Il 2 marzo 2025 il lander lunare Blue Ghost, sviluppato dall’azienda americana Firefly Aerospace, ha completato con successo l’allunaggio nella regione del Mare Crisium, sul lato visibile della Luna.
Nell’ambito del programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA, il veicolo ha trasportato diversi strumenti scientifici, tra cui l’esperimento Stereo Cameras for Lunar-Plume Surface Studies, SCALPSS 1.1. Questo sistema di telecamere ha catturato immagini senza precedenti dal basso dell’interazione tra i getti dei motori del lander e la superficie lunare, fornendo dati cruciali per la comprensione delle dinamiche di atterraggio su corpi celesti privi di atmosfera.
Le immagini ottenute mostrano come i getti dei propulsori abbiano sollevato polveri e detriti della regolite lunare durante la discesa e il contatto con il suolo. La sequenza video è stata acquisita grazie a quattro telecamere a focale corta che hanno registrato il processo a 8 fotogrammi al secondo, partendo da un’altitudine di circa 28 metri e rivelando l’inizio dell’interazione tra i getti di controllo del lander e la superficie a 15 metri di altezza.
Questo fenomeno, denominato plume-surface interaction, è di grande interesse per la NASA, poiché permette di migliorare la progettazione dei futuri veicoli di atterraggio e delle infrastrutture di superficie, riducendo i rischi operativi per le missioni lunari.
SCALPSS 1.1 immortala le interazioni tra i motori e la superficie lunare
Uno degli aspetti più critici degli atterraggi lunari è la dispersione di polveri e detriti causata dai motori dei lander. Il fenomeno, se non adeguatamente studiato e modellato, potrebbe rappresentare un rischio per le future missioni, soprattutto considerando il crescente numero di veicoli che raggiungeranno la Luna nell’ambito del programma Artemis. L’osservazione diretta delle interazioni tra i getti dei propulsori e la regolite lunare è quindi fondamentale per migliorare la sicurezza e l’efficienza delle operazioni di atterraggio.
SCALPSS 1.1 ha fornito un primo dataset di oltre 3000 immagini, che mostrano in dettaglio l’evoluzione della nube di polveri sollevata dai propulsori di Blue Ghost durante la fase di discesa.
Secondo Rob Maddock, responsabile del progetto, i dati raccolti permetteranno di creare modelli più precisi della distribuzione delle particelle sollevate dai motori, tenendo conto di variabili come numero, dimensione, configurazione e spinta dei propulsori. Questo studio sarà essenziale per progettare siti di atterraggio sicuri, evitando che la polvere danneggi strumenti scientifici o strutture future sulla superficie lunare.
Un aspetto chiave dell’esperimento è l’uso della stereofotogrammetria, una tecnica che combina immagini da telecamere a diverse focali per generare mappe digitali tridimensionali della superficie lunare prima e dopo l’atterraggio. Questa analisi consentirà di determinare con precisione l’effetto dell’impatto dei getti dei motori sul suolo lunare, migliorando le simulazioni previsionali per le future missioni.
Le implicazioni per il futuro delle missioni lunari
Il successo di SCALPSS 1.1 rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione delle dinamiche di atterraggio sulla Luna. I dati raccolti contribuiranno a migliorare il design dei futuri lander e delle infrastrutture di superficie, garantendo operazioni più sicure ed efficienti.
Inoltre, la capacità di raccogliere immagini dettagliate prima, durante e dopo l’allunaggio fornisce una base di conoscenza essenziale per le missioni Artemis e per lo sviluppo di basi lunari permanenti.
Il team NASA continuerà ad analizzare i dati provenienti da Blue Ghost nei prossimi mesi, con la pubblicazione delle immagini grezze nel Planetary Data System della NASA entro sei mesi. Nel frattempo, il team di SCALPSS sta già preparando una versione avanzata del sistema per il prossimo volo sulla Luna, previsto a bordo del lander Blue Moon di Blue Origin. Questa versione sarà ottimizzata per catturare immagini ancora più dettagliate e per fornire un’analisi più accurata delle interazioni tra i motori e la superficie lunare.