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| On 2 anni ago

Blue Origin costruirà uno spazioporto per il New Shepard negli Emirati Arabi Uniti

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Questa settimana, sullo sfondo dello IAC 2021 che si è tenuto a Dubai, gli Emirati Arabi Uniti, Paese ospitante dell’evento, hanno annunciato di star lavorando con Blue Origin per aprire uno spazioporto turistico sul loro territorio. Il primo annuncio è stato fatto martedì 26 ottobre, quando il vicepresidente di Blue Origin, Brent Sherwood, ha affermato che delle discussioni erano appena iniziate. Giovedì 28 ottobre, infine, il ministro dell’economia degli Emirati, Abdulla bin Touq, ha confermato che stanno lavorando con l’azienda per installare uno spazioporto commerciale.

L’impianto servirebbe per il lancio del vettore suborbitale New Shepard, e non per lanci orbitali. Sherwood ha affermato che la scelta degli Emirati era quasi ovvia. Tutto quello che serve al New Shepard è una zona prevalentemente desertica, da cui partire e rientrare. Al contrario della tecnologia di Virgin Galactic che richiede una pista di atterraggio piuttosto lunga. Attualmente l’azienda spaziale di Bezos ha lanciato otto persone nello spazio, tutte dal sito di lancio in Texas, il cui unico difetto è proprio l’essere troppo isolato. Sherwood ha affermato che questa settimana ha soggiornato nella città di Sharjah, un luogo nelle cui vicinanze sarebbe perfetto lanciare, e che si trova a solo 30 minuti da Dubai.

Il New Shepard dopo il suo primo rientro eseguito il 23 Novembre del 2015.

Gli Emirati Arabi Spaziali

Gli Emirati Arabi Uniti si stanno sempre più confermando un Paese interessato alle tecnologie e all’esplorazione spaziale. L’occasione di ospitare l’IAC 2021 è stata solamente un’occasione per ribadirlo e accelerare ancora di più questo processo. Dopo aver lanciato la prima missione verso Marte nel 2020, l’UAE ha in programma un rover lunare per il 2023, e una missione verso la fascia principale degli asteroidi per la fine del decennio. A questo si aggiungono programmi per satelliti di navigazione e di osservazione terrestre da lanciare a partire dal 2022. Sempre allo IAC, hanno annunciato un contratto con SpaceX per il lancio del satellite MBZ SAT nella seconda metà del 2023.

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L’accordo in via di formalizzazione con Blue Origin è quindi un’altra occasione per ampliare il mercato spaziale degli Emirati, ma anche per diffondere consapevolezza ed entusiasmo per il settore nel Paese. Inoltre, la presenza di Blue Origin porterà Know How e contaminazione tecnologica anche alle aziende arabe, come affermato dallo stesso Abdulla bin Touq: “Attraverso questa collaborazione, non vediamo l’ora di sfruttare la principale esperienza di Blue Origin nella produzione spaziale e nei servizi di volo spaziale e in orbita terrestre bassa per supportare i piani degli Emirati Arabi Uniti. Siamo anche desiderosi di espandere la portata delle nostre partnership con Blue Origin per costruire e sviluppare il turismo spaziale e migliorare gli sforzi nazionali in questo senso”.

I due astronauti degli Emirati Arabi che si addestreranno con la NASA a fianco del logo della nuova missione lunare che porterà un lander sulla superficie nel 2023.

L’annuncio del terzo volo

L’accordo è ovviamente vantaggioso anche per Blue Origin. Partendo dagli Emirati Arabi, la vista di un volo suborbitale sarà sicuramente mozzafiato, con l’occasione di poter vedere l’Oceano Indiano da un lato, in contrapposizione al deserto dell’Arabia Saudita dall’altro. Inoltre, la zona potrebbe rivelarsi già piena di clienti desiderosi di vivere l’avventura del viaggio spaziale suborbitale. Poche ore dopo questo annuncio, è stato inoltre comunicato che a dicembre è in programma il terzo volo con passeggeri del New Shepard. L’azienda ha inoltre affermato che a questo ritmo il prezzo del biglietto, attualmente sconosciuto ma stimato in circa mezzo milione a testa, scenderà molto presto grazie al numero crescente di voli e alla riutilizzabilità del razzo e della capsula.

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