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La NOAA taglia blocchi e normative per il settore del remote sensing americano

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Agosto 8, 2023
in Agenzie Spaziali, NASA, News, Satelliti, Space economy
Le attività riprese dai satelliti di Maxar dei lavori al sito nucleare della Corea del Nord.

Le attività riprese dai satelliti di Maxar dei lavori ad un sito nucleare della Corea del Nord.

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Il 7 agosto è stata annunciata la sospensione di gran parte delle limitazioni al settore commerciale del remote sensing negli Stati Uniti. Questo vuol dire che tutte le imprese private che effettuano osservazione della Terra, con qualsiasi tecnologia, avranno meno restrizioni nel fornire i loro servizi e prodotti sul mercato.

Negli USA infatti, il settore commerciale dell’osservazione dallo spazio è normato soprattutto per questioni di sicurezza nazionale. La principale normativa in questa direzione era stata rilasciata ad inizio 2020, e prevedeva un blocco sulla risoluzione dei servizi commerciali, su determinate zone della superficie da non osservare e altre imposizioni sulla gestione e sul rilascio dei dati. Gran parte di questi blocchi avevano un limite di tre anni, che ora sono terminati.

A gestire questa normativa è l’ufficio del NOAA chiamato Commercial Remote Sensing Regulatory Affairs (CRSRA). Il NOAA è invece la National Oceanic and Atmospheric Administration una agenzia che fa capo al dipartimento del commercio.

Don Graves, a capo del Dipartimento del Commercio, ha così commentato questo taglio di regolamentazione: “Questa azione riduce la burocrazia nella regolamentazione dei sistemi privati di telerilevamento [Remote Sensing ndr.] e mantiene l’impegno del Dipartimento ad accelerare la leadership degli Stati Uniti nell’industria spaziale commerciale in rapida crescita”.

La normativa americana del 2020 aveva già rivoluzionato il sistema burocratico con cui venivano gestite le informazioni commerciali del settore di osservazione della Terra, spostando la responsabilità dall’operatore al Governo e limitando il blocco a soli tre anni. Questo periodo è stato impostato per permettere al Governo di (eventualmente) affiancare le proprie tecnologie e sistemi a quelli commerciali. Il blocco a diverse aree di copertura e/o servizi viene esteso oltre i tre anni solo dopo espressa richiesta del Segretario di Stato o del Segretario della Difesa.

Meno regole, più tecnologia

Il 19 luglio sono quindi scadute gran parte delle prime condizioni di livello 3 imposte nel 2020. Fra queste sono state eliminate 39 condizioni, fra qui la maggior parte dei limiti su zone da osservare, se non per meno dell’1% della superficie, che rimane off limits.

Sono state eliminate anche delle condizioni sul “rapid revisiting”, cioè la capacità di osservare una stessa zona ad intervalli di tempo molto piccoli, e tutte le condizioni sulle osservazioni con radar ad apertura sintetica in banda X. Oltre a questo anche alcuni limiti sull’osservazione non terrestre, probabilmente legata all’osservazione di altri satelliti in orbita. Sono rimaste attive alcune condizioni di livello 3 su espressa richiesta del Segretario della Difesa, che dovranno però essere confermate di anno in anno.

Questo passaggio ad una minore restrizione burocratica da parte del Governo è un elemento chiave per garantire che le aziende USA possano continuare ad essere leader nel settore dell’osservazione commerciale, una attività nella quale si investe molto sia in Europa che in Cina, come possiamo vedere dal grafico di Precedence Research poco sopra. Secondo un loro report, il settore dell’osservazione della Terra a livello globale crescerà dai 18.16 miliardi di dollari del 2022 ai 55.36 miliardi del 2032.

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Tags: NOAAOsservazione della TerraRemote sensingSpace Economy

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