Analizzando le prime immagini ravvicinate di Io ottenute in oltre 25 anni, scattate dalla JunoCam a bordo della missione Juno della NASA, gli scienziati hanno individuato un nuovo vulcano attivo. Si trova appena a sud dell’equatore di Io, e presenta molteplici flussi di lava e depositi che coprono un’area di circa 180×180 chilometri.
Nonostante la superficie di Io sia ricoperta di vulcani attivi, le immagini scattate nel corso della missione Galileo della NASA nel 1997 non avevano permesso di trovare vulcani in questa regione. I dati Galileo mostravano solo una superficie senza caratteristiche.
Le immagini più recenti di Juno mostrano invece molti cambiamenti. Tra questi, una grande e complessa caratteristica vulcanica “che sembra essersi formata dal nulla dal 1997” ha commentato Michael Ravine. Ravine è Advanced Projects Manager presso Malin Space Science Systems, Inc, che ha progettato, sviluppato e gestisce JunoCam.
Sorvolando la luna più attiva del Sistema Solare
Io è il luogo geologicamente più attivo di tutto il Sistema Solare. Il suo vulcanismo è causato dalle forze mareali intense esercitate da Giove e dalle altre lune galileiane, che generano enormi quantità di calore all’interno di Io.
Questo calore provoca continue eruzioni vulcaniche, che espellono lava incandescente e gas sulfurei sulla superficie. Le eruzioni di Io sono così potenti da modificare costantemente il suo paesaggio. Creando quindi montagne e vaste aree ricoperte di lava solidificata.
La sonda Juno, in orbita attorno a Giove, ha avuto tre incontri ravvicinati con Io tra il 2023 e il 2024. Durante questi sorvoli, JunoCam ha acquisito circa 20 immagini a colori e una risoluzione da 1-12 km per pixel. L’area coperta da queste immagini includeva latitudini elevate, che non erano state ben riprese nelle missioni precedenti.
Juno immortala nuove caratteristiche
Le immagini di Juno mostrano cambiamenti significativi rispetto alle immagini in archivio. JunoCam ha osservato un totale di nove pennacchi associati a caratteristiche vulcaniche. Quattro di questi provengono da regioni vulcaniche attive senza precedenti rilevamenti di pennacchi.
Inoltre, durante il sorvolo del 3 febbraio 2024, mentre si trovava a una distanza di 2530 km dalla superficie, Juno ha immortalato con la JunoCam un nuovo vulcano. Le sue caratteristiche sono particolarmente estese, e si trova a est di un vulcano già conosciuto chiamato Kanehekili.
Il lato orientale del nuovo vulcano è macchiato di un rosso diffuso, dovuto allo zolfo che è stato espulso dal vulcano nello spazio ed è ricaduto sulla superficie di Io. Sul lato occidentale si notano due flussi scuri di lava, ciascuno dei quali scorre per circa 100 km. Nel punto più lontano dei flussi, dove la lava si è accumulata, il calore ha fatto sì che il materiale congelato sulla superficie si vaporizzasse, generando due depositi circolari grigi sovrapposti.
I risultati sono stati presentati all’Europlanet Science Congress (EPSC) a Berlino questa settimana. Lo studio è reperibile qui. Le immagini di JunoCam sono disponibili qui.
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