Per la prima volta, dal complesso di lancio numero 40 di Cape Canaveral, è partita una capsula Dragon di SpaceX. I precedenti lanci con equipaggio, infatti, avvenivano sempre dalla rampa 39A, ma per una migliore gestione del traffico, SpaceX ha realizzato una nuova torre per questa tipologia di missioni.
Una Dragon era già partita da questo complesso di lancio il 3 marzo, ma in quell’occasione si trattava di una capsula in versione cargo. A bordo della capsula Dragon solo due astronauti, dato che quando ritorneranno sulla Terra, a febbraio 2025, ci saranno con loro anche i due astronauti di Starliner.
Il 28 settembre, alle ore 19:17 italiane, è iniziata Crew-9, la nona spedizione di lunga durata di SpaceX verso la Stazione Spaziale Internazionale per il Commercial Crew Program. L’attracco alla ISS è previsto per il 29 settembre, verso le 23:17 italiane, quindi circa 28 ore dopo il lancio. Per portare nello spazio la Dragon con i due astronauti a bordo, SpaceX ha riutilizzato il primo stadio con numero di serie B1085, che ha così volato con successo per la seconda volta, atterrando poi direttamente a Cape Canaveral, sulla Landing Zone 1.
3, 2, 1… LIFTOFF!#Crew9 Nick Hague of @NASA_Astronauts and Aleksandr Gorbunov of Roscosmos launched aboard a @SpaceX Falcon 9 rocket and Dragon spacecraft from Space Launch Complex 40 at 1:17pm ET Sept. 28! pic.twitter.com/5FeucChoMs
— NASA Commercial Crew (@Commercial_Crew) September 28, 2024
Partiti in due per tornare in quattro
Il lancio di Crew-9 ha subito diversi ritardi, legati principalmente ai problemi emersi durante la missione con la Starliner di Boeing. Questa, partita il 6 giugno, sarebbe dovuta durare solamente una decina di giorni. Già durante le prime fasi di avvicinamento alla ISS era emerso un problema con il sistema propulsivo della capsula.
Il 24 agosto la NASA ha poi annunciato che la Starliner sarebbe rientrata sulla Terra priva di equipaggio e che i due astronauti sarebbero rimasti sulla ISS fino alla conclusione della missione Crew-9, prevista per novembre 2025. Per tale ragione, la Dragon Freedom, alla sua quarta spedizione in orbita, è partita con a bordo solamente due astronauti.
L’equipaggio è quindi composto dall’astronauta americano Nick Hague, nel ruolo di comandante, e dal russo Aleksandr Gorbunov come specialista di missione. Sono rimaste a terra Zena Cardman e Stephanie Wilson, che saranno riassegnate a future missioni.
Nick Hague è alla sua seconda missione sulla ISS, sebbene questo sia il suo terzo lancio. Hague, infatti, faceva parte dell’equipaggio della Soyuz MS-10, che nell’ottobre 2018 ha avuto un problema durante il lancio. In quell’occasione si era attivato il Launch Escape System della capsula, allontanandola dal vettore e riportando gli astronauti a Terra in pochi minuti. Hague ha poi preso parte alla missione Soyuz MS-12, partita a marzo 2019. Per Aleksandr Gorbunov, invece, questa sarà la prima missione in orbita.
Dragon has separated from Falcon 9’s second stage and is on its way to the @Space_Station pic.twitter.com/LW5FnRnWQb
— SpaceX (@SpaceX) September 28, 2024
Ammarare con i SuperDraco, ma solo in caso di emergenza
Durante la conferenza tenutasi il 27 settembre, il giorno prima del lancio, Steve Stich, manager del Commercial Crew Program, ha rivelato che con le missioni Crew-8 e Crew-9 SpaceX ha attivato un nuovo sistema di sicurezza. In caso tutti e quattro i paracadute principali dovessero avere malfunzionamenti durante il rientro, la Dragon può utilizzare i motori SuperDraco per rallentare.
Questi otto motori fanno parte del Launch Escape System della capsula, ovvero il sistema utilizzato per portare in salvo gli astronauti in caso di problemi al Falcon 9 durante il lancio. Stich ha dichiarato che questo sistema era già attivo per altre missioni, ma è la prima volta che potrebbe entrare in funzione per una missione della NASA. Inizialmente, il piano di SpaceX era proprio quello di far ammarare la Dragon tramite un sistema propulsivo.
A causa della complessità di sviluppo e certificazione, e dei ritardi che avevano già accumulato, optarono per i paracadute. Ammarare con i SuperDraco è quella che si può definire un’“ultima spiaggia”, in quanto un problema a tutti i paracadute è una eventualità molto remota. La Dragon, infatti, è in grado di ammarare in sicurezza anche con un solo paracadute.
Nel corso della conferenza hanno anche annunciato che il tempo tra l’arrivo degli astronauti di Crew-9 e il rientro di Crew-8 sarà maggiore rispetto al passato. Questo tempo aggiuntivo servirà ai membri di Crew-8 per risistemare la loro Dragon, in quanto l’avevano preparata come capsula di emergenza anche per i due astronauti della Starliner.
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