• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Una nuova datazione delle valli fluviali su Marte

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Gennaio 16, 2024
in Esplorazione spaziale, News, Scienza, Sistema solare
Porzione di un mosaico generato a partire da 993 singole immagini del rover Perseverance della NASA, ottenute a novembre 2023. Credits: NASA/JPL-Caltech/Arizona State University

Porzione di un mosaico generato a partire da 993 singole immagini del rover Perseverance della NASA, ottenute a novembre 2023. Credits: NASA/JPL-Caltech/Arizona State University

Condividi su FacebookTweet

Oggi Marte è un pianeta desertico, ma la sua superficie conserva le prove di antichi corsi d’acqua. In particolare, mostra quelle che sembrano essere delle vere e proprie valli fluviali, generate in seguito all’erosione dei fiumi.

Conoscere il periodo in cui queste valli si sono formate potrebbe avere grosse implicazioni per le nostre deduzioni sull’abitabilità di Marte. Infatti, lunghe ere di acqua liquida stabile sulla superficie del pianeta sarebbero più favorevoli all’originarsi e al proliferare della vita.

In passato alcune ricerche avevano datato questa rete di valli fluviali a 3 miliardi di anni fa, considerandole tra le prove più evidenti della presenza di acqua liquida nella superficie del Pianeta Rosso primordiale. Ora, utilizzando i crateri da impatto come strumento di datazione, il ricercatore Alexander M. Morgan del Planetary Science Institute è riuscito a determinare i tempi massimi per la formazione delle reti di valli marziane modellate dall’acqua corrente.

Una rete di valli fluviali

Nel corso degli studi sul Marte primordiale, gli scienziati hanno sempre avuto la tendenza a descrivere o un Marte caldo e umido e con un oceano, o un pianeta freddo e ghiacciato, con enormi calotte di ghiaccio. Negli ultimi dieci anni circa, però, si sono resi conto che queste brevi descrizioni di centinaia di milioni di anni di storia erano troppo generiche.

Come la Terra, infatti, il Marte di 3 miliardi di anni fa aveva sì condizioni tali da permettere all’acqua liquida di rimanere in superficie, ma queste condizioni variavano considerevolmente, nel corso di lunghi cambiamenti climatici molto simili a quelli che hanno interessato la storia del nostro pianeta.

Collage che mostra le valli di Maumee di Marte (metà superiore) sovrapposte ai canali sull'isola del Devon sulla Terra (metà inferiore). La forma dei canali, così come la rete complessiva, appare quasi identica. Credits: Anna Grau Galofre
Collage che mostra le valli di Maumee di Marte (metà superiore) sovrapposte ai canali sull’isola del Devon sulla Terra (metà inferiore). La forma dei canali, così come la rete complessiva, appare quasi identica. Credits: Anna Grau Galofre

Ciò significa che la rete di valli fluviali che oggi vediamo su Marte si è formata ed è evoluta nel corso di ere di grandi cambiamenti, che hanno inevitabilmente segnato profondamente il destino dei corsi d’acqua marziani. La loro erosione, che ci porta oggi a vederne solo i resti e le profonde valli, si stimava fosse avvenuta in un minimo di decine di migliaia di anni.

Studiando crateri per datare antichi fiumi

Utilizzando crateri che precedono e sono posteriori ai sistemi di valli fluviali individuati su Marte, Morgan ha invece scoperto che il tempo massimo di formazione delle valli è dell’ordine di centinaia di milioni di anni. I risultati della sua analisi suggeriscono cioè che i fiumi di Marte si stavano erodendo a un ritmo molto lento, molto più lento di quanto pensato in precedenza.

“Dato ciò che sappiamo sui tassi di erosione del primo Marte, tempi più lunghi implicano che le condizioni che permettevano i fiumi erano altamente intermittenti” spiega Morgan, “con lunghi periodi aridi intervallati da brevi episodi di attività fluviale”.

