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Inizia la costruzione del NEO Surveyor, il futuro cacciatore di asteroidi della NASA

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Dicembre 30, 2022
in Agenzie Spaziali, Astronomia e astrofisica, Esplorazione spaziale, NASA, News, Scienza, Sistema solare
NEO Surveyor

Illustrazione artistica del NEO Surveyor della NASA, con di sfondo un'osservazione a infrarossi effettuata dalla missione WISE. Più di 100 asteroidi possono essere visti come punti rossi. Credits: NASA/JPL-Caltech/Università dell'Arizona

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Il Near Earth Object (NEO) Surveyor è un telescopio spaziale pensato per cercare gli asteroidi e le comete più difficili da trovare, che vagano nelle vicinanze orbitali della Terra. È stato progettato dalla NASA per fornire nuove informazioni e strumenti di difesa planetaria, scoprendo e caratterizzando la maggior parte dei NEO: asteroidi e comete potenzialmente pericolosi entro 48 milioni di chilometri dall’orbita terrestre.

NEO Surveyor sarà costituito da un unico strumento scientifico: un telescopio di 50 centimetri di diametro che opera in due lunghezze d’onda infrarosse sensibili al calore. Sarà in grado di rilevare asteroidi oscuri, il tipo più difficile da trovare. Di recente, il telescopio ha superato una rigorosa revisione tecnica e di programmazione. Ora la missione sta passando alla fase finale di progettazione e fabbricazione e sta stabilendo la sua linea di base tecnica, dei costi e del programma.

Dopo il lancio, previsto attualmente nel 2028, NEO Surveyor effettuerà un’indagine di riferimento di cinque anni per trovare almeno due terzi degli oggetti vicini alla Terra più grandi di 140 metri. Si tratta di NEO abbastanza grandi da causare gravi danni in caso d’impatto con la Terra. Utilizzando due canali di imaging a infrarossi sensibili al calore, NEO Surveyor può effettuare misurazioni accurate delle dimensioni di NEO. Otterrà inoltre informazioni preziose sulla loro composizione, forma, stato di rotazione e orbita.

Cosa sappiamo sulla missione?

Il cosiddetto “cacciatore di asteroidi” utilizza una strategia di osservazione innovativa, per scoprire nuovi asteroidi e comete e determinare le loro orbite con sufficiente precisione da permettere un tracciamento preciso. In cinque anni di attività di rilevamento, NEO Surveyor è progettato per compiere progressi significativi all’interno del mandato del NASA Authorization Act del 2005, che ha ordinato di trovare oltre il 90 percento di tutti i NEO di diametro superiore a 140 metri.

Oggetti di queste dimensioni sono in grado di causare danni significativi se dovessero colpire la Terra. Un grande passo avanti nella difesa planetaria l’ha fatto la sonda DART, che qualche mese fa si è schiantata su uno dei due corpi di un sistema binario di asteroidi per deviarne l’orbita con successo e testare così una tecnica di difesa planetaria per impatto cinetico.

 

La missione del NEO Surveyor, è gestita dalla Planetary Science Division della NASA. La supervisione del programma è fornita dal PDCO, istituito nel 2016 per gestire gli sforzi in corso dell’agenzia nella difesa planetaria. Il Planetary Missions Program Office della NASA presso il Marshall Space Flight Center fornisce la gestione del programma.

Il progetto è stato sviluppato da JPL ed è guidato da Amy Mainzer presso l’Università dell’Arizona. Le società incaricate di costruire il veicolo spaziale e la sua strumentazione, sono Ball Aerospace, Space Dynamics Laboratory e Teledyne. Il Laboratory for Atmospheric and Space Physics presso l’Università del Colorado Boudler supporterà le operazioni, mentre l’IPAC-Caltech di Pasadena è responsabile dell’elaborazione della produzione dei dati della missione.

Perché serve un telescopio spaziale per rilevare asteroidi e comete?

Dalla sua posizione nel punto lagrangiano L1, il NEO Surveyor osserverà il Sistema Solare in lunghezze d’onda infrarosse utilizzando uno specchio di 50 centimetri. I rilevatori all’avanguardia del telescopio sono progettati per osservare due bande di infrarossi sensibili al calore, scelte in modo che il veicolo spaziale possa tracciare gli oggetti vicini alla Terra più difficili da trovare, come asteroidi oscuri e comete che non riflettono la luce visibile. Nelle lunghezze d’onda dell’infrarosse a cui NEO Surveyor è sensibile, questi oggetti brillano perché risultano riscaldati dalla luce solare.

Il nuovo telescopio sarà in grado di trovare sia gli asteroidi che si avvicinano alla Terra dalla direzione del Sole, sia quelli seguono l’orbita del nostro pianeta, dove sono tipicamente oscurati dal bagliore della luce solare (asteroidi troiani terrestri). La missione aiuterà anche a caratterizzare composizione, forma, rotazione e orbita degli oggetti vicini alla Terra. Sebbene l’obiettivo principale della missione sia la difesa planetaria, queste informazioni possono essere utilizzate per comprendere meglio le origini e l’evoluzione di asteroidi e comete.

Quando verrà lanciato, NEO Surveyor si baserà sui successi del suo predecessore, NEOWISE (Near-Earth Object Wide-field Infrared Survey Explorer). Riproposto dopo che la missione del telescopio spaziale WISE si è conclusa nel 2011, NEOWISE si è dimostrato molto efficace nel rilevare e caratterizzare oggetti vicini alla Terra. Tuttavia, il NEO Surveyor è la prima missione spaziale costruita appositamente per trovare un gran numero di oggetti potenzialmente pericolosi.

NEOWISE mosaico
Questo mosaico è composto da immagini che coprono l’intero cielo, scattate dal Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) come parte dell’All-Sky Data Release 2012 di WISE. Dopo una sospensione della missione, essa è stata riproposta con nuovi obiettivi e il nominativo NEOWISE. Credits: NASA/JPL-Caltech/UCLA

A che punto sono i lavori?

Al momento, sono in fase di fabbricazione i radiatori che consentiranno il raffreddamento del sistema. Per rilevare il bagliore infrarosso di asteroidi e comete, infatti, i rivelatori a infrarossi dello strumento devono essere molto più freddi dell’elettronica del veicolo spaziale. I radiatori svolgeranno questo compito, eliminando la necessità di complessi sistemi di raffreddamento.

È anche iniziata la costruzione dei montanti che separeranno la strumentazione del telescopio dal veicolo. Isoleranno lo strumento freddo dal veicolo spaziale caldo e dallo schermo solare. Quest’ultimo bloccherà la luce solare, che altrimenti impedirebbe al telescopio di osservare oggetti vicini alla Terra (oltre che contribuire a surriscaldarlo).

Infine, sono stati fatti buoni progressi nello sviluppo dei rilevatori a infrarossi, dei divisori di fascio, dei filtri, dell’elettronica e dell’involucro complessivo dello strumento. E sono iniziati i lavori sullo specchio del telescopio spaziale, che sarà formato da un solido blocco di alluminio e modellato da una macchina per la tornitura del diamante costruita su misura.

Ulteriori informazioni sul NEO Surveyor sono reperibili a questo link.

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Tags: asteroidiCometeNEONEO surveyorTelescopio spaziale

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