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Tutte e tre le missioni del 2020 sono ora arrivate su Marte. Cronache Marziane

Tutte e tre le sonde sono arrivate con successo al Pianeta Rosso. Gli orbiter arabo e cinese stanno per iniziare le indagini orbitali, mentre Perseverance ha già inviato foto mozzafiato dal cratere Jezero.

Andrea Novelli di Andrea Novelli
Febbraio 20, 2021
in Agenzie Spaziali, Approfondimento, Cina, Cronache marziane, Esplorazione spaziale, NASA, Rubriche, Sistema solare
La prima foto a colori scattata da una delle HazCams di Perseverance su Marte. Credits: NASA

La prima foto a colori scattata da una delle HazCams di Perseverance su Marte. Credits: NASA

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Grandi avvenimenti per il Pianeta Rosso questo mese. Dall’arrivo delle tre nuove sonde, al raggiungimento di un’importante destinazione geologica per Curiosity. Nel mentre, InSight si prepara all’inverno marziano. Tutti i dettagli in questa nuova puntata di Cronache Marziane.

Tianwen 1

La sonda cinese, equipaggiata con un orbiter, un lander ed un rover, ha circolarizzato l’orbita attorno al Pianeta Rosso lo scorso 10 Febbraio. A seguito di questa manovra, una seconda accensione del motore l’ha portata su un’orbita ad alta inclinazione, con una distanza minima da Marte (il periareo) di 265 kilometri.

Arrivano anche maggiori dettagli sulla discesa del rover sulla superficie: al momento sembra prevista per Maggio o Giugno. Nel video sottostante, un estratto della fase di arrivo al Pianeta Rosso.

China’s #Tianwen1 probe captured this breathtaking video selfie as it entered orbit around Mars.
(The feed comes from an uncalibrated engineering camera, which is why the colors look washed out.) HT @AJ_FI pic.twitter.com/G8PYumylSh

— Corey S. Powell (@coreyspowell) February 14, 2021

Hope

La sonda araba, prima al traguardo di questa affollata corsa verso Marte, ha effettuato correttamente l’inserimento in orbita lo scorso 9 Febbraio. Nel 50esimo anniversario della loro fondazione, gli Emirati Arabi Uniti sono diventati la quinta nazione a giungere con successo in orbita marziana. Prima di essi USA, Russia, ESA e India. La sonda è ora pronta per iniziare la missione vera e propria, che la renderà il primo satellite meteorologico del Pianeta Rosso.

La prima foto scattata dalla sonda Hope degli Emirati Arabi Uniti di Marte.
La prima foto scattata dalla sonda Hope degli Emirati Arabi Uniti di Marte.

Perseverance

Anche la terza sonda, il rover statunitense Perseverance, ha raggiunto in sicurezza la superficie di Marte nella serata italiana di giovedì 18. La NASA ha già organizzato svariate conferenze stampa, durante le quali ha rivelato che il rover si trova in buona salute all’interno del cratere Jezero.

Oggi si dovrebbe estendere il braccio robotico, anche se per vederlo funzionare al pieno delle sue potenzialità saranno necessarie alcune settimane. Le ulteriori verifiche alla strumentazione richiederanno almeno fino a lunedì, dopodiché il software “operativo” verrà inviato da Terra e caricato a bordo. Questo comprende tutte le istruzioni necessarie alle operazioni da svolgere sulla superficie.

Il rover Perseverance a due metri dal suolo marziano, mentre viene calato dallo Skycrane. Credits: NASA/JPL
Il rover Perseverance a due metri dal suolo marziano, mentre viene calato dallo Skycrane. Credits: NASA/JPL

I primi passi di Perseverance su Marte saranno due spostamenti avanti/indietro di 5 metri, da effettuarsi entro un massimo di due settimane. A quel punto, quando saremo certi che il rover è in grado di fare tutto ciò per cui è stato progettato, si inizierà a cercare un luogo adatto a depositare (e far volare) Ingenuity. Una volta identificato il luogo, Ingenuity verrà sganciato dalla pancia del rover e depositato sul terreno.

