Esplorazione spaziale
| On 2 anni ago

La scienza e le tecnologie della ricerca SETI presentate allo IAC2022

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Tra le diverse conferenze e presentazioni durante lo IAC2022, c’è stato spazio anche per parlare del programma SETI (acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence). Il progetto SETI è dedicato alla ricerca di vita intelligente extraterrestre abbastanza evoluta da poter inviare segnali radio nel cosmo. Si occupa anche d’inviare segnali della nostra presenza sulla Terra nello spazio profondo, con l’ambizione di raggiungere altre civiltà in grado di riceverli e comprenderli. Da questo programma, è nato negli anni ’70 il SETI Institute.

Proposto da Frank Drake, Il SETI Institute è una organizzazione scientifica privata con sede centrale a Mountain View in California. Di seguito vediamo alcune delle presentazioni fatte allo IAC2022 riguardanti i passi presenti e futuri della ricerca SETI.

Il progetto Breakthrough Listen e la ricerca di vita intelligente

Siamo soli nell’Universo, come vita intelligente? La ricerca SETI di tecnosegnali, come indicatori osservabili da remoto di vita extraterrestre avanzata, cerca da anni di rispondere a questa domanda. A questo proposito, il progetto internazionale Breakthrough Listen sta conducendo la più mirata ricerca SETI d’intelligenza extraterrestre. Lo fa attraverso indagini radio e ottiche di stelle e galassie vicine e del piano galattico della Via Lattea.

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Recentemente, Breakthrough Listen ha stretto una collaborazione con il SETI Institute per sviluppare capacità di ricerca SETI su alcuni dei più sensibili radiointerferometri, tra cui il Very Large Array (VLA) in New Mexico e MeerKAT in Sud Africa. Durante la sua presentazione, la ricercatrice Cherry Ng dell’Università di Toronto in Canada ha parlato di recenti aggiornamenti in merito. I radiotelescopi interferometrici hanno i vantaggi di:

  • Fornire un campo visivo più ampio.
  • Massimizzare la velocità dell’indagine SETI.

Per quanto riguarda MerrKAT, la dtt.essa Ng ha affermato che la ricerca SETI inizierà il prossimo anno (2023) e permetterà di raggiungere entro un paio d’anni il monitoraggio di oltre 1 milione di stelle vicine. Inoltre, sarà molto utile per capire come condurre ricerca SETI anche con gli strumenti di nuova generazione come lo Square Kilometre Array (SKA), in costruzione in Australia e Sud Africa, e il Next Generation VLA (ngVLA).

La ricercatrice Cherry Ng presenta il suo studio durante lo IAC2022. Credits foto: Astrospace.it

L’abstract del paper della dtt.essa Ng, accettato per la pubblicazione su Nature Astronomy, è reperibile qui.

Automazione e selezione dei target per l’osservazione SETI

Gli array di radiotelescopi offrono interessanti opportunità per indagini SETI. Gli approcci basati su Ethernet architetturale, adottati da MeerKAT, dal VLA e dall’Allen Telescope Array, consentono a più osservatori di ricevere dati simultaneamente. Breakthrough Listen sta quindi conducendo un’indagine SETI automatizzata presso il MeerKAT, direttamente sui flussi di dati grezzi. Successivamente eseguirà:

  1. Un processo informatico detto beamforming (coerente e incoerente) in modalità tensione.
  2. In modalità coerente, i fasci sintetizzati saranno formati su oggetti d’interesse all’interno del campo visivo primario del telescopio.

A parlare delle nuove informazioni riguardanti la selezione target per SETI è il ricercatore Daniel Czech dell’Università di Berkeley, California. Il dtt. Czech ha spiegato che la maggior parte degli oggetti da osservare sarà selezionata da un insieme di 26 milioni di stelle tratte da Gaia DR2 (penultimo catalogo del satellite Gaia dell’ESA).

Una pipeline di elaborazione riconfigurabile eseguirà ricerche SETI sui dati di ciascun fascio. Poiché il calcolo in situ è limitato, è possibile formare ed elaborare simultaneamente un numero finito di fasci. Verranno osservate tutte o un sottoinsieme delle stelle disponibili, a seconda del numero di stelle nel campo visivo primario e della durata del puntamento primario. Le stelle target saranno selezionate seguendo questa lista di operazioni:

  • Ricezione di una richiesta per un nuovo elenco di obiettivi.
  • Stima del campo visivo attuale in base alla frequenza di osservazione.
  • Ricerca nel database dei target desiderati tra quelli che rientrano nel campo visivo corrente.
  • Calcolo dell’ordine di priorità (distanza, osservazioni precedenti in bande diverse…).
  • Riscrittura in formato JSON
  • Pubblicazione di un messaggio ai processi a valle che segnala la disponibilità di nuovi target.

I prossimi passi, spiega il dtt. Czech, saranno mantenere la consapevolezza delle osservazioni precedenti, interfacciarsi con il database Breakthrough Listen delle osservazioni complete, eseguire calcoli di priorità per gli obiettivi e adattare il selettore dei target.

Il ricercatore Daniel Czech presenta gli ultimi risultati del suo gruppo di ricerca durante lo IAC2022. Credits foto: Astrospace.it

L’articolo di dtt. Czech e colleghi, pubblicato su Astronomical Society of the Pacific, è reperibile qui.

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La ricerca di firme SETI nei target di TESS

L’iniziativa Breakthrough Listen, nell’ambito della sua ampia missione, sta collaborando con gli scienziati che lavorano sul Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA, al fine di esaminare i Target of Interest (TOI) del TESS alla ricerca di tecnosegnali (tecnosignatures in inglese).

Durante la sua presentazione, il ricercatore Noah Franx del Berkeley SETI Research Center negli USA ha presentato una ricerca di tecnosegnali radio a 1-11 GHz di 61 TOI di TESS, che erano in transito durante l’osservazione Breakthrough Listen al Robert C. Byrd Green Bank Telescope.

I ricercatori hanno eseguito una ricerca di deriva Doppler a banda stretta (variazioni nell’effetto Doppler causato dal movimento dei corpi celesti lontano o vicino rispetto a noi), in cui sono state rimosse le interferenze di radiofrequenza. Hanno quindi confrontato i segnali tra le cadenze delle sorgenti target. Dopo la rimozione delle interferenze, non figurano più segnali d’interesse tecnologico. Questo risultato nullo implica che nelle bande L, S, C e X, meno del 52%, 20%, 16% e 15%, rispettivamente, dei TOI di TESS possiedono un trasmettitore con una cadenza e potenza imputabile a radiosegnali provenienti da vita intelligente.

Il dtt. Franz ha affermato che i prossimi passi consisteranno in osservare gli esopianeti non solo durante il transito, ma anche nella fase iniziale e finale o subito successiva al transito stesso. In questo modo, forse, sarà possibile cogliere meno rumore proveniente dalla stella e approfondire i dettagli dello studio.

Il ricercatore Noah Franx presenta al pubblico i risultati della ricerca SETI con i target di TESS durante lo IAC2022. Credits foto: Astrospace.it

L’articolo del dtt. Franz e colleghi, accettato per la pubblicazione su The Astronomical Journal, è disponibile qui.

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