Venerdì 25 giugno SpaceX si prepara al lancio della missione Transporter-2, con una partenza prevista alle 20:56 (orario italiano). Si tratta del secondo lancio del programma di rideshare effettuato con il Falcon 9. Questo vuol dire che a bordo del vettore ci saranno più satelliti, che condivideranno il prezzo di lancio nonostante vadano immessi in orbite diverse. Per quest’ultimo motivo a bordo ci saranno anche vari dispenser, in grado di immettere cubesat e microsatelliti in orbite diverse in modo indipendente. Fra questi è presente anche ION dell’italiana D-Orbit.
A bordo della missione Transporter-2 ci saranno circa 100 satelliti. Il Falcon 9 si dirigerà verso un’orbita eliosincrona a 550 km di quota. Una volta effettuato il lancio, il primo stadio, che sarà il B1060 al suo ottavo volo, ritornerà a Terra nella Landing Zone 1 a Cape Canaveral e non su una chiatta nell’oceano. Vediamo ora brevemente i principali satelliti che saranno a bordo della missione Transporter-2.
Aggiornamento:
La nuova data di lancio è il 29 giugno. SpaceX ha confermato il 25 giugno che a bordo ci saranno 88 satelliti diversi. I vari esperimenti che saranno condotti dai dispenser, in particolare ION di D-Orbit, non dovrebbero essere contati in questo numero.
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Aggiornamento: Missione completata. Tutti i dettagli sul lancio in questo articolo.
ION
Il dispenser di D-Orbit sarà il terzo lanciato nello spazio dall’azienda italiana. La missione si chiama WILD RIDE e il dispositivo utilizzato è stato chiamato ION SCV Dauntless David. La missione sarà condotta in modo pesantemente internazionale dato che coinvolge ben 11 nazioni diverse. Una volta arrivato a 500 km di quota e separato dal secondo stadio, l’ION inizierà la sua missione, rilasciando sette satelliti a diverse orbite. Una volta rilasciati i satelliti inizierà una seconda fase della missione. ION ospiterà a bordo anche dei payload che si attiveranno direttamente sul dispenser.
Fra questi uno dei primi ad essere attivato sarà LaserCube dell’Italian Stellar Project. Quest’ultimo è un dimostratore tecnologico di comunicazione ottica con prestazioni di throughput più di 10 volte superiori rispetto ai dispositivi radio tradizionali. L’aumento del throughput, combinato con una latenza inferiore e una maggiore sicurezza, consente nuove opportunità di business in campi che richiedono volumi di dati sempre più elevati come le immagini della Terra, le previsioni del tempo, le telecomunicazioni globali e i servizi Internet.
Durante la fase operativa di ION verrà poi testato NEBULA, un servizio di cloud computing e archiviazione dati on-demand in orbita, sviluppato da D-Orbit UK. Verrà dimostrata una gamma di applicazioni innovative utilizzando tecniche di intelligenza artificiale/apprendimento automatico (AI/ML). Alcuni di questi esperimenti includeranno ad esempio tecniche di compressione video sviluppate da V-Nova. Un altro payload sarà Worldfloods, che ha la capacità di identificare i pericoli di inondazioni e inviare una mappa ai soccorritori pochi secondi dopo l’acquisizione dell’immagine. E’ sviluppato dal Frontier Development Lab (FDL), una partnership guidata da Trillium Technologies con l’Università di Oxford e l’ESA.
Infine, durante l’ultima fase della missione, verrà dispiegato ADEO-N2. Sviluppato dall’HPS tedesco, ADEO-N2 è un piccolo cubesat 1U in grado di dispiegare una vela di 3.6 metri quadrati per accelerare la fase di smantellamento. Utilizzerà l’attrito con l’alta atmosfera per portare ad un incenerimento più rapido e senza residui di ION.
Exolaunch
A bordo del Falcon 9 di Transporter 2 l’azienda tedesca Exolaunch fornirà servizi di comunicazione e di separazione a ben 29 satelliti. Questi sono 19 cubesat e 10 microsatelliti. Verranno usati una serie completa di prodotti della società. Nel dettaglio: quattro adattatori EXOport, dieci sistemi di separazione CarboNIX e due dispenser EXOpod. Nella seguente infografica è rappresentata al centro la torre con i vari satelliti della missione Transporter-2. E’ un render artistico, e non è da prendere alla lettera ma solo come indicazione della posizione e della forma finale del payload totale. Alla base sono presenti 10 satelliti Starlink che verranno posizionati in orbita polare.
