Il 27 Marzo 2020 la società che gestiva la costellazione satellitare OneWeb ha dichiarato bancarotta. OneWeb avrebbe dovuto essere una costellazione di circa 600 satelliti in orbita terrestre bassa in grado di fornire copertura globale internet. L’obiettivo era simile a quello del progetto Starlink di SpaceX, anche se con qualche differenza operativa.
Dopo alcuni mesi di difficoltà, a fine Marzo le restrizioni causate dall’emergenza coronavvirus hanno impedito all’azienda di trovare ulteriori finanziamenti. Questo ha portato alla bancarotta finale. La costellazione OneWeb non era però solo un progetto in fase di sviluppo. Ad inizio marzo era infatti stato lanciato già il secondo carico di satelliti, portandone il totale in orbita a 74. Dopo la chiusura di OneWeb la domanda allora è sorta spontanea: che fine faranno questi satelliti e tutte le strutture di terra che li gestiscono?
Qualche giorno fa, secondo un report di Space Intel Report sarebbero molti gli interessati ad acquistare OneWeb. Fra questi:
- 2 Compagnie Cinesi
- Amazon
- Eutelsat
- Cerberus (Un fondo americano)
- SpaceX
In pochi minuti è però arrivata la smentita dello stesso Elon Musk: SpaceX non ha nessuna intenzione di comprare l’azienda.
Not SpaceX
— Elon Musk (@elonmusk) May 7, 2020
Space Force non vuole l’acquisizione cinese di OneWeb
Ora sorgono anche problemi sulla presunta offerta delle due aziende cinesi. OneWeb e la società che la gestiva non erano propriamente americane. La sede principale era infatti a Londra, ma negli USA c’era parte della produzione. In più l’esercito americano aveva grandi progetti per collaborare con OneWeb. Una delle caratteristiche principali di questa costellazione era infatti quella di riuscire a coprire anche i poli. Starlink non ha infatti delle orbite polari e quindi non porterà copertura internet nell’artico e nell’antartico. Gli Stati Uniti volevano usufruire dei servizi di OneWeb nell’artico, zona difficile da coprire e dove la Cina e la Russia hanno grandi interessi.
Il 12 Maggio è stata posta questa domanda al Ten. Gen. David Thompson, vice comandante della US Space Force: “Se il governo cinese si muovesse per acquistare i beni e i servizi di OneWeb, la Space Force potrebbe fare qualcosa per impedirlo?”
Il generale ha detto che attualmente c’è ben poco che loro possano fare ma ha affermato anche che sono al lavoro con il congresso per trovare una soluzione. L’obiettivo è proteggere tutte quelle aziende che posseggono tecnologie per la sicurezza nazionale, non solo OneWeb, e che affrontano e affronteranno una bancarotta per colpa dell’emergenza Coronavirus. “Vogliamo vedere cosa possiamo fare in termini di protezione delle capacità di cui abbiamo bisogno per la sicurezza nazionale, e avere garanzia che i nostri avversari non abbiano l’opportunità di acquisire tali capacità”.
Il Congresso americano ha creato a questo proposito lo Space Acquisition Council, un’organizzazione a cui collaborano il Dipartimento della Difesa, la US Space Force e l’Intelligence americana. L’obiettivo è proprio quello di controllare e gestire tutte queste aziende in fallimento (o che lo rischiano) nel settore spaziale.