Il 6 giugno la Space Force ha pubblicato la bozza dell’analisi di impatto ambientale riguardante l’utilizzo dello Space Launch Complex 37 (SLC-37) per i lanci di Starship. SpaceX ha proposto di effettuare fino a 76 lanci all’anno da questa rampa, quindi la Federal Aviation Administration (FAA) sta valutando le conseguenze di questa nuova richiesta.
La revisione pubblica durerà fino al 28 luglio, dopodiché la Space Force potrà procedere con la pubblicazione della versione finale. È possibile quindi che il documento finale presenti delle differenze rispetto a quello attuale.
La proposta di SpaceX prevede fino a 76 lanci e un numero equivalente di rientri sia di Starship che di Super Heavy. Questi si aggiungeranno ai 25 lanci già autorizzati da Starbase e ai 44, ancora in fase di revisione, dal complesso 39A del Kennedy Space Center. SpaceX potrebbe quindi ottenere presto i permessi per effettuare fino a 145 lanci di Starship in un solo anno, da tre località diverse degli Stati Uniti.
Questo valore è in linea con i piani di SpaceX per supportare le prime missioni sia verso la Luna che verso Marte, almeno fino al 2030. SpaceX necessita di un gran numero di voli, poiché la Starship richiede il rifornimento in orbita prima di poter lasciare l’orbita terrestre a pieno carico. In questa prima fase, inoltre, SpaceX necessita di lanci multipli per continuare a sviluppare Starship e iniziare a lanciare i satelliti Starlink di terza generazione.
Le analisi della Space Force
I piani iniziali di SpaceX prevedevano l’utilizzo degli attuali pad già a disposizione per supportare i lanci di Starship. Questo però potrebbe entrare in conflitto con gli attuali lanci dei Falcon 9 e del Falcon Heavy. Ad esempio, il pad 39A è attualmente l’unico da cui può partire il Falcon Heavy e richiede molti giorni di preparazione. Dai due complessi di lancio in Florida, inoltre, avvengono anche i lanci con astronauti e le missioni di rifornimento verso la ISS. Per tale ragione, SpaceX ha richiesto l’utilizzo di un altro complesso di lancio.
La soluzione proposta da SpaceX è trasferire le operazioni alla rampa SLC-37, dismessa dopo l’ultimo lancio del Delta IV Heavy di ULA nell’aprile 2024. Il piano prevede fino a 76 lanci e altrettanti test statici e atterraggi all’anno, equamente distribuiti tra giorno e notte. L’analisi prende in considerazione anche che circa il 20% dei lanci potrebbe essere rinviato o annullato, come spesso accade per motivi tecnici o meteorologici. Le fasi di rientro saranno variabili: il Super Heavy atterrerà poco dopo il decollo, mentre Starship potrà rientrare anche a distanza di ore o anni, in base alla missione. Alcuni rientri, inoltre, avverranno su piattaforme oceaniche o saranno missioni senza recupero.
La Space Force, prendendo in considerazione test, voli ed eventuali tentativi di lancio annullati, stima fino a 396 operazioni all’anno solamente dal SLC-37.
Si tratta quindi di un ritmo molto elevato, paragonabile alle attuali attività che SpaceX svolge con il Falcon 9, che attualmente lancia con una frequenza di circa uno ogni due giorni e mezzo.
Saranno quindi necessari un numero molto elevato di Starship e Super Heavy, motivo per cui SpaceX ha iniziato la costruzione di una Gigabay anche in Florida. Come annunciato da Musk, l’obiettivo è quello di produrre fino a mille Starship all’anno.