Anche se non sono note minacce significative di impatto di asteroidi nel prossimo futuro, e restano attualmente molto improbabili, è comunque importante sviluppare dei metodi di difesa planetaria sicuri da utilizzare in caso ciò possa accadere.
Ogni due anni da undici anni, la NASA conduce delle esercitazioni ipotetiche di impatto di asteroidi con esperti e figure decisionali di agenzie federali e internazionali. Durante queste esercitazioni, si analizza uno scenario di impatto di asteroide con scarso preavviso e potenziali gravi conseguenze globali, e si avanzano ipotesi sul comportamento da tenere.
L’esercitazione più recente ha avuto luogo lo scorso aprile presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) a Laurel, nel Maryland. Alla guida c’erano il Planetary Defense Coordination Office (PDCO) della NASA, il Federal Emergency Management Agency Response Directorate e il Department of State Office of Space Affairs.
Ha coinvolto per due giorni 100 rappresentanti di tutte le agenzie governative degli Stati Uniti e, per la prima volta, collaboratori internazionali sulla difesa planetaria.
Lo scenario analizzato
Durante l’esercizio, i partecipanti hanno preso in considerazione le possibili risposte nazionali e globali a uno scenario ipotetico in cui è stato identificato un asteroide mai rilevato prima che aveva, secondo i calcoli iniziali, una probabilità del 72% di colpire la Terra in circa 14 anni.
Si trattava di un asteroide di diverse centinaia di metri di diametro. I potenziali luoghi di impatto includevano aree densamente popolate in Nord America, Europa meridionale e Nord Africa. L’impatto era probabile, ma non ancora certo, e le osservazioni preliminari non erano state sufficienti per determinare con precisione le dimensioni, la composizione e la traiettoria a lungo termine dell’asteroide.
Dopo diversi mesi di monitoraggio, l’asteroide si avvicinava troppo al Sole, rendendo impossibili ulteriori osservazioni per altri sette mesi. Che fare?
Esercitazione sì, ma il più realistica possibile
Rendere realistico e utile uno scenario di questo tipo genere per tutti i soggetti coinvolti non è un compito da poco. Gli scienziati del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) del JPL, specializzato nel tracciamento e nella determinazione orbitale di asteroidi e comete e nella scoperta di eventuali pericoli per la Terra, hanno svolto un ruolo importante nella progettazione di queste esercitazioni.
Nella vita reale infatti, il CNEOS calcola l’orbita di ogni NEO (Near Earth Object, letteralmente oggetto vicino alla Terra) noto, per fornire valutazioni dei potenziali pericoli di impatto futuri a supporto del programma di difesa planetaria della NASA.
Per rendere realistico lo scenario analizzato dall’esercitazioni, quindi, il team del CNEOS ha simulato tutte le osservazioni nei mesi precedenti e ha utilizzato calcoli di determinazione orbitale per simulare la probabilità di impatto dell’asteroide, fornendole agli stakeholder governativi presenti. Paul Chodas del JPL, direttore del CNEOS, ha affermato:
Questi scenari ipotetici sono complessi e richiedono uno sforzo notevole per essere progettati. Quindi il nostro scopo è di renderli utili e stimolanti per i partecipanti all’esercitazione e per i decisori, per affinare i loro processi e procedure e giungere rapidamente a un piano d’azione. Colmando al contempo le lacune nella conoscenza della comunità di difesa planetaria.
E nella realtà, come faremo?
I punti chiave di tutte e cinque le esercitazioni organizzate dalla NASA finora sono stati la preparazione, la pianificazione e il processo decisionale. Potrebbe essere inviata una sonda da ricognizione all’asteroide, per raccogliere dati aggiuntivi sulla sua orbita e determinarne meglio le dimensioni e la massa? Sarebbe possibile tentare di deviarne la rotta, in modo che non colpisca la Terra?
Riguardo ciò, questa esercitazione è stata la prima a utilizzare i dati della missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA, svoltasi due anni fa. Si è trattato della prima dimostrazione nello spazio di una tecnologia per difendere la Terra da potenziali impatti di asteroidi.
Durante questo test, la sonda DART si è schiantata volontariamente contro la piccola luna Dimorphos del sistema binario di asteroidi Didymos il 26 settembre 2022, confermando che un impattatore cinetico potrebbe cambiare la traiettoria di un asteroide.
Ma qualsiasi missione di deviazione o ricognizione richiederebbe molti anni di preparazione, e l’uso di osservatori avanzati in grado di trovare asteroidi pericolosi il prima possibile. Uno di questi osservatori sarà il Near Earth Object Surveyor della NASA (NEO Surveyor), gestito dal JPL, il cui lancio è previsto per la fine del 2027. Si tratta di un telescopio spaziale a infrarossi, successore di NEOWISE, che rileverà asteroidi Near Earth, compresi quelli che orbitano vicino al Sole. Così facendo, aiuterà nella scoperta di qualsiasi asteroide pericoloso il prima possibile. In modo da garantirci tempo a sufficienza per prepararci ad affrontare una possibile minaccia.
Intanto, la NASA pubblicherà un rapporto completo post-esercitazione, che includerà i punti di forza e le lacune individuati dall’analisi della risposta, altre discussioni durante l’esercitazione e raccomandazioni per il miglioramento.