Il JPL ha annunciato il 22 maggio che la sonda Voyager 1 ha ripreso a inviare a Terra dati scientifici, in particolare da due dei quattro strumenti ancora attivi. I dati sono arrivati dopo due giorni di viaggio, in risposta a un comando inviato dal JPL il 17 maggio.
La Voyager 1 attualmente si trova a oltre 24 miliardi di km dalla Terra, e un segnale impiega 22 ore e mezza per arrivare alla sonda e altrettante a tornare. Sono i primi dati scientifici che vengono inviati a Terra fin da novembre 2023, quando il JPL iniziò a rilevare problemi nella qualità dei dati arrivati dalla sonda.
Solo a marzo 2024 il JPL ha poi scoperto che il problema era dovuto a un chip nella memoria di uno dei tre computer di bordo, il flight data subsystem (FDS). Questo computer è il responsabile dell’impacchettamento dei dati scientifici e dei dati di analisi della sonda prima che vengano restituiti a Terra.
La sonda infatti, nonostante abbia terminato da tempo la sua missione scientifica principale e nonostante siano spenti quasi tutti gli strumenti scientifici, continua a rilevare dati importanti.
I primi dati scientifici
Gli strumenti che hanno inviato nuovi dati scientifici a Terra sono il plasma wave subsystem e il magnetometro. I dati provenienti da altri due strumenti invece, il rilevatore di raggi cosmici e il rilevatore di particelle cariche si cercherà di recuperarli nelle prossime due settimane.
![Lo status attuale degli strumenti a bordo delle due sonde Voyager.](https://www.astrospace.it/wp-content/uploads/2022/01/VoyagerTools.png)
La sonda Voyager 1, coma la gemella Voyager 2, hanno spento diversi strumenti scientifici negli ultimi anni, principalmente per motivi energetici, o per malfunzionamento. Le sonde sono infatti alimentate a radioisotopi, che ogni anno che passa producono sempre meno energia elettrica.
Questa sarà una delle ragioni per cui entro qualche anno si dovranno spegnere anche se ancora funzionanti. La speranza è che questo momento si possa rimandare il più possibile, e che non subentrino guasti critici prima del termine dell’energia elettrica.
Lanciate nel 1977, Voyager 1 e la sua gemella, Voyager 2, festeggeranno quest’anno 47 anni di attività. Sono le navicelle spaziali più longeve della NASA e le prime e uniche ad aver esplorato l’eliosfera. Questa bolla di campi magnetici e vento solare spinge contro il mezzo interstellare, costituito dal materiale prodotto da particelle create da stelle esplose altrove nella Via Lattea.