Il 27 maggio 2025 (per l’Italia, era il 28), SpaceX ha effettuato il nono volo di Starship. Anche questo, come accaduto per i precedenti, si è concluso con un grande successo per il Super Heavy e l’ennesimo fallimento per la Ship.
SpaceX è riuscita, per la prima volta, a riutilizzare il Booster 14, sebbene sia poi esploso durante il rientro verso il Golfo del Messico. La Ship 35, invece, è stata la Starship Block 2 che è riuscita a spingersi più lontano, superando la fase critica dello spegnimento dei suoi motori Raptor. Subito dopo questo evento, però, la Ship 35 ha perso il controllo, impedendo così a SpaceX di eseguire tutti i test in programma.
Il nono volo, quindi, evidenzia ancora una volta quanto SpaceX si trovi in difficoltà a gestire tutte le novità introdotte con la Starship Block 2, portando così l’intero progetto a una condizione simile a quella dello scorso anno. La FAA ha aperto una indagine in seguito a questo volo, già confermata da una nota pubblicata nella notte italiana del 28 maggio.
In questo video abbiamo riassunto cosa è accaduto durante l’ultimo lancio di Starship, con i progressi raggiunti e gli elementi ancora da migliorare:
Ritorno a marzo 2024?
L’esito del nono volo di Starship sembra molto simile a quello del terzo lancio di test, avvenuto il 14 marzo 2024. In entrambi i casi il Super Heavy è esploso durante il suo rientro in mare e, in entrambi i voli, la Starship ha perso il controllo dell’assetto durante la fase di crociera, portando a un rientro incontrollato nell’Oceano Indiano. Nonostante queste prime similitudini, i due lanci sono stati molto diversi, soprattutto per lo stato di sviluppo di Starship e Super Heavy.
Il Booster 14 era al suo secondo lancio, e il profilo di volo era stato studiato da SpaceX in modo da stressarne la struttura e studiarne i limiti. Proprio per tale ragione, non era prevista la sua cattura al volo, quindi il Booster 14 sarebbe in ogni caso finito in mare.
Per la Ship 35 è invece leggermente diverso, dato che si tratta di una nuova versione rispetto a quella del volo numero 3. Questa versione di Starship, però, sta dando sicuramente più problemi del previsto. Dopo tre lanci, infatti, SpaceX non è ancora riuscita a eseguire gran parte dei test che aveva pianificato, tra cui lo studio del comportamento dello scudo termico.
Sebbene quindi le dinamiche tra il volo numero 3 e il numero 9 siano molto simili, i risultati ottenuti sono molto differenti. Ancora una volta, inoltre, è necessario distinguere i progressi raggiunti con il Super Heavy da quelli della Starship, analizzandoli separatamente.
Il secondo volo del Booster 14
Il decollo è avvenuto alle 01:36 italiane, sei minuti dopo l’apertura della finestra di lancio. SpaceX ha infatti riscontrato alcuni problemi, risolti nel giro di pochi minuti, che hanno portato a due diversi rinvii: il primo dovuto a un valore di temperatura anomalo su un motore Raptor del Super Heavy, il secondo a un problema alle strutture di terra.
Il Booster 14 ha poi avviato senza problemi tutti e 33 i suoi motori Raptor, 29 dei quali erano già stati utilizzati. Tra questi, inoltre, vi era anche il Raptor numero 314, che ha volato per la terza volta. SpaceX ha utilizzato questo motore prima durante il quinto volo di Starship, a ottobre 2024, e successivamente durante il settimo lancio, avvenuto a gennaio.
Tutto ha funzionato correttamente fino all’hot staging, anch’esso avvenuto senza problemi. Rispetto ai voli passati, però, SpaceX ha apportato alcune modifiche a questa manovra, tutte con la finalità di risparmiare propellente. L’anello necessario a effettuare l’hot staging, infatti, presentava dei fori che erano stati sigillati. Questo ha permesso di sfruttare i gas di scarico dei motori della Ship 35 per ruotare in una direzione ben precisa e non in maniera casuale come in passato. SpaceX ha rinominato questa rotazione “deterministic flip”.
Starship’s Raptor engines ignite during hot-staging separation. Super Heavy is boosting back towards its splashdown site and preparing for its high angle of attack entry pic.twitter.com/aQBwsvSrl0
— SpaceX (@SpaceX) May 27, 2025
Un’ulteriore modifica rispetto al passato riguarda l’orientamento del Super Heavy. Il Booster 14, infatti, ha iniziato a ritornare sulla Terra con un angolo di attacco maggiore rispetto ai precedenti prototipi. L’intento di SpaceX era quello di sfruttare l’attrito con l’aria per rallentare la discesa. Anche questo è un elemento che porta a un minor consumo di propellente.