Seguirà una manovra di allontanamento di almeno 100 metri da parte di Perseverance, che richiederà qualche giorno. A questo punto potranno iniziare i test sull’elicotterino, che prevedono fino a 5 voli da massimo 90 secondi ciascuno. Le stime che si possono fare adesso parlano di un primo volo in primavera. Dopo i voli di Ingenuity, Perseverance inizierà la raccolta e l’analisi dei campioni. Questo avverrà in estate.

Curiosity

Curiosity ha finalmente raggiunto il confine della sulfate bearing unit, méta di un viaggio inziato la scorsa primavera. La zona di transizione tra questa zona e la clay bearing unit è caratterizzata da un terreno fratturato, tipico delle zone di transizione, che i tecnici di terra non hanno perso occasione per studiare approfonditamente.

La clay bearing unit, oggetto dell’esplorazione degli ultimi due anni, si è formata sotto condizioni ambientali decisamente più umide rispetto alla sulfate bearing unit. I solfati, infatti, tendono a formarsi quando le condizioni ambientali sono più aride. Il luogo di maggior interesse risulta essere proprio la zona di transizione, che potrebbe svelare preziosi segreti a proposito della formazione di queste zone così diverse eppure così vicine.

Sullo sfondo, i declivi della sulfate bearing unit, la prossima macro area di esplorazione di Curiosity. Credits: NASA/JPL

Ma gli studi geologici non sono stati gli unici nel mese di Febbraio. La camera MAHLI del rover è stata puntata nottetempo verso un imponente deposito sabbioso. La speranza era di immortalare il cosiddetto “effetto triboelettrico”, comunemente noto come scarica elettrostatica.

Su Marte, si immagina che la carica elettrostatica avvenga per mezzo dei granelli di sabbia trasportati dal vento. Quando avviene la scarica, i gas in prossimità della superficie si ionizzano e generano una luminescenza facilmente individuabile dalle fotocamere. Questa scarica, se dimostrata su larga scala, potrebbe anche avere effetti considerevoli sulla chimica dell’atmosfera marziana. Non sono ancora giunte notizie ufficiali in merito a questo esperimento.

InSight

Sta arrivando l’inverno sulla Elysium Planitia, sito d’atterraggio del lander InSight della NASA. Il mese scorso, l’agenzia spaziale statunitense ha comunicato l’intenzione di estendere le operazioni scientifiche fino a fine 2022, ma al momento la priorità è far sì che la sonda superi indenne l’imminente inverno marziano.

La preoccupazione principale riguarda i pannelli solari, già ricoperti da un non trascurabile strato di regolite marziana che ne ha ridotto le capacità al 27%. Con la stagione fredda, la quantità di luce solare che saranno in grado di catturare è destinata a calare in maniera lenta ed inesorabile. Per questo motivo, alla NASA hanno in programma di accendere pochi strumenti alla volta, così da limitare la richiesta di energia elettrica.

Mars is a cold and dusty place! It’s been harder to collect solar power lately, so I’ll be conserving energy for a bit, while I soak up as much sun as I can.

Read full story: https://t.co/AL6QtH2uZZ pic.twitter.com/h3K4zgimsH

— NASA InSight (@NASAInSight) February 12, 2021

Si sperava che i venti che caratterizzano la Elysium Planitia potessero spazzare via la polvere dai pannelli, come già accaduto con i rover Spirit ed Opportunity, ma ciò non è avvenuto. Si prevede una ripresa a pieno titolo delle attività scientifiche a partire dal prossimo Luglio, quando la stagione fredda sarà ormai alle spalle.

Cronache Marziane viene pubblicato ogni mese, il giorno 20 ed è una rubrica progettata e scritta da Andrea Novelli per aggiornare su tutte le attività che avvengono sul pianeta rosso.

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Tags: cnsaCuriosityhopeInSightMarteNasaPerseverance

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