Il 29 aprile 2025, la NASA ha annunciato il rinvio di un anno della prossima call per le missioni astrofisiche del programma Small Explorer (SMEX), posticipando ad aprile 2026 l’emissione del nuovo Announcement of Opportunity (AO) inizialmente previsto per aprile 2025.
Il rinvio rappresenta un segnale preoccupante delle difficoltà finanziarie che stanno investendo i programmi scientifici dell’agenzia, aggravate dalle prospettive di un drastico taglio ai fondi per l’astrofisica.
Il programma SMEX, pensato per finanziare missioni di medie dimensioni con un costo massimo di 170 milioni di dollari (escludendo il lancio), ha recentemente selezionato il COmpton Spectrometer and Imager (COSI), previsto per il lancio nel 2027. Il nuovo bando, atteso dalla comunità scientifica internazionale, avrebbe dovuto selezionare entro il 2027 una missione vincitrice, con lancio non oltre il 2031. Tuttavia, la NASA ha chiarito che procederà solo dopo aver ottenuto informazioni certe sulla disponibilità di bilancio, in particolare per il periodo fiscale 2026 e successivi.
Un rinvio legato alle prospettive di tagli al bilancio NASA
Il ritardo è legato in larga parte alle proiezioni preoccupanti emerse dal cosiddetto budget passback, il documento preliminare elaborato dall’Office of Management and Budget (OMB) che anticipa le linee guida del bilancio federale. Secondo alcune indiscrezioni, la proposta per il 2026 includerebbe tagli fino a due terzi dei 1.5 miliardi di dollari destinati all’astrofisica nel 2024, oltre a una riduzione generale del 47% sul bilancio scientifico complessivo della NASA.
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Shawn Domagal-Goldman, direttore ad interim della divisione di astrofisica della NASA, ha dichiarato che l’agenzia attende di conoscere il quadro definitivo prima di rilasciare l’AO. Senza garanzie sui fondi, infatti, diventa rischioso impegnarsi in contratti preliminari di studio, tipicamente assegnati a due o tre finalisti per un periodo di nove mesi, prima della selezione finale.
La prudenza della NASA riflette la crescente instabilità del contesto politico e amministrativo che, negli ultimi anni, ha già imposto tagli e ristrutturazioni a diversi programmi scientifici.
Le preoccupazioni per il futuro della scienza spaziale
La decisione ha suscitato forte preoccupazione nella comunità scientifica e industriale. Una coalizione di associazioni accademiche e industriali ha inviato lettere ai comitati parlamentari competenti, definendo le prospettive di taglio come una minaccia diretta e “irreparabile” all’intero ecosistema scientifico spaziale statunitense. Secondo il documento, una riduzione del 47% comprometterebbe decine di missioni in corso, arrestando quasi tutte le attività di sviluppo futuro e ponendo a rischio la leadership americana nel settore.
La NASA prevede di pubblicare un skinny budget semplificato già oggi, 2 maggio, mentre il bilancio completo è atteso per la fine di maggio. Questi documenti forniranno indicazioni cruciali per valutare il destino non solo del programma SMEX, ma anche di altre missioni di punta nei campi della planetologia, dell’astrofisica e delle scienze della Terra. Una fra queste, il Nancy Grace Roman Space Telescope, telescopio quasi pronto che potrebbe rischiare la cancellazione.