In queste settimane, il rover Perseverance della NASA sta raccogliendo dati sull’aumento dell’attività della polvere nell’atmosfera marziana, indice del ritorno delle tempeste di polvere stagionali durante la primavera nell’emisfero settentrionale del Pianeta Rosso.
Le tempeste di polvere su Marte possono variare in intensità e durata, da piccole tempeste locali che oscurano temporaneamente la visibilità, fino a grandi eventi globali che avvolgono l’intero pianeta per settimane o mesi.
Questi ultimi rappresentano un rischio significativo per le missioni robotiche e potrebbero influenzare eventuali missioni umane future, alterando l’efficienza dei pannelli solari, riducendo la visibilità, e via dicendo. Per questo è importante comprenderne le dinamiche, e gli strumenti a bordo di Perseverance, insieme a quelli utilizzati in altre missioni come quella del rover Curiosity, stanno fornendo importanti dati al riguardo.
Le tempeste di polvere stagionali su Marte
Le tempeste di polvere su Marte sono un fenomeno ciclico che si manifesta prevalentemente durante la primavera e l’estate marziana. Questo comportamento è dovuto alla particolare inclinazione dell’asse marziano e all’orbita ellittica del pianeta, che causano un riscaldamento irregolare della superficie. Durante questi periodi, l’atmosfera si riscalda a causa della maggiore esposizione alla luce solare, innescando correnti convettive che sollevano polvere dal suolo e la diffondono nell’atmosfera.
Le tempeste possono essere locali o regionali, coprendo aree relativamente piccole, oppure globali, come quella del 2018 che ha avvolto l’intero pianeta e messo in difficoltà il rover Opportunity, portandolo a cessare le comunicazioni a causa della riduzione della luce solare necessaria per alimentare i suoi pannelli solari.
Questi eventi atmosferici non solo riducono drasticamente la visibilità e oscurano la superficie, ma possono anche alterare la temperatura, poiché la polvere in sospensione assorbe e riflette la luce solare. Questo provoca variazioni diurne e stagionali nella temperatura superficiale e atmosferica, influenzando il comportamento complessivo dell’atmosfera marziana.
Perseverando nella tempesta
Il rover Perseverance è equipaggiato con una serie di strumenti scientifici all’avanguardia, progettati per studiare l’atmosfera marziana e monitorare i fenomeni meteorologici come le tempeste di polvere. Uno degli strumenti chiave è il Mars Environmental Dynamics Analyzer (MEDA), un sofisticato sistema che fornisce dati meteorologici quotidiani, misurando parametri come la temperatura, la pressione atmosferica, l’umidità e la velocità del vento.
Durante i periodi di maggiore attività di polvere, come quello attuale, il team scientifico ha aumentato la frequenza dei rapporti meteorologici per seguire da vicino l’evoluzione delle tempeste. MEDA è essenziale per monitorare la densità della polvere e valutare il suo impatto sull’ambiente locale.
In aggiunta, Perseverance utilizza la Mastcam-Z, un sistema di telecamere che può essere orientato verso il cielo per misurare un parametro che indica l’opacità atmosferica dovuta alla polvere. Questo tipo di misurazione consente agli scienziati di determinare quanto la polvere stia influenzando la quantità di luce solare che raggiunge la superficie.
Oltre a Perseverance, anche altre missioni stanno contribuendo a raccogliere dati sul comportamento delle tempeste di polvere. Il rover Curiosity, attivo dal 2012, ha raccolto dati simili sulla polvere nell’aria. Le sonde orbitanti invece, come Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) e MAVEN, forniscono una visione globale delle tempeste, monitorando i cambiamenti nell’atmosfera marziana dall’alto.
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