Terza missione di lunga durata verso la ISS e quinto lancio con equipaggio a bordo della Dragon: SpaceX è pronta a far partire Crew-3. Alla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center si trovano il Falcon 9 e la Dragon in attesa dell’equipaggio e del “GO” finale. Il decollo è previsto quando in Italia saranno le 4:36 del 7 novembre. Inizialmente programmato per il 31 ottobre, le avverse condizioni meteo hanno costretto NASA e SpaceX a rimandare il lancio.
Sarà il lancio numero 24 per SpaceX in questo 2021 e l’obbiettivo è trasportare quattro astronauti a bordo della ISS. Qui vi rimarranno per circa sei mesi, e faranno parte della Expedition 66/67. Se la partenza avverrà senza ulteriori ritardi, l’attracco alla Stazione Spaziale è previsto alle ore 23 del medesimo giorno. Crew-3 terminerà verso aprile del prossimo anno, dando il cambio alla missione Crew-4, che vedrà a bordo della Dragon anche Samantha Cristoforetti.
Come accaduto per le due precedenti missioni con equipaggio, anche in questo caso il Falcon 9 è riutilizzato. Si tratta del booster con numero di serie B1067, che ha portato in orbita già un’altra Dragon ma in versione Cargo. Si tratta della missione CRS-22, partita il 3 maggio di quest’anno. Una volta rilasciato il secondo stadio e la capsula nello spazio, il booster effettuerà un atterraggio sulla chiatta chiamata Just Read The Instructions, posizionata a più di 540 km dal pad di lancio.
AGGIORNAMENTO: 4 NOVEMBRE 2021
Il nuovo orario previsto è il 9 novembre alle ore 02:51, orario italiano. Visto il rinvio, potrebbe inoltre accadere che ritornerà a Terra prima Crew-2, il cui undocking dalla ISS è per ora previsto alle 18:05 del 7 novembre, sempre orario italiano.
La situazione è però in continuo mutamento, e non è detto che queste siano le date e gli orari decisivi. Nei prossimi giorni verrà portato avanti il programma, di rientro o di lancio, con la massima probabilità di meteo favorevole.
AGGIORNAMENTO: 1 NOVEMBRE 2021
Inizialmente programmato per il 3 novembre, il lancio è stato rimandato al 7 novembre a causa di un lieve problema di salute di uno dei membri dell’equipaggio. A comunicarlo è la stessa NASA, che però non indica quale astronauta abbia avuto tale problema. L’agenzia americana però specifica che non si tratta di COVID-19.
Tanti astronauti al loro primo volo
Solo un astronauta veterano è presente nell’equipaggio della missione Crew-3. Si tratta di Thomas Marshburn, 61 anni, con alle spalle due diverse missioni nello spazio. A luglio del 2009 ha volato a bordo dello Space Shuttle Endeavour durante la missione STS-127 per completare l’assemblaggio alla ISS del modulo giapponese Kibo. Successivamente ha fatto ritorno sulla Stazione Spaziale nel 2012, questa volta a bordo di una Soyuz. Durante questa sua nuova missione ricoprirà il ruolo di pilota della Dragon e, una volta a bordo della sua nuova casa per i prossimi sei mesi, assumerà il comando della ISS. Prima di essere selezionato come astronauta nel 2004, ricopriva il ruolo di chirurgo di volo presso il Johnson Space Center a Houston.
Il comandante della missione è Raja Chari, 44 anni, astronauta selezionato nel 2017 e al suo primo volo in orbita attorno alla Terra. È colonnello dalla U.S. Air Force ed ha all’attivo più di 2500 ore di volo. Terminata la missione Crew-3 il suo prossimo volo nello spazio potrebbe avvenire molto più lontano dalla Terra. Chari infatti potrebbe essere il prossimo uomo che metterà piede sulla Luna, in quanto fa parte dei 18 astronauti selezionati per le future missioni Artemis.

Divenuta astronauta nello stesso anno di Chari, Kayla Barron è la più giovane dell’equipaggio con i suoi 34 anni. Durante la missione Crew-3 ricoprirà il ruolo di specialista di missione, assistendo i suoi compagni durante il volo. Barron nel 2011 ha conseguito un master in ingegneria nucleare in Inghilterra, presso l’Università di Cambridge, sebbene sia nata in Idaho. Poco prima di diventare astronauta prestava servizio alla U.S. Naval Academy. Barron durante un’intervista pre lancio ha dichiarato di non aver mai visto la partenza di una razzo dal vivo. Questa quindi sarà la sua prima volta, anche se essendo a bordo, no potrà vedere veramente la partenza del Falcon 9.
