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Il primo mese di Perseverance. Cronache Marziane

Ad un mese dall’arrivo su Marte, Perseverance ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di perdere tempo. Il rover è in perfetta salute e si prepara già al volo di Ingenuity.

Andrea Novelli di Andrea Novelli
Marzo 20, 2021
in Agenzie Spaziali, Approfondimento, Cronache marziane, Esplorazione spaziale, NASA, Rubriche, Sistema solare
Cronache Marziane
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Trenta giorni sono passati dall’arrivo di Perseverance sul Pianeta Rosso, un mese durante il quale la NASA non ha smesso di aggiornarci quotidianamente sulle attività del nuovo rover.

Ripercorriamo insieme i punti salienti in questa puntata speciale di Cronache Marziane.

L’atterraggio

La conferma dell’avvenuto atterraggio di Perseverance sul Pianeta Rosso è arrivata a Terra alle 21.55 italiane dello scorso 18 Febbraio. In realtà, le ruote del rover avevano toccato la rossa regolite marziana alle 21.44, ma il segnale ha impiegato 11 minuti per giungere a Terra. I primi giorni marziani, o sol, sono stati dedicati ai controlli sulla strumentazione e sulla struttura del rover. I minuti immediatamente precedenti l’atterraggio hanno infatti rappresentato la prova più dura che il veicolo ha dovuto superare prima dell’inizio della missione vera e propria.

I controlli hanno riguardato i sette strumenti a bordo di Perseverance ed hanno avuto esito positivo. Nel mentre, sono anche state testate con successo le comunicazioni con le sonde in orbita attorno a Marte, che fungeranno da relay per ritrasmettere i dati a Terra.
L’elicottero Ingenuity, dopo i controlli previsti, ha ricevuto da Perseverance il primo ciclo di carica sul suolo marziano, ancora attaccato sotto la pancia del rover.

La prima foto giunta da Perseverance dopo l'atterraggio. Credits: NASA/JPL-Caltech
La prima foto giunta da Perseverance dopo l’atterraggio. Credits: NASA/JPL-Caltech

L’aggiornamento software

Un’altra operazione fondamentale che ha avuto luogo nei primi giorni ha riguardato l’aggiornamento del software di bordo del rover.
Perseverance ha infatti toccato il suolo con il programma EDL (Entry-Descent-Landing) caricato nella memoria interna, dedicato a supportare le fasi di ingresso in atmosfera e di discesa su Marte.

Per far sì che il rover potesse procedere con le prime operazioni di superficie, si è reso necessario un aggiornamento software. Da Terra è dunque stato inviato il programma “surface operations”, del peso di 16 megabyte e contenente 140 “task”. Esso ha sovrascritto EDL e contiene le istruzioni per eseguire le manovre basiche, i mattoncini sui quali si basano anche le operazioni più complesse. Una volta terminato l’aggiornamento, al Jet Propulsion Laboratory della NASA hanno tirato un lungo sospiro di sollievo. Questa è infatti un’operazione particolarmente critica, che una volta iniziata non può essere interrotta.

Con il nuovo software, Perseverance è stato in grado di innalzare la propria testa, il mast, e di estendere i sensori ambientali del MEDA (Mars Environmental Dynamic Analyzer). Nel tweet sottostante, il dispiegamento del sensore eolico montato proprio sul mast, che sarà di fondamentale importanza per valutare le condizioni atmosferiche per i voli di Ingenuity.

doink. Wind Sensor deployed. ( https://t.co/08mLMetaH4 & https://t.co/bRTVV0K0Qi from https://t.co/xWaAn3wY6D ) pic.twitter.com/23mZd088b7

— Doug Ellison (@doug_ellison) March 1, 2021

Le 4 camere del mast sono poi state calibrate mediante due target colorati. Operazione che verrà effettuata periodicamente, così da evitare che l’accumularsi della polvere marziana e l’invecchiamento degli strumenti stessi non abbiano impatti sulla qualità delle immagini che riceveremo.

In basso a destra, uno dei target colorati montati su Perseverance. Credits: NASA/JPL-Caltech

Al 12 sol, cioè il 1 Marzo, è stato esteso con successo il braccio robotico lungo 2.1 metri, che all’estremità monta la torretta con la strumentazione del peso di ben 45 kilogrammi.
E’ qui che trovano posto la trivella per la raccolta dei campioni, PIXL, SHERLOC, WATSON ed il gDRT.

