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AstroSpace

E’ ammarata la Cargo Dragon CRS-24

Andrea D'Urso by Andrea D'Urso
Gennaio 25, 2022
in Agenzie Spaziali, NASA, News, Space economy, SpaceX
dragon crs-24

Dragon durante l'allontanamento dalla ISS. I getti bianchi sono dovuti all'accensione dei motori Draco.

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Alle 16:40 del 23 gennaio la capsula Dragon in versione cargo si è sganciata dall’ ISS per iniziare il suo viaggio di ritorno. Dopo circa 30 ore in orbita è successivamente ammarata al largo di della città di Panama alle 22:05. Termina così la missione numero 24 del Commercial Resupply Service di SpaceX. La Dragon era partita il 21 dicembre facendo raggiungere a SpaceX quota 31 lanci di successo nel 2021. La capsula ha poi raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale il giorno successivo alla partenza trasportando 2081 kg di materiale, esperimenti scientifici e cibo fresco per gli astronauti.

La capsula ha utilizzato i suoi 16 motori Draco prima per allontanarsi dalla Stazione Spaziale e successivamente per abbassare sempre di più la sua orbita. SpaceX porta quindi a termine la quarta missione che fa parte della seconda fase del programma di rifornimento della ISS. Questo ha avuto inizio a dicembre del 2020 con CRS-21 e attualmente sono in programma fino a CRS-26. Al momento SpaceX ha utilizzato solamente due Dragon per supportare le quattro missioni della seconda fase. Le Dragon infatti, sia le Crew che le Cargo, possono essere riutilizzate. Una volta ammarata e recuperata in sicurezza la capsula, SpaceX ha annunciato che gli esperimenti scientifici a bordo della capsula sono stati inviati in elicottero al Kennedy Space Center.

Cosa ha riportato a Terra la capsula

La Stazione Spaziale Internazionale è l’unico luogo in cui possono essere svolti esperimenti in condizioni di microgravità per lunghi periodi di tempo. In un ambiente simile, composti organici e non, si comportano in maniera differente rispetto a quanto accade sulla Terra. Dal 2009 sulla ISS era presente il Light Microscopy Module (LMM), un microscopio all’avanguardia per osservare la materia nello spazio. LMM era in grado di acquisire immagini e video digitali, che potevano essere visionate dagli studiosi a terra che fornivano supporto agli astronauti nell’esecuzione degli esperimenti. Ora che ha portato a termine il suo lavoro ha fatto ritorno a bordo della Dragon dopo oltre 12 anni nello spazio.

Paolo Nespoli mentre usa il Light Microscopy Module a bordo della ISS.
Paolo Nespoli mentre usa il Light Microscopy Module a bordo della ISS.

Nella capsula erano presenti anche i risultati degli esperimenti InSPACE-4 (Investigating the Structure of Paramagnetic Aggregates from Colloidal Ellipsoids) e Cytoskeleton. Il primo era uno studio sulla creazione di un particolare tipo di miscela, chiamata colloide, utilizzando i campi magnetici. I risultati di InSPACE-4 potrebbero svelare come realizzare nuovi materiali da utilizzare non solo sulla Terra ma anche nello spazio.

Cytoskeleton invece aveva l’obbiettivo di studiare il comportamento delle cellule dei mammiferi in microgravità. Lo studio ha focalizzato la sua attenzione sulle molecole coinvolte nella proliferazione cellulare e nella morte programmata delle cellule. Grazie alla Dragon non fanno ritorno solamente esperimenti ma anche componenti della ISS che verranno poi ripristinati per supportare le future missioni. Tra questi sistemi vi erano anche parti del sistema di generazione dell’ossigeno e della distillazione delle urine per la generazione di acqua potabile.

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Tags: DragonSpaceXStazione Spaziale Internazionale

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