La Cina, dopo il grande successo della missione Chang’e 5 verso la Luna, a dicembre aveva lasciato intendere grandi progetti per il futuro. Si è parlato, e si parlerà molto, della costruzione della nuova Stazione Spaziale cinese, che inizierà proprio nel 2021. Sulla strada di Chang’e 5 anche le missioni interplanetarie di esplorazione scientifica avranno però un peso importante nel futuro della Cina. Una delle missioni più entusiaste e importanti di cui si è accennato a fine 2020 era proprio una futura missione verso Giove. Ora, in un articolo della Planetary Society emergono nuovi dettagli.
Le missioni che la Cina starebbe studiando verso Giove sono due. Entrambe molto ambiziose e ampiamente supportate. E’ molto probabile che alla fine solo una delle due venga accettata, ma manca ancora troppo tempo per sbilanciarsi. Entrambe sono progettate per la fine del decennio, verso il 2028/2030. La prima si chiama Jupiter Callisto Orbiter (JCO), la seconda Jupiter System Observer (JSO).
Jupiter System Observer
Questa è sicuramente una delle missioni più ambiziose dell’intera storia di esplorazione cinese, ma non solo. Il progetto prevede un orbiter che raggiungerà il sistema gioviano. Qui effettuerà alcuni studi sul campo magnetico del pianeta, prima di entrare in orbita polare attorno al satellite Callisto. Questo è l’ultimo (per distanza da Giove) dei quattro satelliti Galileiani: Callisto, Europa, Io, Ganimede.
Dei quattro Callisto è appunto il più lontano, il che lo rende anche il più tranquillo. E’ l’unico abbastanza lontano dal gigante gassoso da non presentare attività vulcanica, oltre ad avere una superficie per lo più ghiacciata, con presenza anche di ghiaccio d’acqua. Questo satellite si è formato molto probabilmente con i detriti rimanenti dopo la formazione dei primi tre, e la relativa tranquillità della sua superficie permetterebbe lo studio di campioni molto antichi. Questa tranquillità ne fa anche uno dei satelliti galileiani più facili da raggiungere. Ad aumentare ancora di più il suo interesse presenta una piccolissima atmosfera di ossigeno.
Il lander che accompagnerebbe questo orbiter sarebbe molto simile a quello di Chang’e 5. Sinonimo questo fatto, di quanto la missione lunare sia stata importante anche dal punto di vista tecnologico, oltre che scientifico.
Jupiter System Observer
Questa seconda missione sarebbe simile nella prima parte, ma al posto di raggiungere Callisto, eseguirebbe diversi flyby con Io. Questi sorvoli le permetterebbero di studiare con precisione come il gigante gassoso interviene nel modificare l’attività vulcanica della Luna. Questa, come Europa e Ganimede è uno dei corpi più geologicamente attivi del sistema solare.
Una volta concluso lo studio di Io, la sonda raggiungerebbe il punto L1 di Giove e del Sole. Questa è una particolare zona in cui la gravità del gigante gassoso si equivale con quella della Stella. In questo modo la sonda potrebbe studiare il sistema gioivano in una posizione tranquilla e per parecchi anni, oltre a farlo dall’esterno dell’influenza magnetica del pianeta.
Anche qui possiamo vedere come la missione Chang’e 5 sia importante. L’orbiter che ha riportato i campioni di suolo lunare a Terra ha infatti continuato la sua missione dirigendosi verso il punto L1 di Terra e Sole.
Le sfide non sono poche
Le sfide per effettuare queste due missioni non sono poche per la Cina. Come hanno dimostrato le missioni secondarie di Chang’e 5 ci sono parecchie tecnologie che il Paese asiatico deve sviluppare. Propulsione elettrica, alimentazione solare di sonde molto distanti e comunicazioni interplanetarie in primis.
Un altro passo importante è ora rappresentato dalla missione Tianwen-1 il cui arrivo in orbita marziana è previsto per il 10 febbraio. Si tratta della prima missione oltre l’orbita lunare della Cina, una Prima importante anche per il futuro di queste due missioni verso Giove.
Queste due missioni cinesi si aggiungono ad altre programmate per questo decennio da parte di NASA e ESA. Europa Clipper dovrebbe essere lanciata nel 2025 verso il satellite Europa, JUICE dell’ESA sarà lanciata invece nel 2022 e studierà le tre lune Io, Europa e Callisto, le tre Lune a presentare acqua sotto la superficie.
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