In un recente studio pubblicato nel Journal of Geophysical Research: Planets è stata svelata la natura e la distribuzione della polvere interplanetaria. Inizialmente associata ad asteroidi e comete, la sua origine è in realtà marziana! A svelarcelo è stata la sonda Juno con una scoperta davvero inaspettata. Una delle quattro fotocamere di cui è dotata la sonda aveva l’obbiettivo di fotografare nuovi oggetti celesti. Nessuno però si sarebbe mai aspettato di ricevere migliaia di fotografie di corpi non identificati. Misurando massa e velocità di questi, si è riusciti a risalire alla loro natura. I granelli di polvere in orbita attorno al Sole hanno colpito i pannelli solari di Juno, le cui schegge sono state identificate dalla fotocamera come oggetti fuori catalogo. Questa “incomprensione” ha permesso di determinare per la prima volta la distribuzione di questa polvere in orbita attorno al Sole.
Terra e Marte rappresentano i confini entro cui questi corpuscoli si distribuiscono nello spazio, confini dettati dalla forza di gravità che ancora una volta gioca un ruolo decisivo nella struttura del nostro sistema solare. L’orbita descritta dalla polvere è quasi circolare, così come quella di Marte. È quindi inevitabile pensare che questa provenga dal pianeta rosso. La prova schiacciante è stata ottenuta studiando la variazione della luce zodiacale, il riflesso con cui la luce del Sole ci permette di osservare da Terra la polvere nello spazio.
La luce zodiacale
I corpi celesti che osserviamo riflettono la luce del Sole, così come tutto ciò che ci circonda. È proprio grazie a questo fenomeno che siamo in grado di vederli. La polvere interplanetaria non è da meno e riflette la luce solare mostrandosi nel nostro cielo sopra l’orizzonte, prima dell’alba e dopo il tramonto. Nota col nome di luce zodiacale, è stata immortalata da moltissimi fotografi che fino ad ora non sapevano di aver fotografato granelli di polvere marziana.
Il team di ricerca di Juno ha sviluppato delle simulazioni al computer per studiare la variazione della luce riflessa da questi corpuscoli. I risultati ottenuti considerando l’inclinazione e l’eccentricità orbitale di Marte sono in totale accordo con le osservazioni reali della variazione della luce zodiacale. “Questa è, dal mio punto di vista, la conferma che sappiamo esattamente come queste particelle stanno orbitando nel nostro Sistema Solare e da dove hanno origine” ha affermato Jack Connerney, astrofisico a capo delle indagini sul magnetometro di Juno.
Colpi di fortuna nello spazio
La bellezza di questa scoperta non sta soltanto nella sua casualità, ma anche nella sua fondamentale importanza. É infatti utile per la comprensione dei meccanismi che coinvolgono Marte e l’intero Sistema Solare, ma anche dal punto di vista ingegneristico. Questo studio infatti aiuterà a progettare veicoli spaziali sempre più resistenti ai possibili impatti nello spazio e a definire traiettorie di volo più sicure.
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