SpaceX è in procinto di acquisire la Startup Swarm Technologies, che gestisce una piccola costellazione di 120 nanosatelliti per la connessione di dispositivi IoT. Si tratta della prima volta da quando Elon Musk fondò l’azienda che SpaceX si impegna in una acquisizione. Non è ancora ben chiaro quali siano le ragioni di questa manovra, soprattutto dal lato di SpaceX ne quali siano le cifre in questione. La richiesta di acquisizione per ora è stata confermata da alcuni documenti depositati alla FCC (Federal Comunication Commission) ad inizio agosto da Swarm. Qui viene chiesta l’approvazione per il passaggio delle frequenze in orbita e delle stazioni a Terra dalla Startup a SpaceX.
Secondo i documenti, le due aziende hanno firmato l’accordo il 16 luglio, e non si tratterebbe di una acquisizione destinata allo smembramento di Swarm. La Startup continuerà infatti le sue attività e sarà interamente controllata dalla Swarm Holdco, una società costituita in Delaware il 5 maggio e di proprietà di SpaceX. L’accordo sembra quindi essere stato studiato da parecchi mesi.
Swarm Technologies
I satelliti di Swarm Technologies sono chiamati SpaceBee e sono dei piccoli nanosat 0.25U (grandi come un sandwich). La costellazione conta al momento 120 elementi ed è utilizzata per la connessione internet a bassa velocità di grandi quantità di dispositivi, quelli che definiamo appartenenti al Internet of Things. Ne sono un esempio i vari elettrodomestici connessi ad internet o i sensori usati in agricoltura. Oltre al servizio di connessione, Swarm vende anche l’hardware per connettersi alla costellazione (un chip chiamato Swarm Tile da inserire in qualsiasi dispositivo IoT) e il Swarm Eval Kit.
Quest’ultimo è un kit dotato di pannello solare e hardware per connettersi alla costellazione. Acquistandolo si può connettere uno smartphone o un laptop e inviare la propria posizione gps o email da qualsiasi posizione ci si trova nel mondo. In pratica una parabola satellitare per connessioni internet limitate funzionante senza corrente. Il prezzo dello Swarm Eval Kit è di 499$
Le ragioni dell’acquisizione
Le ragioni per l’acquisizione di Swarm Technologies da parte di SpaceX non sono del tutto chiare. Nei documenti depositati alla FCC viene dichiarato che Swarm beneficerà dell’accordo grazie alla maggior facilità di accesso a servizi di capitalizzazione e dalle sinergie che sorgeranno con un’azienda leader nella produzione, progettazione e lancio di satelliti. Sara Spangelo, co-fondatrice e amministratore delegato di Swarm ha però più volte dichiarato ad inizio anno che la startup non necessita di grandi investimenti. Quelli ottenuti con un round A nel 2019 sono ancora sufficienti per continuare la costruzione della costellazione. Swarm attualmente è costituita da sole 30 persone.
Da parte di SpaceX le ragioni sono ancora meno chiare. La banda occupata dai satelliti SpaceBee è diversa da quella degli Starlink. Inoltre le entrate garantite dal business di Swarm sarebbero irrisorie per i bilanci di SpaceX. Nel documento consegnato alla FCC viene però affermato che: “SpaceX beneficerà allo stesso modo dell’accesso alla proprietà intellettuale e alle competenze sviluppate dal team Swarm, nonché dall’aggiunta di questo team pieno di risorse a SpaceX“. Anche questo rappresenta un deciso cambio di rotta per SpaceX, a dimostrazione di quanto Starlink, e il mercato che andrà a coprire, saranno delicati e importanti per l’azienda di Elon Musk.
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