Dal pad 39A del Kennedy Space Center, sette ore dopo la mezzanotte italiana, è partita la missione numero 28 di SpaceX per questo 2021. L’obbiettivo è stato quello di portare in orbita il piccolo telescopio spaziale IXPE, che ora avrà il compito di misurare la polarizzazione dei raggi X. I dati ricavati ci permetteranno di avere una maggiore comprensione di oggetti celesti come i buchi neri o stelle di neutroni.
L’Italia ha avuto un ruolo molto importante nello sviluppo di IXPE, in quanto ha realizzato proprio la strumentazione per effettuare tali misurazioni. Continua quindi ad affermarsi l’importanza del nostro Paese nel campo dell’esplorazione spaziale. Solo qualche giorno fa è partita la missione DART, con il satellite LICIACube realizzato dall’azienda torinese Argotec e anch’esso progettato con l’ASI. L’Imaging X-Ray Polarimetry Explorer ha quindi iniziato il suo viaggio verso l’orbita equatoriale a 600 km, e ci permetterà di aggiungere ulteriori tasselli nella comprensione dell’universo.
Il piccolo IXPE sull’enorme Falcon 9
La NASA ha affidato la costruzione di IXPE a Ball Aerospace, azienda veterana nel settore aerospaziale fondata nel 1956. L’azienda controllata dalla Ball Corporation ha già partecipato a importanti progetti, come il telescopio Kepler e il James Webb Space Telescope, quest’ultimo ormai pronto alla partenza. A differenza di questi grandi osservatori della volta celeste, IXPE è un piccolo telescopio che pesa circa 330 kg. Alla partenza il satellite è alto quasi un metro e mezzo, occupando quindi pochissimo spazio all’interno del fairing del Falcon 9, alto ben 13.1 metri.
IXPE inizialmente non avrebbe dovuto volare con il vettore di SpaceX, bensì con il Pegasus XL della Northrop Grumman. Questo è un razzo di 17,6 metri, che viene prima portato in alta quota da un aereo di linea appositamente modificato. Un principio simile è ora utilizzato da Virgin Orbit. Con il Pegasus XL, IXPE sarebbe dovuto partire dall’Oceano Pacifico, vicino l’atollo Kwajalein, una zona scelta anche da SpaceX per i primi lanci del Falcon 1.
Il telescopio IXPE è pronto al lancio, alla scoperta della polarizzazione dei raggi X
I fattori che hanno spinto il cambio di vettore da parte della NASA sono di tipo economici. L’agenzia americana ha potuto pagare “solo” 50,3 milioni di dollari sfruttando un Falcon 9 riutilizzato, risparmiando così 6 milioni. Inoltre la partenza è potuta avvenire dalla Florida, evitando quindi ulteriori complessi trasporti.
Una volta arrivato in orbita, la primo operazione di IXPE sarà quella di aprire i pannelli solari, che gli permetteranno di svolgere la sua missione dalla durata di due anni. Successivamente ci sarà l’estensione del braccio a tralicci sul quale sono montate le tre camere. IXPE viaggerà attorno alla Terra su un’orbita equatoriale, inclinata di soli 0,2 gradi e con un’altezza di 600 km. Il piano dell’orbita è stato scelto per avere una minore interferenze causata dalle radiazioni che si trovano nelle fasce di Van Allen più interne. Raggiungere questa particolare orbita ha però messo a dura prova anche le capacità di un razzo come il Falcon 9.
Falcon 9 al quinto volo
La forza di SpaceX è la capacità di offrire prezzi bassi grazie al riutilizzo dei propri booster. Per portare IXPE in orbita l’azienda di Musk ha utilizzato il Falcon 9 con il seriale B1061, che aveva già volato quattro volte prima di quest’ultima missione. Le sue prime missioni inoltre sono servite per portare in orbita gli equipaggi delle missioni Crew-1 e Crew-2. Il B1061 quindi è il Falcon 9 con cui hanno viaggiato più persone, ben otto.
Missione | Data |
Crew-1 | 16/11/2020 |
Crew-2 | 23/04/2021 |
SXM-8 | 6/06/2021 |
CRS-23 | 29/08/2021 |
IXPE | 09/12/2021 |
Per la partenza di IXPE è stato scelto lo storico pad 39A e non il numero 40 di Cape Canaveral per via dei differenti sistemi di soppressione del rumore. Quello del 39A ha una maggiore capacità di sopprimere le vibrazioni dovute all’accensione dei nove motori Merlin, diminuendo quindi i rischi di danneggiare il carico.
Nonostante IXPE sia il carico più leggero trasportato da un Falcon 9, il B1061 non ha potuto fare ritorno direttamente sulla terraferma. Il booster infatti è rientrato sulla chiatta Just Read The Instructions, posizionata a circa 620 km di distanza dopo otto minuti e mezzo. Ciò è dovuto a una particolare manovra che ha dovuto eseguire il secondo stadio del razzo per immettere IXPE nella sua orbita di destinazione.
Nei pressi dell’equatore poco meno di 29 minuti dopo il lancio, mentre il secondo stadio si trovava sopra le coste africane, questo ha avviato il Merlin ottimizzato per il vuoto. L’accensione ha permesso al secondo stadio di effettuare un cambio di piano orbitale, passando dai 28° della partenza ai 0.2° dell’orbita di destinazione di IXPE. “Virate” così accentuate vengono effettuate molto di rado in ambito spaziale, in quanto consumano molto propellente. Per questa ragione il B1061 ha spinto il più lontano possibile il secondo stadio, affinché questo avesse con se una maggiore quantità di propellente.
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