• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

La Voyager 1 ha ripreso a inviare dati da tutti e quattro gli strumenti ancora attivi

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Giugno 14, 2024
in Agenzie Spaziali, Esplorazione spaziale, NASA, News, Scienza, Sistema solare
Illustrazione artistica di una delle due sonde Voyager che entra nello spazio interstellare. Credits: NASA/JPL-Caltech

Illustrazione artistica di una delle due sonde Voyager che entra nello spazio interstellare. Credits: NASA/JPL-Caltech

Condividi su FacebookTweet

Il JPL ha annunciato ieri, 13 giugno 2024, che la sonda Voyager 1 della NASA ha ripreso a inviare correttamente a Terra dati scientifici da tutti e quattro i suoi strumenti ancora attivi.

Dopo un problema tecnico sorto a novembre 2023 che aveva causato l’invio di dati illeggibili, tra marzo e aprile 2024 il team di missione ha trovato la causa: un chip nella memoria di uno dei tre computer di bordo, il Flight Data Subsystem (FDS). Il 19 maggio il team aveva trasmesso un comando alla sonda per iniziare a restituire dati scientifici, e due dei quattro strumenti sono tornati immediatamente alle normali modalità operative. Si trattava del Plasma Wave Subsystem e del magnetometro.

Gli altri due, il Cosmic Ray Subsystem e il Low-Energy Charged Particles, hanno richiesto del lavoro aggiuntivo, ma ora tutti e quattro stanno restituendo dati scientifici utilizzabili. Si tratta, chiaramente, dei soli quattro strumenti ancora attivi, da quando la NASA ha scelto di spegnere gli altri un po’ alla volta a causa della diminuzione dell’energia elettrica disponibile.

Quattro strumenti, 24 miliardi di km di distanza

La Voyager 1 si trova attualmente a più di 24 miliardi di kilometri dalla Terra, mentre la gemella Voyager 2 ha superato i 20 miliardi di km di distanza. Le sonde festeggeranno quest’anno 47 anni di attività dal loro lancio, nel 1977, e sono attualmente i veicoli spaziali che si sono allontanati di più dal nostro Sistema Solare.

La Voyager 1 ha attraversato l’eliopausa il 25 agosto 2012, diventando la prima sonda a farlo. Due anni dopo, ha iniziato a sperimentare una terza ondata di espulsioni di massa coronale dal Sole che sono continuate almeno fino al 15 dicembre 2014, confermando si trovava (e si trova ancora) nello spazio interstellare.

Gli strumenti che la NASA ha scelto di mantenere attivi sono i rivelatori di particelle, di campi magnetici e di radiazioni. Infatti, si tratta di strumenti che possono inviare dati importanti sull’eliosfera e sulle caratteristiche dell’ambiente che stanno attraversando.

Lo status attuale degli strumenti a bordo delle due sonde Voyager.
Lo status attuale degli strumenti a bordo delle due sonde Voyager.

Un problema (quasi) risolto

La Voyager 1 ha iniziato a trasmettere dati illeggibili il 14 novembre 2023. Il 12 dicembre 2023, la NASA ha annunciato che il sistema dati di volo della Voyager 1 non era in grado di utilizzare la sua unità di modulazione della telemetria, impedendole di trasmettere dati scientifici. Il 24 marzo 2024, il JPL ha comunicato di aver compiuto progressi significativi nell’interpretazione dei dati ricevuti.

Tra marzo e aprile, l’Agenzia americana ha confermato che il guasto era probabilmente in un banco di memoria dell’FDS), probabilmente per essere stato colpito da una particella ad alta energia o semplicemente per l’usura. L’FDS non comunicava correttamente con la Telemetry Modulation Unit (TMU), che ha iniziato a trasmettere una sequenza ripetuta di uno e zero indicando che il sistema era in una condizione bloccata.

Dopo il riavvio dell’FDS le comunicazioni sono rimaste inutilizzabili. Solo il 20 aprile è stato possibile ripristinare la corretta telemetria. E successivamente anche l’invio di dati scientifici utilizzabili.

Mentre Voyager 1 è tornata a condurre attività scientifiche, sono necessari ulteriori lavori (minori) per eliminare gli effetti del problema. In particolare, gli ingegneri risincronizzeranno il software di cronometraggio nei tre computer di bordo della sonda, in modo che possano eseguire i comandi al momento giusto. Il team eseguirà anche la manutenzione del registratore digitale, che registra alcuni dati per lo strumento a onde di plasma che viene inviato sulla Terra due volte all’anno.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: Esplorazione spazialeVoyagerVoyager 1

Potrebbe interessarti anche questo:

Render della missione cinese Tianwen-3 dedicata alla raccolta di campioni su Marte.

Nuovi dettagli su Tianwen-3, la missione cinese per riportare campioni marziani sulla Terra entro il 2031

Giugno 20, 2025
A sinistra, la corona interna del Sole ripresa il 23 maggio 2025 dal coronografo ASPIICS di Proba‑3. L’immagine, catturata nello spettro visibile, mostra le strutture filamentose della corona come apparirebbero all’occhio umano durante un’eclissi. A destra, la corona osservata da Proba‑3 in luce bianca polarizzata. Questa tecnica consente di isolare la luce della corona da quella diffusa dalla polvere interplanetaria. Credits: ESA/Proba-3/ASPIICS/WOW algorithm

La missione europea Proba‑3 ha realizzato la prima eclissi solare artificiale in orbita

Giugno 19, 2025
Il media briefing del 12 giugno 2025 in attesa del 334esimo Consiglio Ministeriale dell'ESA previsto per novembre 2025. Credits: ESA

L’ESA può fare a meno della NASA? Discussioni e necessità in vista della ministeriale 2025

Giugno 12, 2025
Collage di una serie di osservazioni di Solar Orbiter della regione polare del Sole. Credits: ESA & NASA/Solar Orbiter/PHI, EUI & SPICE Teams

Solar Orbiter ha osservato per la prima volta i poli del Sole da un’orbita inclinata

Giugno 11, 2025
I due satelliti Blue e Gold della missione ESCAPADE della NASA presso la fabbrica di Rocket Lab prima della spedizione in Florida per il lancio. Credits: Rocket Lab

Il secondo New Glenn partirà alla fine dell’estate con a bordo la missione marziana ESCAPADE

Giugno 9, 2025

Redwire supera la revisione di Mason, un sistema per costruire infrastrutture su Luna e Marte

Giugno 4, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • Honda ha completato un test di decollo e atterraggio di un dimostratore per un razzo riutilizzabile

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • ESA, Thales Alenia Space e Blue Origin firmano un MoU per lo studio di opportunità su Orbital Reef

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Una nova è esplosa nella costellazione del Lupo, e ora è visibile anche a occhio nudo

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Ecco le straordinarie immagini della “prima luce” del Vera C. Rubin Observatory

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162