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Arrivano le prime misurazioni sul livello dei mari di Sentinel-6

Il satellite Sentinel-6 Michael Frieilich ha inviato sulla Terra le sue prime misurazioni del livello dei mari. Si tratta di un satellite frutto della collaborazione tra Stati Uniti ed Europa all’interno del più grande programma di osservazione terrestre esistente: “Copernicus”

Francesco Durante di Francesco Durante
Agosto 15, 2022
in Agenzie Spaziali, ESA, NASA, News, Satelliti, Scienza
Un render del satellite Sentinel 6 in orbita. Credits: ESA

Un render del satellite Sentinel 6 in orbita. Credits: ESA

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Dal giorno del suo lancio, avvenuto il 21 novembre 2020 dalla base aerea di Vandenberg in California a bordo di un Falcon 9, gli ingegneri e gli scienziati hanno monitorato attentamente la sua attività. Sentinel-6A ha in poco tempo raccolto dati importanti sul livello delle acque, spingendosi nello specifico sino alla misurazione dell’altezza delle onde e della velocità dei venti a bassa quota.

Questo suo compito di “sorveglianza” non è altro che la continuazione di un programma di misurazione partito nel 1992 con la missione TOPEX/Poseidon e portato avanti dalle missioni Jason 1, 2, 3. In questo articolo una spiegazione completa di come Sentinel-6A andrà a sostituire la rete Jason. Da allora, il livello dei mari è aumentato progressivamente di ben 4 mm ogni anno. Tale incremento è dovuto ad una combinazione tra scioglimento dei ghiacci ed espansione dell’acqua stessa, in quanto i mari assorbono circa il 90% del calore intrappolato in atmosfera a causa dei gas serra.

Karen St. Germain, direttrice della “NASA’s Earth Scienze Division”, ha sottolineato l’importanza di poter combinare le informazioni di Sentinel-6 con quelle di GRACE-FO e IceSat. Questi ultimi si occupavano in particolare dello scioglimento dei ghiacci. Questo confronto permette di stabilire quanto del livello delle acque si innalza a causa dello scioglimento delle calotte glaciali e quanto in conseguenza del riscaldamento degli oceani. In base alla comprensione di tali meccanismi, la NASA potrà studiare e proporre delle contromisure al fine di salvaguardare il livello dei mari e monitorare i cambiamenti climatici.

Sentinel-6A livello mari
Livello dei mari a Sud dell’Africa osservati dal satellite Sentinel 6A. Le zone in rosso rappresentano l’innalzamento maggiore, quelle in blu, quello minore. Credits: Credits: EUMETSAT/NASA/ESA.

Sentinel-6A ancora nella posizione sbagliata

L’orbita iniziale del Sentinel-6 Michael Frielich era 18.4 km più bassa di quella operativa a quota 1336 km. Il programma degli ingegneri è quello di collocare il satellite nella sua orbita operativa già a partire dalla metà di dicembre. In più, l’orbita assegnata è la stessa del Jason 3, pertanto I due satelliti verranno fatti orbitare con un gap di soli 30 secondi l’uno dall’altro. Nei 6-12 mesi successivi, gli scienziati potranno ottenere la continuità delle misurazioni confrontando i dati di entrambi i satelliti e sancendo un virtuale passaggio di consegne dal “vecchio” supervisore dei mari Jason 3 (in attività dal 2016) al “nuovo” Sentinel-6. Infatti, una volta assicurata la qualità delle informazioni ricevute, il Michael Frielich diventerà il satellite principale per le misurazioni del livello degli oceani. I primi dati verranno rilasciati pubblicamente in circa 6 mesi, con la totalità delle informazioni stimate a disposizione entro un anno.

La lotta ai cambiamenti climatici parte da una forte collaborazione a livello internazionale. L’attenzione è rivolta anche alle misurazioni dei livelli di umidità e temperatura per prevedere tutti i fenomeni meteorologici più catastrofici come gli uragani o, più in generale, le quotidiane variazioni climatiche. Dal 27 novembre 2020, Il Sentinel-6 ha iniziato le rilevazioni di questi ultimi parametri ed i primi dati sembrano essere di ottima qualità.

Una collaborazione internazionale

La missione Setinel-6 / Jason-CS (Continuity of Service), nella sua completezza, raccoglierà misurazioni su oltre il 90% degli oceani. Il suo corretto sviluppo deriva dagli sforzi congiunti da parte di ESA, EUMETSAT, NASA e National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), con il sostegno della Commissione Europea ed il supporto del Centro Nazionale francese per gli studi spaziali (CNES).

I contributi della NASA, invece, sono i tre strumenti scientifici per ciascuno dei due satelliti. l’Advanced Microwave Radiometer for Climate, il Global Navigation Satellite System-Radio Occultation e il Laser Retroreflector Array. La NASA ha anche contribuito ai servizi di lancio, ai sistemi di terra che supportano il funzionamento della strumentazione, ai processori di dati scientifici.

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Tags: Cambiamenti climaticiClimaClimate ChangeESANasaOsservazione terrestresatellitiSentinel 6A

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