Dettaglio di una rete di valli su Marte. I crateri da impatto sono contrassegnati da cerchi blu e rossi. I crateri contrassegnati in rosso sono posteriori alla rete delle valli, mentre quelli contrassegnati in blu sono anteriori. I cerchi tratteggiati hanno un grado inferiore di certezza di sovrapposizione con la rete delle valli. La linea nera tratteggiata rappresenta la rete di valli mappata. (a) panoramica del sistema di valli. (b) dettaglio dell'area contrassegnata alla lettera (a). Credits: MOLA MEGDR, NASA/USGS; Mosaico THEMIS, ASU/NASA/USGS; CTX, NASA/MSSS
Dettaglio di una rete di valli su Marte. I crateri da impatto sono contrassegnati da cerchi blu e rossi. I crateri contrassegnati in rosso sono posteriori alla rete delle valli, mentre quelli contrassegnati in blu sono anteriori. I cerchi tratteggiati hanno un grado inferiore di certezza di sovrapposizione con la rete delle valli. La linea nera tratteggiata rappresenta la rete di valli mappata. (a) panoramica del sistema di valli. (b) dettaglio dell’area contrassegnata alla lettera (a). Credits: MOLA MEGDR, NASA/USGS; Mosaico THEMIS, ASU/NASA/USGS; CTX, NASA/MSSS

Una possibile spiegazione a questo è che l’erosione potrebbe essere stata inibita dall’accumulo di grandi massi sul letto del fiume. Un’altra è che i fiumi scorrevano molto raramente, forse solo lo 0.001% del tempo, per il resto erano generalmente asciutti. E potevano diventare attivi quando l’attività vulcanica o le variazioni nell’inclinazione assiale del pianeta e nell’orbita attorno al Sole riscaldavano la superficie di Marte.

Questi cambiamenti climatici a lungo termine si verificano anche sulla Terra: sono chiamati cicli di Milankovitch, e sono responsabili dei periodi glaciali del nostro pianeta. I fiumi marziani, secondo la ricerca di Morgan, avrebbero funzionato in modo simile.

Lo studio, pubblicato su Earth and Planetary Science letters, è reperibile qui.

Tags: AcquageologiaMartePianeta rosso

Potrebbe interessarti anche questo:

Vaste caratteristiche superficiali di Venere chiamate "coronae", che potrebbero essere ancora oggi modellate da processi tettonici. Credits: NASA/JPL-Caltech

I dati di Magellan rivelano una possibile attività tettonica in corso su Venere

Maggio 15, 2025
A sinistra: immagine composita di Marte a partire dai dati dell'imaging termico E-THEMIS a bordo di Europa Clipper raccolti durante il flyby dell'1 marzo. A destra, la stessa immagine ma con colori che rappresentano le diverse temperature. Le aree rosse sono circa 0° C, le regioni viola circa -125° C. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU

Ecco i primi risultati dei test agli strumenti di Europa Clipper durante il flyby di Marte

Maggio 13, 2025
Vista globale della superficie di Venere, centrata a 180 gradi di longitudine est, in un mosaico radar della missione Magellan della NASA. Credits: NASA/JPL-Caltech

La crosta di Venere potrebbe essere più sottile del previsto

Maggio 12, 2025
L'agenzia spaziale giapponese JAXA sta studiando l'uso di aeroshell gonfiabili per l'arrivo di piccoli rover su Marte. Credits: ISAS/JAXA

La JAXA sta considerando l’uso di scudi termici gonfiabili per portare piccoli rover su Marte

Aprile 3, 2025
La regione di Arabia Terra su Marte, caratterizzata dalla presenza di diversi crateri. A sinistra, il resto di un antico lago. La foto è del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. Credits: NASA/JPL-Caltech/UArizona

Trovate nuove evidenze di antichi ghiacciai su Marte

Marzo 31, 2025
Render artistico della piattaforma di atterraggio su Marte della missione ExoMars dell'ESA, che sarà sviluppata e costruita da Airbus. Credits: Airbus

Sarà Airbus a costruire la piattaforma di atterraggio per la missione ExoMars

Marzo 29, 2025
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

I più letti

  • Ship 35 starship

    La FAA rilascia a SpaceX i permessi per il nono volo di Starship, ma con riserva

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX ha un primo prototipo di Starship per eseguire i trasferimenti di propellente

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone Starlink come alternativa al GPS

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Iniziata una pausa delle comunicazioni con le sonde Voyager. Durerà fino a febbraio 2026

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Mar 15
Marzo 15 @ 6:00 pm - Giugno 2 @ 8:00 pm

Mostra INAF Macchine del tempo

Mag 20
Maggio 20 @ 10:00 am - Maggio 22 @ 4:00 pm

Space Meetings Veneto 2025

Vedi Calendario

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162