Con un diametro di 2.5 metri, uno spessore di meno di 2 millimetri e oltre 5000 attuatori elettromagnetici, è stato completato a Bolzano lo specchio adattivo M4, uno degli elementi chiave dell’Extremely Large Telescope (ELT), attualmente in costruzione nel deserto di Atacama, in Cile.
Realizzato dall’azienda italiana Microgate, in consorzio con ADS International nel raggruppamento AdOptica, questo specchio rappresenta una delle tecnologie più complesse e avanzate mai sviluppate per un telescopio terrestre. Si tratta del primo specchio adattivo della sua categoria, in grado di deformarsi oltre mille volte al secondo per correggere in tempo reale le distorsioni introdotte dall’atmosfera terrestre. Ed è anche il più grande specchio adattivo mai realizzato finora.
Il componente è attualmente in fase di test presso la sede di Microgate a Bolzano, dove si stanno eseguendo prove ambientali e meccaniche per verificare la risposta del sistema in condizioni analoghe a quelle del sito cileno. Lo specchio fa parte del sottosistema di ottica adattiva dell’ELT, che permetterà al telescopio di osservare il cielo con una risoluzione fino a 15 volte superiore a quella del telescopio spaziale Hubble.
L’ELT dell’European Southern Observatory (ESO) sarà il telescopio ottico/infrarosso più grande al mondo, con uno specchio primario composto da 798 segmenti e un diametro totale di 39 metri. Lo specchio M4 è il quarto dei cinque specchi lungo il percorso ottico del telescopio, ed è il primo a essere completamente adattivo. La sua funzione è fondamentale per compensare in tempo reale le turbolenze atmosferiche, le vibrazioni della struttura e altri disturbi che degraderebbero la qualità delle immagini raccolte.
Tecnologia italiana per lo specchio M4
La superficie dello specchio M4 è suddivisa in sei petali, ognuno controllato da attuatori elettromagnetici che operano senza contatto meccanico diretto. Il sistema, progettato da Microgate, consente allo specchio di “levitare” grazie a un campo elettromagnetico stabile e di adattare la propria forma con una precisione migliore di 10 nanometri. In totale, 5352 attuatori regolano costantemente la superficie, permettendo una correzione ottica continua durante l’osservazione.
Questa tecnologia deriva da oltre trent’anni di ricerca italiana sull’ottica adattiva, iniziata nei primi anni Novanta al Politecnico di Milano. Microgate e ADS International hanno già realizzato in passato specchi adattivi per altri telescopi dell’ESO, come lo specchio secondario del Very Large Telescope (VLT), operativo dal 2016. Con l’M4, la sfida è stata portata a un nuovo livello, sia per la dimensione dello specchio che per la densità degli attuatori.
Verso il deserto di Atacama
Dopo i test in corso a Bolzano, lo specchio sarà trasferito a dicembre 2025 presso la sede di ADS International a Lecco per la fase finale di verifica ottica. Il viaggio verso l’Osservatorio del Cerro Armazones, in Cile, è previsto nel 2027, in linea con l’avanzamento del progetto ELT, che ha recentemente completato la struttura della sua cupola.
A marzo 2025, l’ESO ha annunciato che la prima luce del telescopio, ovvero il momento in cui inizierà a raccogliere immagini astronomiche, è stata rinviata a marzo 2029. Le prime osservazioni scientifiche vere e proprie partiranno invece a dicembre 2030.
Questo posticipo è stato motivato da una ridefinizione dei tempi tecnici legati all’integrazione dei sottosistemi più complessi, tra cui proprio il sistema di ottica adattiva. In questo contesto, il completamento dello specchio M4 rappresenta comunque un passaggio critico e puntuale, che garantirà la disponibilità di uno dei componenti più sofisticati in anticipo rispetto alle scadenze operative. La fase attuale consente inoltre di condurre con più attenzione i test e l’ottimizzazione del sistema, in preparazione alla campagna di installazione e collaudo sul sito cileno.