Dopo circa sei minuti dal lancio, però, SpaceX ha perso i contatti con il Super Heavy, ovvero subito dopo l’accensione dei motori Raptor che avrebbero dovuto rallentare la discesa. Attualmente non si hanno dettagli sulle cause.
Una trottola nello spazio
A seguito dell’hot staging, tutta l’attenzione è stata attratta dal comportamento della Ship 35. Durante i due precedenti voli, infatti, era proprio in questa fase che emersero i primi problemi. Entrambe le prime Starship Block 2 non sono sopravvissute per più di dieci minuti dopo la partenza: la prima a causa di risposte armoniche più elevate del previsto, la seconda per una perdita da uno dei motori centrali.
La Ship 35, invece, è riuscita a completare con successo tutta la fase di accensione e spegnimento dei suoi sei Raptor. I problemi, però, sono emersi subito dopo questo evento.
I piccoli propulsori del Reaction Control System (RCS) si sono attivati per stabilizzare l’assetto della Ship 35, ma qualcosa non ha funzionato come previsto. In questa fase, infatti, è stato possibile osservare grandi getti di gas espulsi dalla Starship. Non sappiamo se ciò fosse dovuto a un problema o al tentativo di compensare l’inizio di una rotazione incontrollata.
Le oscillazioni della Ship 35 sono diventate sempre più evidenti e, probabilmente, sono state la causa del mancato rilascio degli otto finti satelliti Starlink. Questa operazione sarebbe dovuta avvenire poco meno di 19 minuti dopo la partenza. Durante la diretta, però, i commentatori hanno dichiarato che il rilascio non è avvenuto a causa di un problema con l’apertura del portellone. È quindi da stabilire se il fallimento di questa prova sia dovuto alle strutture deputate al rilascio dei satelliti oppure all’incontrollabilità della Starship.
A causa della rotazione anomala della Ship 35, inoltre, SpaceX ha dovuto rinunciare al test di accensione del motore Raptor nello spazio. Attualmente, solamente in un’occasione SpaceX è riuscita a completare questa prova.
La Ship 35 ha raggiunto un’altezza massima di 185 km, prima di iniziare la sua discesa, anch’essa incontrollata. La Starship ha eseguito un ingresso in atmosfera con un’errata angolazione. SpaceX non ha quindi avuto modo di testare lo scudo termico e molte delle strutture hanno iniziato a danneggiarsi poco dopo l’inizio della formazione del plasma. Prima di distruggersi però, la Ship 35 è riuscita a effettuare con successo l’operazione di passivazione, evitando così che si generassero esplosioni.
SpaceX ha perso i contatti con la Ship 35 quando questa si trovava a circa 59.3 km di altezza, dopo poco meno di 50 minuti di volo.
Piani futuri
Prima del volo numero 9, Musk avrebbe dovuto tenere una conferenza a Starbase interamente incentrata sui piani marziani di SpaceX. Un minuto prima dell’inizio, lo stesso Musk ha comunicato che non l’avrebbe tenuta fino a dopo il lancio. Infine, a seguito del fallimento della Ship 35, SpaceX ha annullato la conferenza, senza però rilasciare comunicati in merito.
Prima del lancio, però, Musk ha comunque incontrato alcuni giornalisti e ha rilasciato diverse interviste. Al sito Ars Technica, Musk ha dichiarato che i problemi emersi durante i precedenti due lanci erano stati risolti all’80%. Si evince come anche lo stesso Musk fosse dubbioso riguardo a queste prime Starship Block 2, nonostante le numerose modifiche apportate a seguito degli incidenti. Inoltre, ha confermato ancora una volta che i motori Raptor 3 risolveranno molti problemi e che saranno implementati sulla Starship verso la fine dell’anno.
A Tim Dodd, invece, conosciuto su YouTube come Everyday Astronaut, aveva affermato che questo lancio era fondamentale per lo studio dello scudo termico. Ancora una volta, SpaceX non è riuscita a testarlo.
Durante la diretta del volo, i commentatori hanno affermato che, sempre per la fine del 2025, diventerà operativa la rampa di lancio per Starship situata al Kennedy Space Center.
Musk ha dichiarato che i prossimi lanci avverranno più frequentemente, ogni 3 o 4 settimane. È probabile che il profilo di missione proposto sia il medesimo per molti dei prossimi voli, in modo da essere sicuri di aver risolto tutti i problemi prima di portare una Starship in orbita. Il prossimo prototipo, la Ship 36, ha già superato i test di pressurizzazione dei serbatoi e potrebbe presto eseguire la prova di accensione dei motori. Prima, però, SpaceX dovrà aver compreso le cause della perdita della Ship 35 e apportare le dovute modifiche sui prossimi prototipi.