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| On 3 anni ago

Decisi i payload della settima missione CLPS verso la Luna

La NASA ha selezionato Intuitive Machines per portare ben 4 payload con strumentazioni scientifiche sulla Luna nel 2024. Il contratto fa parte del programma CLPS della NASA ed il payload partirà nel 2024 con la missione IM-3 a bordo del lander NOVA-C.

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La NASA ha assegnato un contratto del valore di 77.5 milioni di dollari a Intuitive Machines per portare un carico di strumentazioni scientifiche e dimostrazioni tecnologiche sulla Luna. I 4 payloads partiranno nel 2024 a bordo del lander NOVA-C di Intuitive Machines prendendo quindi parte alla missione IM-3. Per quanto concerne il contratto assegnato, IM sarà responsabile di tutti i servizi della missione, inclusa l’integrazione dei 4 nuovi carichi. La società americana dovrà inoltre occuparsi di ciascuna operazione riguardante il payload stesso così come del lancio e del viaggio dalla Terra verso la Luna. Si tratta del terzo incarico assegnato dalla NASA ad Intuitive Machines e del settimo contratto del programma CLPS per l’invio di strumentazioni e materiali verso la Luna.

In cosa consiste il carico da integrare?

Come già anticipato, la strumentazione che Intuitive Machines dovrà integrare a bordo del lander NOVA-C sono 4 strumenti scientifici dal peso totale di circa 92 Kg. I carichi in questione sono così suddivisi:

  • Lunar Vertex: si tratta di strumentazione scientifica facente parte del “Payloads and Research Investigations on the Surface of the Moon” (PRISM) della NASA. Non è altro che una sofisticata combinazione tra strumentazione a bordo del lander e un rover che avrà il compito di andare in avanscoperta. Il rover traccerà misurazioni precise di campo magnetico, plasma e proprietà della regolite lunare. Naturalmente, lander e rover collaboreranno scambiandosi dati e, così facendo, incrementeranno considerevolmente il numero di dati. Il focus del Lunar Vertex sarà sui vortici lunari, delle strutture chiare e scure di forma sinuosa che si estendono anche per molti chilometri sulla superficie lunare. I Lunar Swirls si trovano in corrispondenza di anomalie del campo magnetico e questa strumentazione dovrà spiegare la connessione tra vortici e campo magnetico così come la loro formazione.
A sinistra in altro un retroriflettore MOONLIGHT. Credits. INFN-LNF. A destra in alto lo strumento LUSEM, in basso il suo schema di funzionamento. Credits. KASIc
  • Cooperative Autonomous Distrubuted Robotic Exploration (CADRE): consiste in più robot mobili programmati per lavorare in sinergia simulando la cooperazione di un team. Questa sorta di team “autonomo” esplorerà la superficie lunare, raccoglierà dati e mapperà in 3D diverse aree. CADRE utilizzerà la propria unità di misura inerziale, sfrutterà le telecamere e un sensore solare in grado di tracciare la posizione di ciascun robot in esplorazione sulla superficie della Luna. I robot comunicheranno tra loro sfruttando una connessione WI-FI.
  • MOONLIGHT retroreflector: è un retro riflettore laser che riflette i fasci laser inviati dagli scienziati sulla Terra verso la Luna affinché vengano nuovamente ricevuti sulla Terra. In questo modo, esso permette di misurare le distanze che intercorrono tra retroriflettore e stazione a Terra. Questa tecnica può essere utilizzata per ispezionare le dinamiche sulla relatività. Inoltre, può servire a spiegare le dinamiche gravitazionali Terra-Luna e fornire informazioni sulla parte interna del Satellite.
  • Lunar Space Environment Monitor (LUSEM): si serve di due aperture, o meglio due “porte”, in grado di rilevare le particelle ad alta energia situate sulla superficie lunare. LUSEM monitorerà le variazioni nell’ambiente spaziale limitrofo alla supercie della Luna quando questa è all’interno o all’esterno della zona della magnetosfera terrestre che si estende oltre il nostro pianeta. Parliamo di quella regione “alla fine” dello scudo magnetico che avvolge la Terra in cui il fusso di particelle solari cariche viene deviato dal campo magnetico terrestre e può fungere da tampone per le radiazioni in arrivo.

Dai vortici lunari alla sostenibilità umana

Non è certo una casualità che questa strumentazione parta proprio a bordo del lander NOVA-C nella missione IM-3 del 2024. Infatti, il luogo di allunaggio del lander sarà proprio in prossimità di un vortice lunare, uno dei più grandi: Reiner Gamma. Quale miglior occasione per studiarli se non questa? Si tratta di un Lunar Swirls lungo 64,5 Km e sarà il primo a essere studiato così attentamente.

Reiner Gamma si trova sul lato ovest della Luna (per come la osserviamo dalla Terra) ed è uno dei vortici lunari più visibili. Sappiamo ancora poco dei vortici lunari e questa è l’occasione giusta per comprendere di più del loro rapporto con il campo magnetico della Luna e della loro formazione. Un altro, l’ennesimo obiettivo che si pone di raggiungere la NASA grazie al programma CLPS. Solo grazie a questa serie di missioni sarà possibile rivedere l’uomo sulla Luna. L’era Artemis è ormai alle porte.

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