Questi tre membri della missione Crew-3 lavorano con la NASA, ma vi è anche un astronauta tedesco dell’Agenzia Spaziale Europea. Si tratta di Matthias Maurer, 51 anni e nato land del Saarland, al confine con la Francia. È il secondo astronauta dell’ESA facente parte di una missione che vede l’utilizzo di una capsula privata. Il primato lo detiene il francese Thomas Pesquet, della missione Crew-2. Maurer sarà anch’esso specialista di missione come la sua collega Barron. Ha studiato ingegneria dei materiali e nel 2010 è entrato a far parte dell’ESA, ma non come astronauta. È stato ufficialmente selezionato solamente nel 2018.
Nuova Dragon e nuovo bagno
Grazie a questo nuovo lancio fa il suo debutto una nuova capsula Dragon. Durante le ultime missioni infatti abbiamo visto SpaceX riutilizzare sia Endeavour, per Crew-2, che Resilience, ammarata il 19 settembre con l’equipaggio di Inspiration4. L’azienda di Musk per far fronte sia a nuove missioni di lunga durata, che a quelle più brevi con a bordo astronauti privati, userà una Dragon appena uscita dalla fabbrica. La capsula però non è del tutto nuova, dato che il nose cone era già stato utilizzato precedentemente.
Siccome si tratta del suo primo volo, è stato proprio l’equipaggio di Crew-3 a ribattezzare questa Dragon. Il nome scelto è Endurance, come tributo alla tenacia dell’uomo nell’esplorazione spaziale. Nella sede californiana di SpaceX inoltre è in costruzione anche una quarta capsula per equipaggio, che verrà utilizzata da Cristoforetti e l’equipaggio di Crew-4. Nuove Dragon sono necessarie anche a causa dei ritardi accumulati da Boeing con la sua Starliner, che ha costretto la NASA a riassegnare alcuni astronauti.
Endurance porta con se alcune migliorie, soprattutto legate al sistema che gestisce i servizi igienici. Durante la missione Inpsiration4 l’equipaggio ha utilizzato il bagno molto di più rispetto a quanto accade con attracchi alla ISS. In quest’ultimo caso infatti gli astronauti sfruttano principalmente le toilette che si trovano sulla Stazione Spaziale.

Endurance avrà un sistema tutto nuovo e migliorato, in quanto le precedenti capsula presentavano un difetto. Può capitare infatti che un tubo che collega la toilette al sistema di stoccaggio dell’urina si scolleghi e che questa finisca nel sistema di ventilazione. Al termine della missione Inspiration4 i tecnici hanno effettuato attenti controlli sotto il pavimento della capsula, dove appunto si trovano i serbatoi. Hanno constatato che vi erano diverse contaminazioni ma che queste non hanno causato problemi all’equipaggio.
Le cause, i rimedi e le ispezioni
Bill Gerstenmaier, vicepresidente per la costruzione e l’affidabilità del volo di SpaceX, ha affermato che il problema era dovuto al sistema di aggancio del tubo. Questo infatti era unito al serbatoio tramite giunzioni, che durante il volo si staccavano. Gli ingegneri di SpaceX hanno quindi deciso di saldare direttamente la tubazione al sistema di stoccaggio, evitando quindi che si possa sganciare.
Dopo l’analisi della Resilience di Inspiration4, i tecnici hanno ipotizzato che un problema simile fosse presente anche sulla capsula Endeavour, della missione Crew-2. Grazie a un endoscopio, gli astronauti a bordo della ISS hanno così effettuato alcuni controlli, constatando che anche in questo caso le giunzioni non hanno retto. Le perdite sono molto minori rispetto quelle riscontrate su Resilience e non dovrebbero rappresentare un problema per l’incolumità dell’equipaggio durante il rientro. All’equipaggio di Crew-2 è comunque stato detto di limitare l’utilizzo del bagno.
Ciò che preoccupava principalmente i tecnici erano le eventuali perdite di una sostanza chiamata Oxone, anche detto potassio perossimonosolfato. SpaceX lo utilizza per rimuovere l’ammoniaca presente nell’urina, ma si rivela corrosiva a contatto con alcuni materiali come l’alluminio. Nei laboratori a terra un team ha effettuato diverse prove, simulando umidità e passioni che si trovano a bordo della Dragon per studiare la corrosione. La lega di alluminio utilizzata da SpaceX fortunatamente è poco soggetta a questo tipo di corrosione quindi non vi è il rischio di problemi strutturali.
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