Al sesto tentativo, SpaceX riesce finalmente a trovare un’occasione in cui il meteo è favorevole per far decollare il suo Falcon 9 con a bordo 54 Starlink. Inizialmente questa missione, denominata Starlink-4.34, sarebbe dovuta partire il 14 settembre, ma a causa del maltempo hanno continuato a rinviarla. Finalmente il 19 settembre, alle ore 2:18 italiane, il vettore di SpaceX è riuscito a partire. Il decollo è avvenuto dal complesso di lancio numero 40 ed è la ventesima volta quest’anno che SpaceX utilizza questo pad.
È il lancio numero 42 di questo 2022, anno in cui stiamo assistendo a una partenza di un Falcon 9 ogni 6,2 giorni circa. Un valore che l’azienda sta cercando di ridurre un po’ per volta, con l’obbiettivo di arrivare a un lancio ogni 5 giorni. SpaceX potrebbe chiudere quest’anno con 60 lanci, puntando poi a 100 nel 2023.
Starlink continua a crescere ed espandersi
L’azienda è sempre più vicina al completamento del guscio orbitale numero quattro, che prevede di avere attivi 1584 satelliti. Attualmente ne sono stati lanciati 1372, di cui la quasi totalità solamente in questo 2022. La costellazione continua a crescere, cercando di far fronte alla crescente domanda e ai numerosi disservizi dovuti al sovraccarico. Sono infatti 3345 gli Starlink lanciati dall’inizio della realizzazione della rete satellitare. Ora Starlink conta circa 700 mila utenti attivi, di cui 75 mila si trovano in Europa.
Inoltre, grazie all’attivazione della connessione laser tra satelliti, SpaceX può portare internet in qualsiasi parte del mondo, persino in Antartide come dichiarato dalla National Science Foundation. La connessione laser permette agli Starlink di non dover avere una comunicazione diretta con i Gateway, ovvero le stazioni di terra. In questo modo sarà possibile navigare su internet persino in mezzo all’oceano e questa caratteristica sarà sfruttata anche da diverse compagnie di crociera.

Ora il servizio è attivo in 40 Paesi con diverse offerte, che variano per prezzi e modalità di utilizzo. In Italia è possibile fare richiesta dell’abbonamento Business, rivolto principalmente alle attività commerciali. Questo prevede l’installazione di una parabola più grande e performante, per garantire prestazioni migliori e permettere la connessione a un numero maggiore di dispositivi. Il costo del kit è di 2.368,85 € mentre il canone mensile è di 475,41 €. Oltre alle difficoltà tecniche di Starlink, SpaceX è impegnata anche sul fronte legale.
SpaceX ora permette di acquistare questa parabola anche con gli altri abbonamenti, ma questa sarà limitata rispetto agli account business. Chi sottoscrive questo abbonamento infatti ha priorità sulla connessione e garantite velocità di connessioni maggiori. Chi acquista la parabola al di fuori dell’abbonamento business potrà contare su un dispositivo in grado di connettersi con un numero maggiore di satelliti e avere un servizio più stabile.
Da una parte l’azienda di Musk ha fatto ricorso riguardo la decisione della Federal Communications Commission di non concedere all’azienda 885 milioni di dollari di finanziamenti. Dall’altra sta facendo richiesta sempre alla FCC l’utilizzo delle bande di frequenza a 1,6 GHz e 2,4 GHz per connettere gli Starlink direttamente agli smartphone.
Come arrivare a 100 lanci
Al World Satellite Business Week, Tom Ochinero, Vicepresidente delle vendite commerciali di SpaceX, ha dichiarato che l’obbiettivo dell’azienda è quello di portare a termine 100 lanci in un anno. Si tratta di una dichiarazione molto ambiziosa che allo stato attuale sembrerebbe che SpaceX non sia in grado di soddisfare.
Se l’azienda mantenesse l’attuale media anche nel 2023, potrebbe effettuare al massimo 60 lanci, simile a quanto sperano di fare quest’anno. Tale numero sale a 73 se SpaceX riuscisse ad arrivare a una media pari a 5.
La riuscita di più missioni in breve tempo dipende da diversi fattori, tra cui il più importante è il recupero dei booster. Gran parte delle missioni hanno come obbiettivo il trasporto dei satelliti Starlink e queste sono molto simili tra loro. Le chiatte su cui atterrano i primi stadi si trovano a circa 650 km dalla costa, una distanza che viene percorsa dai 3 ai 4 giorni sia in andata che al ritorno. Attualmente sono tre le chiatte a disposizione dell’azienda, di cui due in Florida e una in California.
Completare 100 lanci in un anno significa avere una media di 3,65 giorni tra una missione e la successiva, il che potrebbe essere molto complicato per la gestione della flotta. Ochinero ha anche dichiarato che da qui a 12 mesi assisteremo a sei missioni che vedranno l’utilizzo del Falcon Heavy. Cinque di questi erano inizialmente programmati proprio per il 2022 ma vi sono stati diversi ritardi nella consegna dei carichi, tra cui il satellite Psyche della NASA. Un altro fattore che potrebbe allontanare SpaceX dal suo obbiettivo sono proprio i ritardi dovuti agli enti che devono portare i propri carichi in orbita. Un fatto su cui l’azienda di Musk non ha controllo.
Falcon 9’s first stage has landed on the Just Read the Instructions droneship pic.twitter.com/qXvgp8kMeH
— SpaceX (@SpaceX) September 19, 2022
Sei lanci anche per il B1067
Anche per questa missione SpaceX si è avvalsa dell’utilizzo di un Falcon 9 che ha già volato diverse volte in passato. Si tratta del primo stadio targato B1067, che ha portato a termine la sua prima missione a giugno dello scorso anno. Starlink-4.34 è stato il suo sesto volo e atterraggio, in quanto dopo circa otto minuti e mezzo ha fatto ritorno sulla chiatta Just Read The Instructions. È molto probabile che entro la fine del 2022 assisteremo anche ad almeno un altro suo lancio.
Dall’anno prossimo invece dovremmo vedere molti più primi stadi nuovi, dato che attualmente SpaceX ha 12 booster di cui 5 hanno già volato 10 o più volte. Musk aveva dichiarato che attualmente puntano a effettuare 15 lanci con un singolo Falcon 9 per poi ritirarlo e analizzarlo. In questo modo potranno studiare al meglio il limite strutturale di questi vettori. SpaceX ha quindi bisogno di sostituire questi Falcon 9 con altri nuovi, in modo che possano supportare molti lanci.
Il record di riutilizzo di un Falcon 9 è di 21 giorni, e ciò significa che con un singolo primo stadio SpaceX sarebbe in grado di completare 17 lanci in un anno.
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