Esplorazione spaziale
| On 4 anni ago

La NASA sceglie anche Starship per tornare sulla Luna

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A supporto delle missioni Artemis che riporteranno l’essere umano sulla Luna, la NASA ha creato il programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS). In questo programma riunisce diverse aziende per creare diversi sistemi e mezzi di trasporto da usare sulla superficie lunare. A differenza delle missioni Apollo, l’obbiettivo dei prossimi anni è quello di creare delle strutture in grado di ospitare un equipaggio per lunghi periodi, sia sulla superficie del nostro satellite, che attorno ad esso.

Per fare ciò, è stato creato il progetto Artemis, che riguarderà le missioni umane sulla superficie lunare. A supporto delle missioni Artemis, ci sarà la realizzazione di una stazione spaziale internazionale simile alla ISS, chiamata Lunar Orbital Platform – Gateway. Gli astronauti quindi, si sposteranno tra superficie e Gateway senza dover ritornare per forza sulla Terra.

Per costruire e raggiungere questa stazione la NASA sta lavorando alla realizzazione della capsula Orion e dello Space Launch System (o semplicemente SLS). Questo sarà il razzo più potente mai costruito dall’uomo e trasporterà fino a 95 tonnellate in orbita bassa.

Un simulazione della Stazione Gateway, con la capsula Orion in arrivo.

Il 18 Novembre la Nasa ha annunciato che altre aziende entreranno a far parte del progetto Commercial Lunar Payload Services (CLPS). Le più importanti sono: la Sierra Nevada Corporation, Blue Origin e SpaceX.

Quest’ultima parteciperà con la nuova astronave che sta realizzando: la Starship.

La collaborazione tra NASA e SpaceX, per sviluppare la Starship, era stata annunciata già quest’estate. Gli obbiettivi sono quelli di progettare delle gambe di atterraggio che non sprofondino sul suolo lunare e un sistema per il trasferimento di carburante in orbita.

Render di un villaggio lunare secondo la SpaceX.

Il rifornimento in orbita è proprio uno dei punti fondamentali sul quale si sta sviluppando la Starship. Grazie a questo sistema, l’astronave di SpaceX potrebbe partire dalla Terra con il massimo carico possibile, più di 100 tonnellate secondo il presidente di SpaceX Gwynne Shotwell, e i serbatoi quasi vuoti. Una volta in orbita si aggancerebbe ad una cisterna per il rifornimento e successivamente partirebbe verso la Luna.

La Starship sarebbe in grado di portare rifornimenti alla Gateway, ma anche trasportare gli astronauti sia sulla Luna che di ritorno sulla Terra.

Quando?

Il 19 Novembre Shotwell ha dichiarato che la SpaceX punta a raggiungere il suolo lunare entro il 2022. Se lo sviluppo procederà senza troppi intoppi, la Starship potrebbe anche rendere possibile le missioni Artemis in modo molto più efficiente e sostenibile.

Starship e SuperHeavy (il primo stadio per portarla in orbita) saranno i primi razzi ad essere completamente riutilizzabili e questo comporterà un abbassamento dei costi drastico dopo ogni missione. In futuro, sempre più aziende private si specializzeranno nella realizzazione di infrastrutture lunari. Questo proprio grazie all’abbassamento dei costi di trasporto.