Oggi, 6 ottobre 2025, presso l’Università degli Studi di Padova si è tenuta la cerimonia di inaugurazione delle attività legate al nuovo osservatorio internazionale Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO) costituito come Consorzio Europeo di Infrastrutture di Ricerca (ERIC), e destinato a diventare il più grande osservatorio al mondo per lo studio dei raggi gamma.
Il CTAO sarà il più grande e sensibile osservatorio terrestre mai costruito per la radiazione Cherenkov, la luce blu prodotta quando una particella carica viaggia nell’atmosfera più veloce della luce in quel mezzo. L’osservatorio sfrutterà proprio questa luce per rilevare indirettamente i raggi gamma cosmici, che non possono essere osservati direttamente da Terra.
All’evento inaugurale erano presenti anche il Presidente del Consiglio CTAO ERIC, Francisco Colomer, il Direttore generale di CTAO Stuart McMuldroch, la Project Scientist di CTAO, Roberta Zanin, il Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Roberto Ragazzoni, e il Ministro dell’Università e della Ricerca (MUR) Anna Maria Bernini, che ha dichiarato:
Con l’avvio delle attività del Cherenkov Telescope Array Observatory celebriamo un momento di grande orgoglio per la ricerca e per l’Italia. Padova, la città dove Galileo trascorse gli anni più proficui per i suoi studi, segnando l’inizio di una nuova stagione per la scienza, oggi rafforza il suo ruolo di protagonista dell’innovazione grazie a questo progetto internazionale di straordinaria portata.
Al termine dell’evento, c’è stata la cerimonia di firma di uno specchio come quelli dei telescopi di CTAO.

Cosa sarà e farà CTAO
CTAO aprirà una nuova era dell’astrofisica dei raggi gamma, con una sensibilità e risoluzione spaziale 10 volte superiori agli strumenti attuali (i telescopi H.E.S.S., MAGIC e VERITAS). I suoi principali obiettivi includono:
- Studiare i meccanismi di accelerazione cosmica: come e dove vengono accelerati i raggi cosmici.
- Indagare il centro galattico e le sorgenti compatte come pulsar, resti di supernova, buchi neri e getti relativistici.
- Cercare segnali di materia oscura, osservando regioni dense come l’alone galattico.
- Monitorare fenomeni transienti ad altissima energia, come lampi di raggi gamma (GRB) e emissioni da blazar.
- Connettere le osservazioni multi-messanger, combinando dati da onde gravitazionali, neutrini e altre bande dello spettro elettromagnetico.
L’Osservatorio avrà due siti principali. CTAO-Sud, nel deserto di Atacama, in Cile, vicino all’osservatorio di Paranal, osserverà il centro galattico e sorgenti dell’emisfero sud. CTAO-Nord, sull’isola di La Palma alle Canarie, vicino al Roque de los Muchachos Observatory, coprirà invece il cielo dell’emisfero nord. Questa doppia collocazione permetterà una copertura quasi completa del cielo.

CTAO userà diversi telescopi di tre diverse dimensioni, sensibili a diversi range di energia:
- LST (Large-Sized Telescopes): 23 metri di diametro, sensibili ai fotoni tra 20 e 150 GeV. Ci sono già quattro LST in costruzione al sito CTAO-Nord.
- MST (Medium-Sized Telescopes): circa 12 metri di diametro, per energie intermedie (da 150 GeV a qualche TeV). Per la prima fase di costruzione è previsto un totale di 23 MST, 14 nel sito CTAO-Sud e 9 nel sito CTAO-Nord.
- SST (Small-Sized Telescopes): circa 4 metri di diametro, dedicati alle altissime energie (tra 5 e 300 TeV). Gli SST saranno più numerosi di tutti gli altri telescopi, con 37 telescopi distribuiti su diversi chilometri quadrati nel sito CTAO-Sud in Cile.
L’obiettivo è di raggiungere la fase iniziale operativa (Early Science) entro la fine del decennio, e la piena operatività scientifica nei primi anni del 2030.
L’Osservatorio genererà centinaia di petabyte (PB) di dati all’anno (circa 3 PB dopo la compressione). Sarà il primo osservatorio di raggi gamma del suo tipo a operare come un osservatorio aperto, guidato quindi da proposte di osservazione, che fornisce accesso pubblico ai dati scientifici di alto livello.
L’importanza di ERIC
Il 7 gennaio 2025 la Commissione Europea ha istituito il Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO) come Consorzio Europeo di Infrastrutture di Ricerca (ERIC), con il supporto internazionale di 11 Paesi (tra cui l’Italia) e un’organizzazione intergovernativa che contribuiscono allo sviluppo tecnologico, alla costruzione e alle operazioni dell’Osservatorio. La scorsa settimana, la precedente gestione del progetto è stata formalmente passata al consorzio ERIC.

La costituzione di ERIC non ha solo fornito all’Organizzazione Centrale un quadro formale per accettare e gestire gli attuali prototipi dei telescopi, ma ha anche consentito l’avvio della costruzione dell’intera schiera di oltre 60 telescopi, così da gestire configurazioni intermedie di telescopi già a partire dal 2026.
Il Quartier Generale del CTAO è ospitato dall’INAF a Bologna, mentre il Centro di Gestione dei Dati Scientifici è ospitato dal Deutsches Elektronen-Synchrotron DESY a Zeuthen, vicino a Berlino, in Germania.
La partecipazione italiana contribuisce allo sviluppo tecnologico, alla costruzione e al funzionamento di CTAO. Durante la cerimonia di inaugurazione, è stato sottolineato più volte come l’Osservatorio abbia dato la possibilità all’industria di sviluppare tecnologie e infrastrutture completamente nuove, rendendosi parte dell’innovazione tecnologica a livello europeo.











