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| On 1 mese ago

Un successo i primi test all’ottica del telescopio spaziale Nancy Grace Roman

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Per la prima volta, i 10 specchi che comporranno il complesso sistema ottico IOA (Imaging Optical Assembly) del futuro telescopio spaziale della NASA, il Nancy Grace Roman, sono stati assemblati tutti insieme. Ciascuno degli specchi aveva già superato tutti i test individuali. Ora gli ingegneri della L3Harris Technologies di Rochester (New York) li hanno combinati per i test collettivi.

I risultati preliminari di questi test mostrano che le ottiche IOA dirigeranno la luce negli strumenti scientifici di Roman in modo estremamente preciso. Ciò garantisce che il Nancy Grace Roman sarà in grado di produrre immagini molto nitide, una volta che si troverà nello spazio.

Gli obbiettivi principali della missione, il cui lancio è attualmente previsto per maggio 2027, saranno lo studio dell’energia oscura, degli esopianeti e del cosmo all’infrarosso. Il telescopio ha uno specchio primario delle stesse dimensioni di quello del telescopio spaziale Hubble, ma lo strumento ad ampio campo da 300 megapixel fotograferà aree di cielo 100 volte più grandi, e osserverà il cielo 1000 volte più velocemente di quanto possa fare Hubble.

L’allineamento della complessa ottica di Roman

L’ottica IOA del Nancy Grance Roman Space Telescope è fondamentale per tutte le future osservazioni del Roman. Oltre al grande specchio primario e allo specchio secondario, otto specchi relè dirigono la luce ai due strumenti scientifici di Roman, il Wide Field Instrument e il coronografo.

L’intero sistema ottico del telescopio spaziale Nancy Grace Roman della NASA. Credits: NASA/Chris Gunn

Tutti e 10 gli specchi del telescopio dovevano essere allineati ben entro la larghezza di un capello umano per ottimizzare la qualità delle immagini che il Roman produrrà. Il meticoloso processo di allineamento è durato un mese, e ha comportato una serie di iterazioni per mettere a fuoco le immagini di prova in modo sempre più nitido.

Una volta posizionati correttamente gli specchi, i tecnici li hanno bloccati in posizione permanente. Solo tre di essi saranno ancora mobili anche una volta che il telescopio si troverà nello spazio. Infatti, grazie ad attuatori meccanici installati per modificarne la posizione, sarà possibile perfezionare ulteriormente l’allineamento una volta che Roman inizierà le sue osservazioni.

Superati con successo i primi test. Ora tocca ai prossimi

Con i primi test, gli ingegneri hanno visto la primissima luce attraversare l’intera ottica del Nancy Grace Roman. Si tratta di test ottici, utili a verificare che l’allineamento degli specchi sia andato a buon fine e a garantire le prestazioni del telescopio una volta che si troverà nello spazio.

“Il team congiunto di L3Harris e della NASA ha pienamente raggiunto gli obiettivi del test” ha affermato Scott Smith, responsabile del Roman presso il Goddard Space Flight Center della NASA. “I tecnici e gli ingegneri hanno eseguito con successo un test ottico con precisione ed eccellenza”.

Un tecnico si trova su un trampolino sospeso tra gli specchi primario e secondario del telescopio spaziale Nancy Grace Roman. La foto è un riflesso proiettato attraverso il percorso ottico del telescopio. Il tecnico punta un raggio di luce attraverso il sistema ottico verso la futura posizione del Wide Field Instrument. Credits: NASA/Chris Gunn

Questo test dell’IOA stabilisce una base per i prossimi, che saranno acustici e di vibrazione. Gli ingegneri confronteranno le misurazioni effettuate prima e dopo tali test per assicurarsi che l’ottica resisterà alle forti scosse e alle intense onde sonore a cui sarà sottoposta durante il lancio.

Successivamente, l’IOA sarà sottoposta ad un esame finale, in condizioni di vuoto alla sua fredda temperatura operativa. I materiali, infatti, si espandono e si contraggono con i cambiamenti di temperatura e l’ottica di Roman passerà dalle condizioni di temperatura ambiente sulla Terra a quelle gelide di -13° Celsius nello spazio. Il test misurerà anche le prestazioni dell’IOA a pressioni estremamente basse, per valutare come funzionerà nel vuoto dello spazio.

Si prevede che l’intero gruppo ottico del telescopio sarà completato e consegnato a NASA Goddard questo autunno.

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