochi. Questi sono: ERJ-135, ERJ-145, G650, G550, Falcon 2000, G450, Challenger 300, Challenger 350, Global Express, Global 5000, Global 6000,Global 7500. Attualmente quindi è disponibile soltanto per jet di piccole e medie dimensioni.
Le compagnie aeree dovranno sborsare 150.000 dollari per l’acquisto del kit, che comprende una parabola e due router. Va aggiunto poi un canone mensile che va dai 12.400 dollari ai 25.000 dollari. SpaceX promette velocità di dowloand di 350 Mbps, con una latenza di 20 millisecondi.
Il Sesto Falcon 9 che raggiunge quota 10 lanci
Se fino a qualche anno fa vedere un primo stadio volare per ben dieci volte sembrava un traguardo irraggiungibile ora per SpaceX è diventata la normalità. Sono ben sei infatti i Falcon 9 che hanno volato per 10 volte e tra questi tre sono andati anche oltre.
Il primo stadio utilizzato da SpaceX per quest’ultima missione è il B1062, un particolare booster che ha portato in orbita anche gli unici due equipaggi privati della Dragon. Si tratta di Inspiration4, avvenuta ormai più di un anno fa, a settembre del 2021, e Ax-1, completata invece ad aprile del 2022.
Il B1062 al momento detiene due record, in quanto è il primo stadio che ha volato di più quest’anno. Su 48 missioni, 7 sono state portate a termine proprio grazie a questo Falcon 9. È possibile che questo numero venga incrementato ulteriormente entro la fine dell’anno, dato che il B1062, circa 8 minuti e mezzo dopo il decollo, è atterrato con successo sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas.
Falcon 9’s first stage has landed on the A Shortfall of Gravitas droneship pic.twitter.com/gcz5B3yN9O
— SpaceX (@SpaceX) October 20, 2022
Il secondo primato invece riguarda la velocità di riutilizzo. SpaceX infatti ha impiegato solamente 21 giorni, 6 ore e 10 minuti per effettuare due diversi lanci con il medesimo booster. Ciò è accaduto ad aprile, volando prima con Ax-1 e successivamente con Starlink-4.16.
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