Il 15 novembre, l’Office of Inspector General (OIG) della NASA ha pubblicato un nuovo report sullo stato del Programma Artemis e delle attività correlate. In particolare l’analisi dell’OIG ha evidenziato come la prima missione Artemis potrebbe essere rimandata fino all’estate del 2022. Attraverso questo rapporto sono inoltre state rese pubbliche le analisi di costo di tutti i programmi correlati ad Artemis, compreso l’HLS con cui la NASA finanzia la Starship di SpaceX per arrivare sulla Luna. Per l’HLS sono state fornite anche diverse date per tutti i prossimi test e certificazioni. Oltre a questo, è stata presentata la prima scaletta ufficiale della missione Artemis 3, rappresentata nella seguente infografica.
Artemis 1 all’estate 2022?
Per prima cosa è giusto specificare che l’OIG non rappresenta una “voce ufficiale” della NASA, ma fornisce analisi indipendenti su tutti i programmi dell’Agenzia. In questo rapporto viene evidenziato come la precedente data di lancio di Artemis 1 di novembre 2021 sia in ritardo di 10 mesi. Questi sono stati causati in particolare dalla pandemia in corso, dai problemi meteo dello scorso anno e dai ritardi dello static fire al core centrale dell’SLS riscontrati a inizio 2021. Con un ritardo di 10 mesi sulla carta, l’OIG ha quindi evidenziato come una data possibile per il lancio di Artemis 1 sia l’estate del 2022.
Attualmente invece, la NASA ha ufficialmente rinviato il lancio alla prima metà del 2022, con tre diverse finestre disponibili. La prima finestra si apre il 12 febbraio fino al 27 febbraio. La seconda il 12 marzo fino al 27 marzo, mentre l’ultima è aperta dall’8 aprile fino al 23 aprile. Sempre tramite una comunicazione ufficiale, la NASA ha dichiarato che Artemis 2 sarà rinviata alla metà del 2024 e Artemis 3 al 2025. Queste ultime date sono state comunicate poco dopo la scrittura del rapporto dell’OIG, che però evidenziava già la possibilità di un rinvio di Artemis 2 alla metà del 2024.
Il motivo principale del rinvio della seconda missione è che essa è legata alla prima. Esse sono infatti due missioni di test per l’SLS e la capsula Orion. In particolare per quest’ultima, alcune componenti usate per Artemis 1 verranno recuperate al ritorno a Terra e riusate sulla Orion di Artemis 2. Un ritardo della prima missione provoca quindi un ritardo anche nella seconda.
La prima timeline della Starship HLS
Un’altra analisi interessante viene fatta dall’OIG sul programma HLS (Human Landing System). Questo programma della NASA prevede il finanziamento e la collaborazione con SpaceX per lo sviluppo di Starship come lander del programma Artemis. Questo vuol dire che durante la missione Artemis 3 e le successive, verrà lanciata una Starship verso la Luna, una volta qui attraccherà con la capsula Orion o con il Lunar Gateway. Due astronauti su quattro effettueranno quindi un trasferimento fra i due mezzi e scenderanno sulla Luna.
La timeline diffusa dall’OIG conferma ancora una volta la programmazione di una missione di allunaggio senza equipaggio prevista per la fine del 2023. Nella tabella sopra sono indicate le principali fasi e date del programma HLS. In blu sono evidenziati gli step di competenza della NASA, in verde quelli di SpaceX. Notiamo inoltre che le date sono indicate come FY (Fiscal Year), un periodo che inizia a ottobre di ogni anno e finisce a settembre dell’anno successivo. In questa rappresentazione viene indicato il Q2 del 2022 come periodo per il primo test orbitale, data che potrebbe già essere ottimistica dati i ritardi per ottenere i permessi e la certificazione ambientale di Starbase. La FAA ha infatti annunciato qualche giorno fa che questi permessi non verranno rilasciati prima del 31 dicembre.
L’OIG ha poi evidenziato come, i programmi di volo umano degli ultimi 15 anni abbiano avuto una media di 8.5 anni dal momento della firma del contratto al primo volo. La programmazione di NASA e SpaceX prevede invece 4.5 anni per Starship, un periodo che l’OIG stima potrebbe avere un ritardo fino a 3.4 anni. Questo potrebbe essere un altro aspetto in grado di rinviare ulteriormente la terza missione Artemis.
Un altro punto critico di HLS riguarda i numerosi voli che necessita il sistema Starship. Per arrivare sulla superficie lunare essa deve infatti effettuare rifornimento in orbita e il trasporto del propellente richiede a sua volta diversi lanci. Questi viene già stimato che verranno effettuati da Starbase, mentre è possibile che la Starship lunare venga lanciata dal Kennedy Space Center. Attualmente non ci sono informazioni su come Starhip possa essere trasportata e lanciata dalla Florida.
Nuove stime sui costi del programma Artemis
L’OIG ha presentato anche una nuova stima dei costi totali del programma Artemis. Fra questi è stato evidenziato come il lancio delle prime tre missioni Orion+SLS raggiungerà un costo operativo di 4.1 miliardi di dollari per lancio. Nella figura sopra è rappresentata una suddivisione di questi costi.
Inoltre, i costi rappresentati nella seguente tabella evidenziano come, dal 2020 al 2025, ma comprendendo i costi di Orion ed SLS fin dal 2012, l’intero programma Artemis raggiungerà un totale di 93 miliardi e 962 milioni di dollari. All’interno di questa cifra, 40 miliardi sono quelli già spesi prima del 2020 e 53 miliardi sono quelli che verranno spesi nei successivi 5 anni. Si tratta di cifre sicuramente elevate ma non stratosferiche considerando la portata del programma Artemis. In questi valori sono anche compresi lo sviluppo della nuova versione dell’SLS (Il block 1B) della nuova rampa di trasporto (mobile Launcher 2) e del Gateway.
Il rapporto con il settore commerciale
Un ultimo importante aspetto evidenziato dal rapporto dell’OIG è il rapporto con il settore commerciale. Il Programma Artemis prevede infatti il lancio di numerose missioni di supporto, oltre ovviamente al programma CLPS che porterà sulla Luna due lander privati all’anno e alla costruzione di SLS, Orion e HLS. L’Office of Inspector General ha quindi specificato come molti miglioramenti siano stati fatti e siano in cantiere per migliorare il rapporto della NASA con le aziende private coinvolte.
Questi miglioramenti hanno ad esempio permesso di perfezionare i contratti con società già coinvolte, portando a una riduzione di costo dei motori RS-25 (quattro di essi spingono il core centrale di SLS) di oltre il 33%. Altre riduzioni sono state ottenute per il core centrale e i booster laterali degli SLS che verranno costruiti dopo Artemis 3. Per concludere questo capitolo l’OIG lascia un consiglio importante alla NASA, che rappresenta un cambio di rotta importante. Condividendo la seguente comparazione, consiglia di non tralasciare a priori la possibilità di utilizzare vettori privati anche per trasportare astronauti sulla Luna.
Un ulteriore aggiornamento è stato fornito dall’Oig anche sulle tute spaziali delle missioni Artemis. Alcuni mesi fa infatti, era stato annunciato che le tute della NASA non sarebbero state pronte prima del 2025, ponendo già un vincolo a un possibile allunaggio nel 2024. La NASA ha parzialmente cambiato rotta qualche settimana fa, affermando che le tute saranno sviluppate in collaborazione il settore privato. Secondo l’OIG, nonostante si tratti di un cambio di rotta importante, questo non permetterà comunque di avere delle tute pronte prima della fine del 2024.
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