Nel 2019 SpaceX annunciò per la prima volta la nascita di un programma Rideshare a bordo dei Falcon 9. Questo vuol dire che sarebbero stati organizzati dei lanci con a bordo molti piccoli satelliti di diverse aziende e organizzazioni. Una vera e propria condivisione del lancio fra più clienti, in modo che ognuno di loro abbia un prezzo di lancio molto basso. Il 14 gennaio SpaceX lancerà però la prima missione completamente dedicata al ridesharing, la SXRS-3, e si iniziano a conoscere già ora i satelliti partecipanti.
Nel 2020 sono stati effettuati solo tre lanci del programma Rideshare di SpaceX, ma sono stati “particolari”. A giugno ed Agosto 2020 SpaceX ha infatti ospitato tre satelliti SkySat a bordo della missione Starlink 8, poi due satelliti BalckSky a bordo della missione Starlink 9 e altri tre SkySat a bordo di Starlink 10.
Allora SpaceX annunciò che per un carico di 200 kg il prezzo sarebbe stato di 1 milione di dollari. Una cifra fra le più basse sul mercato, se non la più bassa per quanto riguarda il prezzo al kg.
A giugno del 2020 SpaceX dichiarò di aver firmato già 100 contratti per dei voli a bordo del Falcon 9 per il programma rideshare. Ora la terza missione di SpaceX del programma è prevista per NET 14 gennaio (non prima del 14 gennaio) e il numero di satelliti a bordo è notevole. Per ora sappiamo che la missione SXRS-3 dovrebbe ospitare 46 satelliti ma potrebbero essere di più. Di questi 46, 30 sono gestiti dall’azienda Exolaunch e 16 da Spaceflight.
Exolaunch
Exolaunch è una startup tedesca che si occupa di organizzare il lancio e gestire l’integrazione con il vettore. I 30 satelliti che monteranno a bordo del Falcon 9 provengono dagli Stati Uniti e dall’Europa, ma ancora non si sa con precisione che carichi siano. Con questo annuncio Exolaunch ha inoltre comunicato che sono stati presi già molti accordi per successivi lanci con SpaceX, tanto che sta per essere aperto un ufficio negli USA per meglio gestire il servizio per i clienti americani.
On our #Falcon9 missions #Exolaunch will utilize its brand-new product, the EXOport: a flexible multi-port adapter designed to enable optimal accommodation of microsats and cubesats. https://t.co/T7DWVwqaDU #NewSpace #SmallSats pic.twitter.com/ZdcJTblXJy
— Exolaunch (@EXOLAUNCH) December 21, 2020
In questo lancio verrà per la prima volta testato il nuovo dispenser dell’azienda, chiamato EXOport (nel tweet poco sopra un render). Questo è stato progettato proprio per adattarsi al secondo stadio del Falcon 9 di SpaceX. Nella missione SXRS-3 verrà anche testato CarboNIX, il nuovo sistema di separazione dei microsatelliti di Exolaunch, oltre ad una nuova versione dell’ExoPOD, il dispenser di cubesat.
Spaceflight
Spaceflight è un’azienda che essenzialmente fa la stessa cosa di Exolaunch. Organizza e gestisce il lancio per altre aziende o enti. Nella missione SXRS-3 saranno presenti 18 satelliti, organizzati per 16 clienti diversi. Questi sono sia americani, ma anche giapponesi e svizzeri. I satelliti gestiti da Spaceflight saranno organizzati in un nuovo dispenser, creato dall’azienda e chiamato Sherpa-FX o Sherpa-NG (New Generation). Quest’ultimo sarà la versione base del Sherpa-LTE, che sarà dotato di sistemi propulsivi avanzati, per portare in orbite più alte, satelliti diversi. Questa nuova versione dovrebbe essere lanciata in una prossima missione verso la metà del 2021.

Oltre a Exolaunch e Spaceflight anche l’azienda americana Nanoracks ha annunciato di preparare dei satelliti per la missione SXRS-3. Nanoracks ha concluso proprio questa settimana (il 21 dicembre) l’attracco del loro airlock Bishop alla ISS. Questo sarà un piccolo modulo pressurizzato della Stazione Spaziale Internazionale, al cui interno gli astronauti potranno inserire piccoli satelliti commerciali. Questi saranno poi rilasciati nella giusta orbita direttamente da Bishop. Questo sistema è il primo passo di una crescente e futura commercializzazione della Stazione Spaziale.
Con SXRS-3 SpaceX conferma quindi la piena intenzione di offrire lanci rideshare in maniera completa e ampia. Quello di ospitare decine di satelliti diversi in lanciatori medio pesanti è un segmento di mercato in crescita, grazie all’aumento della richiesta di piccoli satelliti e all’abbassarsi dei prezzi di lancio.
Astrospace.it arriva anche su YouTube. Iscriviti direttamente cliccando qui, per non perderti nessuno dei nostri video e interviste.
Continua a seguire Astrospace.it anche sul canale Telegram, sulla pagina Facebook. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.