Alla tredicesima European Space Conference appena conclusa, è stata annunciata l’intenzione di progettare una megacostellazione tutta europea per connessione internet. L’idea è stata annunciata da Thierry Breton, Commissario Europeo per il mercato interno e dei servizi e da Stéphane Israël, CEO di Arianespace.
Il progetto prevederebbe il lancio di almeno 600 satelliti in orbita terrestre bassa per la creazione di una costellazione per le telecomunicazioni. Non solo per fornire connessione internet ma anche per comunicazioni militari e civili in zone non raggiungibili. Lo scopo primario quindi, sembra proprio essere quello di spingere verso una indipendenza europea anche in questo settore. Le megacostellazioni in orbita terrestre bassa sembrano infatti essere uno degli asset più importanti del prossimo decennio.
Il progetto Starlink di SpaceX è sicuramente quello in fase più avanzata. La costellazione di OneWeb, azienda che ora è partecipata anche dal governo britannico, si appresta ad aprire il proprio servizio ad inizio 2022. Amazon e il progetto Kuiper dovrebbero iniziare i lanci nel 2023/2024. Nel frattempo la Russia ha vietato l’accesso alla rete di SpaceX nel suo territorio e ovviamente lo stesso farà la Cina.
“Questa tecnologia può essere utilizzata in territori isolati, dove la fibra è troppo costosa. Può essere usata quando sei in movimento dove solo i satelliti possono darti questo accesso, ad esempio sugli aerei o sulle barche. Domani potrebbero esserci oggetti autonomi, come le auto o l’Internet of Things ad utilizzarla”. Così ha spiegato l’importanza di questo progetto Stéphane Israël, presidente di Arianespace.

I dettagli della proposta europea
Il piano è ancora in una fase preliminare. E’ stata annunciata una data prevista per il lancio dei primi satelliti nel 2027, con l’apertura del servizio al pubblico entro la fine del decennio. La rete satellitare non dovrebbe essere troppo numerosa, contando circa 600 satelliti in orbite fra i 500 e i 1000 km.
Israël, in un altro panel della European Space Conference, ha anche dichiarato che secondo lui il modo migliore per lanciare piccoli satelliti è il rideshare all’interno di grandi lanciatori. Un’opinione che va parzialmente in contrasto con il mercato crescente dei piccoli lanciatori. Per quanto riguarda le reti satellitari (quindi tanti satelliti uguali) il lancio a bordo di vettori più grandi è invece quasi una necessità, ed è chiaro che una rete satellitare Europa garantirebbe ad Arianespace numerosi contratti di lancio.
Il progetto attualmente è supportato proprio dal commissario Thierry Breton, che spera di presentarlo ai paesi membri in modo ufficiale entro la fine dell’anno. L’esempio da prendere è il programma Copernicus, gestito proprio dall’UE e che garantisce accesso all’osservazione terrestre ai paesi membri. Il bilancio per i prossimi cinque anni dell’Unione Europea dedicato allo spazio, ammonta a più di 13 miliardi di euro (non inerenti ai finanziamenti dell’Agenzia Spaziale Europea). Una cifra importante all’interno della quale dovrebbe trovare spazio l’inizio di questa nuova rete satellitare.
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