Tiangong 3 sarà la stazione spaziale cinese in orbita attorno alla Terra dal 2022. La Cina in passato ha più volte lasciato intendere di voler partecipare alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS); ciò non è mai avvenuto sopratutto per il veto e le pressioni degli Stati Uniti. Gli USA hanno sempre blindato il loro settore aerospaziale e quello dei più stretti alleati al rivale cinese.
Questo Marzo dopo la visita del presidente cinese nel nostro paese, l’Agenzia Spaziale Italiana aveva firmato un accordo commerciale per la fornitura di almeno un modulo pressurizzato della Tiangong 3. In questa particolare tecnologia l’Italia è all’avanguardia. Sono molteplici i servizi di questo tipo già prodotti per la ISS da Thales Alenia Space a Torino. Ad esempio la famosa cupola di osservazione della stazione è interamente progettata e costruita negli stabilimenti torinesi.
Il fatto che l’ASI sia stata una delle prime agenzie spaziali nazionali ad esprimere il proprio supporto alle missioni Artemis fa sorgere qualche sospetto. Sullo sfondo dell’IAC di Washington di fine Ottobre il presidente dell’ASI Saccoccia affermava la firma di un’«Intesa fondamentale con gli americani» per tornare sulla Luna.
Dalla Cina il ministro della ricerca nega delle ingerenze americane sulla scelta di abbandonare la collaborazione per la Tiangong 3. La cronologia è però comunque sospetta. Sicuramente il prossimo progetto Artemis che riporterà l’essere umano sulla Luna sarà strettamente legato alla stazione spaziale lunare, il Lunar Gateway. Progetto che sarebbe in contrapposizione alla Tiangong 3 per le aziende Italiane.
Il governo americano non permetterebbe di partecipare ad entrambi i progetti e probabilmente non ce ne sarebbe neanche la possibilità pratica.
E l’ESA?
Per fine Novembre è inoltre attesa la ministeriale ESA Space19+ in cui i ministri dei 22 paesi membri dell’agenzia voteranno sul budget del prossimo triennio. La volontà dell’agenzia spaziale Europea di proporre la costruzione di addirittura due moduli per il Lunar Gateway è un altro elemento da considerare. Uno di questi sarebbe proprio un Hub abitativo da appaltare ad Airbus o a Thales Alenia Space.
Per quanto riguarda la costruzione e la partecipazione a progetti di stazioni spaziali l’Italia è costretta a scegliere e tutti gli elementi lasciano intendere che la scelta sia già stata fatta.