• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Scoperte altre sette “comete oscure” nel Sistema Solare

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Dicembre 10, 2024
in Astronomia e astrofisica, NASA, News, Scienza, Sistema solare
Illustrazione dell'oggetto interstellare Oumuamua, classificato di recente come parte della categoria di "comete oscure". Credits: ESO/M. Kornmesser

Illustrazione dell'oggetto interstellare Oumuamua, classificato di recente come parte della categoria di "comete oscure". Credits: ESO/M. Kornmesser

Condividi su FacebookTweet

Un team di ricerca della NASA ha individuato nel Sistema Solare sette nuove “comete oscure”. Si tratta di corpi che sembrano asteroidi per forma e aspetto, ma che si comportano come comete, mostrando comportamenti peculiari come deviazioni orbitali inspiegabili attraverso i normali effetti gravitazionali.

Con questa nuova scoperta, il numero totale di comete oscure conosciute sale a quattordici, aprendo la strada a una più approfondita classificazione di queste anomalie celesti e al loro studio. L’analisi inoltre, pubblicata il 9 dicembre 2024, ha permesso di suddividere queste comete in due categorie distinte in base alle loro caratteristiche orbitali e dimensionali.

I primi indizi della presenza di dark comets

La prima evidenza di un oggetto con le caratteristiche di una cometa oscura risale al 2016, quando l’asteroide 2003 RM mostrò un’anomala deviazione dalla sua orbita prevista. Questo comportamento era incompatibile con le forze gravitazionali e altri effetti noti, come il fenomeno di accelerazione termica noto come effetto Yarkovsky.

“Quando si osserva una perturbazione simile, di solito significa che l’oggetto è una cometa, con materiali volatili che fuoriescono dalla sua superficie e forniscono una spinta aggiuntiva” ha spiegato Davide Farnocchia, ricercatore presso il JPL della NASA. Tuttavia, 2003 RM non mostrava alcuna traccia di coda cometaria, apparendo solo come un punto di luce, lasciando gli scienziati senza risposte definitive.

L’arrivo di un altro oggetto enigmatico, 1I/2017 U1 (‘Oumuamua), il primo corpo interstellare documentato, ha aggiunto ulteriore complessità al quadro. Anche questo oggetto, pur non essendo classificato come cometa oscura, presentava una traiettoria alterata da un’accelerazione inspiegabile, che ha rafforzato l’ipotesi dell’esistenza di una nuova categoria di corpi celesti.

La traiettoria del primo oggetto interstellare conosciuto, poi denominato `Oumuamua, mentre attraversava il Sistema Solare interno alla fine del 2017. Credits: Brooks Bays/SOEST Publication Services/Università delle Hawaii
La traiettoria del primo oggetto interstellare conosciuto, poi denominato `Oumuamua, mentre attraversava il Sistema Solare interno alla fine del 2017. Credits: Brooks Bays/SOEST Publication Services/Università delle Hawaii

Tra il 2016 e il 2023, altri sette oggetti con comportamenti simili sono stati identificati, permettendo agli astronomi di creare la categoria delle dark comets, comete oscure.

Due categorie di comete oscure

Con la recente scoperta di altri sette oggetti, i ricercatori hanno potuto analizzare caratteristiche più dettagliate, identificando due gruppi distinti di comete oscure:

  1. Le comete oscure esterne (outer dark comets) si trovano nel Sistema Solare esterno, seguono orbite altamente eccentriche e sono generalmente più grandi, con diametri che superano i centinaia di metri. Questi oggetti mostrano similitudini con le comete della famiglia di Giove, ma non possiedono la tipica attività visibile, come code o chiome.
  2. Le comete oscure interne (inner dark comets) si trovano nel Sistema Solare interno, con orbite quasi circolari e dimensioni più ridotte, spesso inferiori ai 100 metri.

Queste caratteristiche suggeriscono processi evolutivi differenti per i due tipi di oggetti, anche se le loro origini restano ancora poco comprese.

Implicazioni per l’origine della vita

Uno degli aspetti più affascinanti delle comete oscure riguarda il loro potenziale ruolo nella distribuzione di materiali organici e volatili nel Sistema Solare. Secondo i ricercatori, questi oggetti potrebbero rappresentare una nuova fonte di composti chimici fondamentali per lo sviluppo della vita.

