Il 18 marzo 2025, alle 22:57 italiane, la capsula Dragon Freedom con a bordo quattro astronauti è ammarata con successo al largo della Florida. Si conclude così la missione Crew-9, la nona spedizione di lunga durata a bordo della ISS supportata da SpaceX. I preparativi per il ritorno sulla Terra sono iniziati con l’arrivo dei quattro astronauti di Crew-10, che li sostituiranno a bordo della ISS.
Il rientro ha avuto inizio alle 06:05 del 18 marzo con la separazione della capsula Dragon dalla ISS, mentre i preparativi per l’ingresso in atmosfera sono iniziati alle 22:06. In quel momento, la capsula Dragon ha rilasciato la sezione non pressurizzata, chiamata anche trunk, esponendo così lo scudo termico. Circa cinque minuti dopo, Freedom ha utilizzato i suoi motori Draco per dare inizio alla discesa.
L’ammaraggio è avvenuto con successo nel Golfo del Messico, completando la missione Crew-9, la quarta supportata dalla Dragon Freedom.
Sono così ritornati sulla Terra, dopo circa cinque mesi e dodici giorni, gli astronauti Nick Hague e Aleksandr Gorbunov. Insieme a loro vi erano anche Suni Williams e Butch Wilmore, che nello spazio hanno trascorso molto più tempo, ovvero nove mesi e tredici giorni. Williams e Wilmore, infatti, erano partiti il 5 giugno 2024 con la capsula Starliner di Boeing, ritornata poi sulla Terra vuota a causa di una serie di problemi.
Boeing non ha ancora completato gli interventi per risolverli, e al momento prevede di effettuare un nuovo volo con astronauti tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. L’organizzazione dipenderà sia dall’avanzamento dei lavori che dal traffico verso la ISS.
Tramite il Commercial Crew Program, la NASA ha finanziato lo sviluppo di due capsule per il trasporto di astronauti: la Dragon di SpaceX e la Starliner di Boeing. Quest’ultima ha riscontrato diversi problemi nella realizzazione della capsula e, ad oggi, Boeing non è ancora riuscita a completare una missione con equipaggio per intero.
La prima missione con equipaggio sarebbe dovuta essere quella che ha trasportato sulla ISS proprio Suni Williams e Butch Wilmore, con il compito di certificare la Starliner per il volo umano. I problemi alla capsula erano emersi già nelle prime fasi di avvicinamento alla ISS, a causa di un malfunzionamento nei propulsori del Reaction Control System (RCS).
La missione, denominata Crew Flight Test, sarebbe dovuta durare circa una settimana, ma i problemi alla Starliner hanno costretto la NASA e Boeing a effettuare diverse analisi prima di determinarne la sicurezza per il rientro. A supporto di Williams e Wilmore vi erano gli astronauti della missione Crew-8, con la loro Dragon Endeavour.
Infine, la NASA e Boeing hanno stabilito che la Starliner sarebbe ritornata sulla Terra priva di equipaggio, mentre gli astronauti sarebbero rientrati con la capsula Dragon della missione Crew-9. Nel frattempo, gli astronauti di Crew-8 avevano allestito due sedili aggiuntivi sulla Endeavour, da utilizzare in caso di emergenza per abbandonare la ISS.
Il 28 settembre, dopo diversi ritardi, è decollata la capsula Dragon per la missione Crew-9, con a bordo solamente due astronauti. In questo modo, si è lasciato posto per il rientro di Williams e Wilmore.
La NASA e SpaceX, in accordo con gli astronauti, hanno deciso di proseguire con la missione di lunga durata, senza ridurla per riportare a Terra gli astronauti partiti con la Starliner. Williams e Wilmore erano addestrati a questa eventualità, tanto che hanno condotto anche delle attività extraveicolari nel corso della loro permanenza sulla ISS.