La Cina ha intenzione di sviluppare una missione di difesa planetaria, una sonda che si schianti su un asteroide per deviarne la traiettoria. Il progetto è stato annunciato il 24 aprile da Wu Yanhua, un dirigente della China National Space Administration (CNSA). La presentazione della missione non è avvenuta in modo casuale, ma il 24 aprile, durante lo Space Day. La data coincide con il lancio del primo satellite cinese, portato nello spazio nel 1970.
Per questa nuova missione non sono stati mostrati molti dettagli. Non è nemmeno chiara l’architettura generale. Per come è stata presentata, la missione prevede un impatto cinetico con l’asteroide, come sarà fatto dalla sonda DART della NASA. Essa si schianterà sull’asteroide Dimorphos verso ottobre di quest’anno. L’obbiettivo è questo asteroide in quanto, essendo un sistema binario, si potranno misurare più facilmente le variazioni sull’orbita dopo lo schianto.
Anche l’ESA sta progettando una missione di difesa planetaria; si chiama HERA e si integrerà con la sonda DART. Anche la missione europea si dirigerà infatti verso il sistema binario di Dydimos, e studierà ancora più approfonditamente le conseguenze dell’impatto della sonda che l’ha preceduta. La partenza di Hera è prevista per il 2024.
Il nuovo piano cinese di protezione della Terra
Questa nuova missione cinese appena annunciata rientra in un piano ben più grande. Durante la sua presentazione Wu Yanhua ha comunicato che la Cina ha intenzione di sviluppare un intero programma di difesa planetaria. L’intenzione è creare un sistema di monitoraggio e catalogazione degli asteroidi pericolosi sia a terra che nello spazio. A questo si aggiunge un nuovo sistema di simulazione per analizzare possibili impatti, sia per proteggere la terra che per i satelliti in orbita.
La missione verso l’asteroide sarà quindi un tassello importante all’interno di questo piano. Non è ancora stato comunicato il nome del bersaglio, ma è stato stimato che la sonda cinese potrà essere lanciata verso la fine dell’attuale piano quinquennale (2021-2025) o al più nel 2026. Questa missione non è in ogni caso una grossa novità, dato che già da alcuni mesi circolano voci sul suo sviluppo. A inizio anno era stata pubblicata una prima ricerca di fattibilità, mentre a novembre del 2021, durante la Planetary Defense Conference, era stato mostrato un piano per una missione simile.
Ora, in base a quanto annunciato da Wu Yanhua al magazine di partito Global Times, la missione è ufficialmente in fase di review e in attesa di approvazione. Questa nuova intenzione per lo sviluppo di un piano di difesa planetaria da parte della Cina dimostra ancora una volta quanto l’argomento sia diventato centrale per i grandi player spaziali negli ultimi anni. Già nel 2016 la NASA ha istituito un ente simile a quello cinese, il Planetary Defense Coordination Office (PDCO) per gestire i suoi sforzi di difesa planetaria. Lo scopo principale di tale ente è quello di trovare, tracciare e caratterizzare almeno il novanta percento dei Near-Earth Objects (NEO) con un diametro maggiore o uguale a 140 m.
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