I primi passi

Il 4 Marzo, al 15esimo sol di permanenza, Perseverance ha mosso i suoi primi passi su Marte. Il rover ha dunque lasciato il luogo dell’atterraggio, nel frattempo rinominato “Octavia E. Butler Landing Site” dalla NASA.

La prima escursione ha avuto una durata di 45 minuti, percorrendo 4 metri in avanti e 2.5 indietro, intervallati da una rotazione sul posto di 150°.
Questa particolare operazione è stata permessa dal fatto che Perseverance ha ruote sterzanti sia anteriori che posteriori.

Le tracce sulla superficie di Marte della prima manovra eseguita da Perseverance. Credits: NASA/JPL
Le tracce sulla superficie di Marte della prima manovra eseguita da Perseverance. Credits: NASA/JPL

I tecnici a terra hanno approfittato di questo primo movimento delle ruote per verificare che la parte di battistrada che per prima ha toccato la superficie di Marte non avesse ricevuto danneggiamenti durante l’atterraggio. Nei giorni successivi, i tecnici hanno comandato Perseverance affinché compisse escursioni sempre più lunghe e a velocità sempre maggiori. L’obiettivo è arrivare a coprire 200 metri al giorno, soprattutto grazie alla capacità del rover di analizzare in tempo reale il suolo che si trova davanti.

Il primo obiettivo

Perseverance è atterrato nel cratere Jezero, che miliardi di anni fa ospitava un enorme lago di acqua liquida alimentato da numerosi corsi d’acqua. L’obiettivo a lungo termine è il delta fluviale che probabilmente formava l’immissario del “lago Jezero”.

Il sito di atterraggio di Perseverance nel cratere Jezero. L’atterraggio è avvenuto nel punto bianco in basso a destra. Credits: NASA/JPL-Caltech

Per raggiungere questo luogo, che nella foto sopra circonda il cratere denominato Belva, sono possibili due percorsi diametralmente opposti.
Il percorso verso sud pare più ricco di ostacoli, ma scientificamente più interessante, mentre l’alternativa a settentrione potrebbe garantire un terreno più agevole ma di minor interesse scientifico.

Dal percorso seguito nei primi giorni, sembrava che la NASA avesse optato per la seconda ipotesi, ma ultimamente il rover sta ripercorrendo a ritroso il percorso appena effettuato. Soprattutto in questa prima fase, è normale che i piani cambino molto velocemente, su base quotidiana ed usando le immagini che quotidianamente giungono a Terra dal rover stesso.

E’ possibile controllare l’esatta posizione di Perseverance all’interno del cratere Jezero a questo sito.

Si avvicina il primo volo di Ingenuity

Ultima, ma non meno importante, è la notizia che la NASA ha identificato la zona di volo per l’elicottero Ingenuity. Attualmente si prevede il primo volo non prima dell’inizio di Aprile. Prima di quell’evento, il rover dovrà rilasciare sulla superficie la cover protettiva, spostarsi, sganciare Ingenuity e muoversi nuovamente. Quest’ultima operazione sarà particolarmente critica.

Una volta rilasciato, Ingenuity dovrà affidarsi solo alle proprie batterie, ricaribili tramite pannelli solari. Se Perseverance non dovesse riuscire a spostarsi entro 24 ore dal rilascio, le batterie di Ingenuity non riceverebbero energia per troppo tempo e probabilmente l’elicottero non sopravvivrebbe ad altre notti marziane.

Schema della zona di volo di Ingenuity. Perseverance si posizionerà nel Twitcher’s Point per supervisionare i test. Credits: Romeo Durscher

Dopo il rilascio, ma prima del primo volo, Ingenuity farà probabilmente un “lowspin test”. Questa operazione vedrà le pale del rotore attivarsi, ma ad una velocità tale da non staccare l’elicottero dal suolo. Se questo avrà successo, si potrà proseguire con il primo volo.

L’area di volo misurerà circa 30×100 metri, l’altezza massima di volo sarà di circa 5 metri dal suolo e ad una velocità laterale non superiore a 2/3 metri al secondo. Perseverance supervisionerà i test a distanza di sicurezza.

Cronache Marziane viene pubblicato ogni mese, il giorno 20 ed è una rubrica progettata e scritta da Andrea Novelli per aggiornare su tutte le attività che avvengono sul pianeta rosso.

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Tags: astrobiologiaingenuityjezeroMartePerseverancerover

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