L’11 ottobre OneWeb e NewSpace India Limited (NSIL) hanno firmato una lettera d’intenti per iniziare a concordare il lancio di satelliti OneWeb con vettori indiani a partire dal 2022. NSIL è la divisione commerciale dell’Agenzia Spaziale Indiana, la Indian Space Research Organisation (ISRO). La lettera d’intenti sarà seguita da un accordo vincolante nei prossimi mesi, appena saranno discussi e confermati i dettagli dell’accordo.
Si tratta di un passaggio fondamentale per la crescita della costellazione OneWeb, attualmente la rete principale concorrente di Starlink. Anche l’obbiettivo di OneWeb è infatti quello di creare copertura internet globale dall’orbita terrestre bassa. Lo farà con una costellazione di 648 satelliti posti a una quota di 1200 km. Attualmente (13 ottobre) ne sono stati lanciati 322, ma già il 14 ottobre è previsto il lancio di ulteriori 36 satelliti con un vettore Soyuz dal cosmodromo di Baikonur.
Un accordo strategico per entrambe le parti
OneWeb ha passato un periodo piuttosto travagliato lo scorso anno. A inizio del 2020 ha dichiarato bancarotta, ed l’azienda è stata salvata dopo l’estate da un intervento del governo inglese e dell’azienda indiana Bharti Enterprises attraverso il suo ramo impegnato nelle telecomunicazioni. In questo settore il conglomerato è il più grande dell’India per la copertura cellulare controllata. L’accordo di lancio di OneWeb con vettori indiani sarà quindi un passaggio fondamentale per legare ancora di più la rete satellitare al Paese.
L’India è attualmente uno dei più grandi mercati al mondo che necessità di migliorare le proprie connessioni Internet. L’incognita sarà ovviamente il prezzo, ma OneWeb potrebbe trovare proprio nell’India uno dei suoi mercati di riferimento con il quale competere con Starlink. La rete di SpaceX è infatti in stato decisamente più avanzato, con una copertura globale che dovrebbe arrivare entro pochi mesi, mentre è già attiva in Italia. OneWeb invece, punta alla copertura globale entro la fine del 2022.
Non è stato confermato se il passaggio dal vettore Soyuz, gestito da ArianeSpace, a vettori indiani, sarà esclusivo o se OneWeb continuerà a sfruttare entrambi i servizi di lancio. Sicuramente i razzi indiani non permettono una cadenza di lancio come il vettore russo, d’altro canto, sono fra i più convenienti sul mercato. Questo non è un aspetto da trascurare, in quanto i prezzi di lancio sono stati da sempre una delle discriminanti più grandi per il successo economico di un servizio di questo tipo. Il lancio con vettori propri è infatti uno dei punti cardine del successo di Starlink.
I Vettori Indiani utilizzati per i lanci
L’accordo siglato con l’India prevederà il lancio con i vettori PSLV (Polar Satellite Launch Vehicle) e il GSLV-MkIII (Geosynchronous Satellite Launch Vehicle). Il primo è un vettore di medie dimensioni, in grado di portare in orbita terrestre bassa poco più di 3500 kg. Il secondo è invece il vettore attualmente più potente a disposizione dell’India, in grado di portare in orbita circa 20000 kg, poco meno del Falcon 9 di SpaceX in modalità recuperabile. Il PSLV costa attualmente 15 milioni di dollari per lancio. Il GSLV-MkIII 49 milioni. Per confronto, un Soyuz 2 gestito da ArianeSpace, in grado di portare in orbita 36 satelliti OneWeb costa 80 milioni di dollari (fonte GAO.gov del 2017, il prezzo proposto a OneWeb potrebbe essere diverso).
Non è stato comunicato il periodo di entrata in servizio di questo accordo, ne quanti satelliti i due vettori indiani saranno in grado di lanciare. Essendo però che ogni satellite pesa 147 kg, da informazioni ufficiose, il PSLV potrebbe portarne in orbita circa 10-15 mentre il GSLV-MkII potrebbe anche arrivare a 50 o 60. La discriminate sono le prestazioni dei due vettori per il raggiungimento dell’orbita a 1200 km e le dimensioni dei dispenser dei satelliti. Durante il lanci con il vettore Soyuz 2 i OneWeb vengono rilasciati a una quota di 450 km, per poi raggiungere l’orbita finale in autonomia.
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