La missione di Exolaunch è chiamata Fingerspitzengefühl, un termine tedesco traducibile in inglese come finger tips feeling.
Spaceflight
A bordo di Transporter-2 saranno presenti anche due dispenser di Spaceflight: Sherpa FX e Sherpa-LTE. Quest’ultimo sarà il primo dispenser dell’azienda con propulsione elettrica. Spaceflight gestirà l’immissione in orbita di 36 satelliti diversi: 6 microsatellit, 29 cubesat e un payload ospite a bordo di un loro dispenser. Vediamo i principali satelliti.
Lemur
Nanoracks gestirà il rilascio di 3 satelliti LEMUR. Questi fanno parte di una costellazione dell’azienda SPIRE per l’osservazione della Terra. Questi satelliti utilizzano il segnale GPS per tracciare il traffico marittimo e fornire dati commerciali sulle rotte in mare. Dispongono inoltre di applicazioni in meteorologia. Utilizzando un metodo chiamato GPS radio occultation, i satelliti di SPIRE sono in grado di misurare le variazioni del segnale GPS, calcolando profili di temperatura, pressione e umidità dell’atmosfera terrestre. Nelle nuove versioni dei satelliti LEMUR è disponibile anche il tracciamento del traffico aereo.
Astrocast e SpaceBee
Exolaunch gestirà anche il rilascio di 12 satelliti SpaceBee dell’azienda Swarm. Poi saranno presenti 5 nanosatelliti della costellazione di Astrocast. Questi aumenteranno la capacità della costellazione, che consentirà alle aziende di monitorare i prodotti IoT in regioni remote del globo. Le due costellazioni hanno come obiettivo comune la fornitura globale di servizi di comunicazione per M2M (Machine to Machine) e IoT (Internet of Things) come ad esempio il monitoraggio di container marittimi, installazioni energetiche remote, navi, veicoli e sensori remoti. Ci sono comunque delle differenze tra le tre costellazioni: la prima sfrutta frequenze in banda L e quindi una bassa velocità di trasmissione dati, dell’ordine di 1 KB al giorno per ogni punto della terra, la seconda utilizza le frequenze in banda Ku, permettendo così una velocità di trasmissione decisamente maggiore e infine SpaceBee non utilizza nemmeno microonde, ma onde radio in VHF, garantendo così una banda dati molto ridotta.
ARTHUR-1, Cluster-3 e TIGER 5G IoT
Il satellite ARTHUR-1 di Aerospacelab è un dimostratore tecnologico con l’obiettivo di dimostrare la capacità di Aerospacelab di manovrare un carico utile ottico ad alta risoluzione in orbita. Il Cluster 3 di HawkEye’s 360 è un’espansione della costellazione di satelliti di nuova generazione di HawkEye 360. La costellazione HawkEye rileva e localizza i segnali radio e utilizza le trasformazioni di Fourier per scomporre matematicamente un segnale nelle sue onde sinusoidali fondamentali. Queste informazioni vengono quindi utilizzate per controllare il traffico marittimo, in particolare per usi di sicurezza nazionale e la protezione ambientale.
OQ Technology lancerà la missione TIGER-2, che è la loro seconda missione con l’obiettivo di fornire connettività globale 5G Internet of Things. Si tratta di due payload: un satellite a bassa frequenza per fornire servizi da macchina a macchina e un satellite dimostrativo per collegamento radio a frequenza più elevata.
A questo link la lista completa dei satelliti a bordo di Transporter-2 gestiti da Spaceflight.
A bordo di Transporter-2 saranno presenti altri satelliti, la maggior parte dei quali agganciati direttamente al dispenser di SpaceX come i già citati 10 satelliti Starlink (dei quali non c’è però ancora conferma ufficiale). Siccome il Falcon 9 effettuerà un RTLS (rientro a terra) è molto probabile che rispetto a Transpoprter-1 non ci siano gli Starlink, per avere un carico più leggero ed evitare l’uso di una chiatta. SpaceX infatti attualmente ne può utilizzare solamente una che si trova ancora in porto. La lista completa al 100% sarà infatti disponibile solamente dopo il lancio, quando arriverà la conferma di SpaceX.
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