Ieri, martedì 9 novembre, la NASA ha organizzato una conferenza stampa per fornire aggiornamenti sullo stato del programma Artemis. Alla conferenza, l’amministratore dell’Agenzia Bill Nelson ha innanzitutto confermato che saranno ripresi presto i lavori al programma HLS in collaborazione con SpaceX. Questi erano stati interrotti in seguito alla causa di Blue Origin per la scelta della Starship come unico lander lunare delle missioni Artemis. Non ci sono ancora delle date precise, ma Nelson ha affermato di aver già ripreso le comunicazioni con SpaceX.
L’altro grande annuncio riguarda le date delle prossime missioni Artemis. Innanzitutto la seconda Artemis è stata rinviata al 2024, annunciando il programma di effettuarla entro maggio di quell’anno. La seconda missione sarà la prima con equipaggio, anche se non verrà effettuato l’allunaggio, ma solamente un sorvolo della Luna. La terza missione Artemis invece, è stata rinviata a non prima del 2025. Questa data sarà ancora soggetta a variazioni, sopratutto in conseguenza a quella che sarà la reale data di Artemis 2.
Il motivo principale di questo rinvio è dovuto alla causa per l’assegnazione del lander lunare, che ha vincolato la NASA a interrompere i contatti con SpaceX per sette mesi, ma non è l’unico. Nelson ha infatti citato una sottostima del budget necessario, la pandemia in corso e il fatto che la data del 2024 annunciata da Trump non derivata da analisi tecniche e programmi realmente fattibili. Nelson ha inoltre confermato che prima della missione Artemis 3 verrà effettuato un allunaggio senza equipaggio della Starship in versione lunare. Ci sarà quindi una sorta di Artemis 2.5 in cui verrà replicato tutto il processo di lancio, rifornimento in orbita, allunaggio e ripartenza dalla Luna che poi verrà eseguito con passeggeri durante la terza missione Artemis.

Aggiornamenti sui costi e programmi paralleli
Nelson ha fornito anche un aggiornamento sui costi del programma Orion. Ha affermato che i costi di sviluppo dal 2012 al primo volo di test con astronauti nel 2024 è salito a 9.3 miliardi di dollari. La stima precedente era di 6.7 miliardi. Questa cifra non comprende però tutti i soldi finora spesi per la Orion, non tenendo conto dei finanziamenti precedenti al 2012 (Orion è un progetto del 2006) e concentrandosi solo sui soldi spesi direttamente dalla NASA. La cifra completa, stimata da rapporti del GAO, si aggira intorno ai 19 miliardi di dollari.
Nel resto della conferenza, Nelson ha ribadito la necessità di pensare più in grande e più a lungo termine, affermando che la NASA sta ora pianificando almeno ulteriori 10 allunaggi dopo Artemis 3. Per concludere, ha confermato che non sono previsti ulteriori ritardi a tutti i programmi collegati ad Artemis, cioè al Lunar Gateway, e al programma CLPS. Nelson ha ribadito infatti che prima dell’allunaggio con astronauti arriveranno sulla Luna diversi lander senza equipaggio. Nel 2022 ne sono previsti almeno due del programma CLPS.
Aumento di Budget
Per concludere il suo intervento, Nelson ha confermato che per la prossima primavera è previsto l’annuncio di un nuovo programma di trasporto lunare. Verrà molto probabilmente finanziato un secondo lander per astronauti oltre alla Starship di SpaceX, anche se realisticamente saranno cifre più basse rispetto all’HLS. Sono stati poi confermati gli impegni per sviluppare delle nuove tute spaziali in collaborazione con il settore privato e l’impegno per spostare il vettore SLS sempre al settore privato.
Per far fronte a tutti i nuovi programma Nelson ha inoltre dichiarato che il budget richiesto dalla NASA per il 2023 sarà molto più alto. Per contestualizzare questa richiesta ha poi affermato di come la Cina si stia avvicinando sempre più a un allunaggio umano, e che nonostante non crede che possano riuscirci prima della NASA, stanno avanzando velocemente.
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