E’ già stata definita da alcuni la notizia del decennio e forse è un’esagerazione. Su Venere sono state trovate alcune molecole di fosfina (o fosfuro di idrogeno). Sulla Terra questo gas è considerato un marcatore della presenza di alcuni microbi che possono vivere anche in assenza di ossigeno. Ci sono infatti solo due modi conosciuti per produrre la fosfina: il metabolismo cellulare e la produzione in laboratorio.
Dopo anni di esplorazione robotica possiamo anche dire che il fatto che questa scoperta sia stata fatta su Venere e non su Marte è quasi ironico. Venere è ancora il pianeta più caldo del sistema solare, per lo meno a livello superficiale. Ad una quota fra 50 km e 60 km di altitudine la temperatura oscilla fra i 50 C° e i 0 C°. Una temperatura ideale per sostenere la vita come la conosciamo noi.
“È stato un vero colpo, vedere i primi segnali della presenza di fosfina nello spettro di Venere!” Queste le parole di Jane Greaves dell’Università di Cardiff nel Regno Unito, a capo dell’equipe che per prima ha individuato l’impronta della fosfina. Le osservazioni sono state fatte inizialmente con il James Clerk Maxwell Telescope (JCMT), alle Hawaii. Venere è stato poi osservato con ALMA, il telescopio gestito dall’ESO sulla montagne del Cile. Entrambi i telescopi hanno osservato l’atmosfera del pianeta alla lunghezza d’onda di circa 1 millimetro.
Dove si trova la fosfina
La fosfina è stata osservata nelle nuvole di Venere ad alta quota, con una concentrazione di 20 molecole per ogni miliardo. Prima di prendere in considerazione l’origine organica sono state testate numerose ragioni per giustificarne la presenza: luce solare, minerali sospinti verso l’alto dalla superficie, vulcani o fulmini, ma nessuno di questi fenomeni poteva produrne abbastanza. Questi metodi sarebbero in grado di produrre circa un decimillesimo della fosfina osservata.
Come dicevamo all’inizio, i microbi sulla Terra sono in grado di produrre questa molecola partendo dal fosfato dei minerali o materiale biologico e aggiungendo idrogeno per poi espellere fosfina. I microbi che conosciamo sarebbero in grado di produrre la quantità osservata agendo al 10% del loro potenziale. C’è quindi da aspettarsi che i microbi presenti su Venere saranno molto diversi da quelli che conosciamo.
C’è da fidarsi?
Con nostro grande sollievo, c’erano buone condizioni per le osservazioni di follow-up con ALMA quando Venere si trovava a un angolo adatto rispetto alla Terra. L’elaborazione dei dati è stata complicata, tuttavia, poiché ALMA di solito non cerca effetti così fini in sorgenti così luminose come Venere.” Così ha commentato Anita Richards, dell’ALMA Regional Center del Regno Unito e dell’Università di Manchester e membro dell’equipe.
Allo stesso tempo, è bene ricordare che nonostante la temperatura delle nubi di Venere si aggiri sui 30 C° sono composte per il 90% acido solforico. Un’ambiente difficile se non impossibile per i microbi terrestri. Prima di confermare che l’origine della fosfina sia allora dovuta alla vita come quella sulla Terra, c’è bisogno di confermare che non ci siano altri metodi chimici per produrla che non conosciamo. Possiamo quindi aspettarci che nei prossimi anni questa ricerca contribuisca ad aumentare l’interesse di agenzie spaziali e università nello studio di Venere. Un po’ come era successo negli anno ’90 con Marte.
L’articolo scientifico completo: Phosphine Gas in the Cloud Decks of Venus.
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