Sono quattro le nuove missioni spaziali approvate dalla NASA all’interno del programma Pioneers. Gli obbiettivi di questi quattro progetti sono ambiziosi e comprendono l’evoluzione delle galassie, lo studio di esopianeti, di neutrini ad alta energia e della fusione di stelle di neutroni. Questo nuovo programma della NASA si basa però su un approccio tutto nuovo per l’Agenzia. Il limite di spesa è stato fissato a 20 milioni di dollari, molto basso per missioni spaziali di ricerca di base.
L’obbiettivo è spingere all’innovazione e all’uso di nuove tecnologie, basandosi sul nuovo mercato commerciale dei piccoli satelliti piuttosto che su soluzioni già collaudate. Per questo le 4 missioni scelte dovranno superare ancora una definizione formale del progetto prima di essere finanziate completamente. “Ciascuno degli esperimenti proposti farebbe qualcosa che nessun altro telescopio o missione della NASA può fare, colmando importanti lacune nella nostra comprensione dell’universo nel suo insieme“. Così ha affermato Thomas H. Zurbuchen, direttore della divisione missioni scientifiche dell’Agenzia. Vediamole ora un po’ più nel dettaglio:
Aspera
Sarà uno SmallSat per lo studio dell’evoluzione delle galassie. Attraverso l’uso di misurazioni nell’ultravioletto osserverà il mezzo intergalattico (il gas che sei trova fra una galassia e l’altra). Oltre a questo, misurerà anche l’afflusso e il deflusso di gas dalle galassie stesse. Lo scienziato responsabile del progetto è Carlos Vargas dell’Università dell’Arizona.

Pandora
Anche questo è uno SmallSat che studierà 20 stelle e i loro 39 esopianeti nella luce visibile e infrarossa. Ha lo scopo di differenziare i segnali dalle stelle e dalle atmosfere planetarie. Capire come i cambiamenti nella luce delle stelle influiscono sulle misurazioni degli esopianeti è infatti un problema molto sentito nella ricerca di pianeti oltre il sistema solare. L’investigatrice principale è Elisa Quintana del Goddard Space Flight Center della NASA.
StarBurst
Anche StarBust è uno SmallSat che rileverà i raggi gamma ad alta energia da eventi come le fusioni di stelle di neutroni. Ciò fornirebbe preziose informazioni su tali eventi, che vengono rilevati anche attraverso le onde gravitazionali dagli osservatori sulla Terra. In questi eventi si formano la maggior parte dei metalli pesanti nell’universo, come l’oro e il platino. Ad oggi, solo uno di questi eventi è stato osservato simultaneamente nelle onde gravitazionali e nei raggi gamma. StarBurst ne troverebbe fino a 10 all’anno. L’investigatore principale è Daniel Kocevski del Marshall Space Flight Center della NASA.
PUEO
PUEO sarà invece montato in un pallone aerostatico e lanciato dall’Antartide. Rileverà segnali da neutrini ad altissima energia. Queste sono particelle importanti, che portano molti indizi sui processi astrofisici ad alte energie, compresa la creazione di buchi neri e le fusioni fra stelle di neutroni. I neutrini viaggiano indisturbati attraverso l’universo, e trasportano quindi informazioni di eventi a miliardi di anni luce di distanza. PUEO sarà l’indagine più sensibile mai condotta sui neutrini cosmici ad altissima energia. L’investigatore principale è Abigail Vieregg dell’Università di Chicago.
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