Questa ipotesi si collega a una teoria già nota in astronomia: le comete, in generale, potrebbero aver portato acqua e molecole organiche primordiali sulla Terra. Tuttavia, le dark comets presentano peculiarità che le rendono un caso unico, poiché combinano caratteristiche di asteroidi e comete, pur non rientrando completamente in nessuna delle due categorie.

Restano comunque aperte molte domande. Da dove provengono le comete oscure? Perché non mostrano attività cometaria evidente? Quali sono i processi che ne determinano l’accelerazione anomala? Per rispondere, saranno fondamentali nuove osservazioni, sia da telescopi terrestri che da missioni spaziali. Strumenti come il telescopio spaziale James Webb o il futuro NEO Surveyor della NASA potranno fornire dati cruciali, permettendo di osservare questi oggetti più da vicino e di studiare meglio la loro composizione chimica e il loro comportamento dinamico.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. L’abstract della pubblicazione è reperibile qui.

Capitol Building

Ti piace questo articolo?
Su ORBIT c’è molto di più!

Su ORBIT avrai accesso ad approfondimenti, rubriche, report e analisi, live, interviste e alla nostra community, oltre che a rubriche dedicate anche al mondo dell’astronomia. Ti piacerà!



© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: CometeComete oscureSistema solare

Potrebbe interessarti anche questo:

A sinistra, la corona interna del Sole ripresa il 23 maggio 2025 dal coronografo ASPIICS di Proba‑3. L’immagine, catturata nello spettro visibile, mostra le strutture filamentose della corona come apparirebbero all’occhio umano durante un’eclissi. A destra, la corona osservata da Proba‑3 in luce bianca polarizzata. Questa tecnica consente di isolare la luce della corona da quella diffusa dalla polvere interplanetaria. Credits: ESA/Proba-3/ASPIICS/WOW algorithm

La missione europea Proba‑3 ha realizzato la prima eclissi solare artificiale in orbita

Giugno 19, 2025
Composizione di immagini a colori migliorate di Plutone (in basso a destra) e Caronte (in alto a sinistra), scattata dalla sonda New Horizons della NASA durante il passaggio nel sistema di Plutone il 14 luglio 2015. Credits: NASA/JHUAPL/SwRI

Il James Webb conferma l’esistenza di una foschia su Plutone, che alimenta la fuga di metano

Giugno 13, 2025
Collage di una serie di osservazioni di Solar Orbiter della regione polare del Sole. Credits: ESA & NASA/Solar Orbiter/PHI, EUI & SPICE Teams

Solar Orbiter ha osservato per la prima volta i poli del Sole da un’orbita inclinata

Giugno 11, 2025
Il pianeta Urano e le sue cinque lune più grandi: Titania, Oberon, Umbriel, Miranda e Ariel. È visibile anche l'ombra di Ariel, che è sovrapposta a Urano. Credits: NASA, ESA, STScI, Christian Soto (STScI)

Nuovi indizi sul comportamento delle lune di Urano, grazie a Hubble

Giugno 11, 2025
Lancio della missione cinese Tianwen-2 a bordo di un Lunga Marcia 3B il 28 maggio 2025.

Partita la missione cinese Tianwen-2, diretta verso l’asteroide Kamoʻoalewa

Maggio 28, 2025
L'oggetto transnettuniano estremo 2017 OF201 scoperto a maggio 2025. Credits: Wikimedia Commons, Institute of Advanced Studies, Astrospace.it

Scoperto 2017 OF201, un oggetto transnettuniano estremo che sfida l’ipotesi del Pianeta Nove

Maggio 26, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • Honda ha completato un test di decollo e atterraggio di un dimostratore per un razzo riutilizzabile

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • ESA, Thales Alenia Space e Blue Origin firmano un MoU per lo studio di opportunità su Orbital Reef

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Una nova è esplosa nella costellazione del Lupo, e ora è visibile anche a occhio nudo

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Ecco le straordinarie immagini della “prima luce” del Vera C. Rubin Observatory

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162