Agenzie Spaziali
| On 1 anno ago

In orbita la Dragon Cargo della missione CRS-29. Rifornimenti e esperimenti verso la ISS

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Per la terza volta nel corso del 2023 abbia assistito al decollo di una capsula Dragon di SpaceX in versione Cargo. La missione, denominata CRS-29, fa parte del Commercial Resupply Service, un programma con l’obbiettivo il rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale. Per SpaceX si tratta inoltre del nono lancio facente parte del nuovo contratto, che prevede le missioni che vanno dalla numero 21 alla 35.

Attualmente la ISS è rifornita da altre due diverse capsule, la russa Progress e la Cygnus di Northrop Grumman. A queste presto si aggiungerà anche il Dream Chaser di Sierra Space e la HTV-X dell’agenzia spaziale giapponese durante il 2024.

Il Falcon 9 e la Dragon sono decollati alle 02:28 del 10 novembre dal pad 39A del Kennedy Space Center, mentre l’attracco è previsto per il giorno seguente, verso le 11:20. Presto questo complesso di lancio non sarà più l’unico da cui partiranno le capsule di SpaceX, perché ciò avverrà anche dallo Space Launch Complex 40.

Negli ultimi mesi infatti, è iniziata la costruzione di una nuova torre proprio al pad 40, in modo da permettere l’accesso alle future Dragon. Il 7 novembre hanno installato il Crew Access Arm, il braccio rotante che funge da collegamento tra la torre e la capsula.

La nuova torre permetterà a SpaceX di mantenere un elevato ritmo di lancio, in quanto alcune missioni possono partire solamente dal 39A, come quelle che prevedono l’utilizzo del Falcon Heavy.

Un passo avanti nella comunicazione laser e altri esperimenti

Tra i vari strumenti a bordo della Dragon vi è anche un dispositivo che permetterà alla NASA nuovi test sulla comunicazione laser nello spazio. Si tratta di ILLUMA-T (Integrated Laser Communications Relay Demonstration Low Earth Orbit User Modem and Amplifier Terminal) che verrà poi installato all’esterno della ISS. ILLUMA-T ha le dimensioni di un frigorifero ed è dotato di un modulo ottico montato su un gimbal a due assi, che dovrà puntare il satellite in orbita geostazionaria LCRD (Laser Communications Relay Demonstration).

Questo satellite è stato lanciato a dicembre 2021 e grazie a esso la NASA ha già effettuato diversi esperimenti di comunicazione laser. Ora il satellite farà anche da tramite tra la ISS e le stazioni di terra in California o nelle Hawaii. I dati trasmessi da ILLUMA-T al LCRD viaggiano a 1.2 Gbps, una velocità molto superiore rispetto agli attuali sistemi.

La comunicazione laser sarà molto importante per il futuro dell’esplorazione spaziale, perché permetterà di inviare e ricevere molti più dati e molto più velocemente. Per tale ragione, l’agenzia americana sta studiando diverse sue applicazioni, come a bordo della sonda Psyche e prossimamente sulla Orion di Artemis II.

L’Atmospheric Waves Experiment (AWE) è un altro strumento che verrà collocato all’esterno della ISS e servirà per studiare le onde di gravità nell’atmosfera. Così come accade in acqua, anche nell’atmosfera si generano delle onde che trasportano energia da un punto a un altro. Queste onde possono viaggiare anche verso l’alto e influenzare la meteorologia spaziale, causando anche interferenze nei segnali di comunicazione.

A bordo della Dragon vi è anche un esperimento dell’ESA chiamato Aquamembrane-3, per studiare modi più efficienti di riciclare l’acqua, sfruttando alcune proteine che si trovano nelle cellule.

I problemi alla Dragon prima della partenza

Il decollo della Dragon sarebbe dovuto avvenire il 5 novembre, ma a inizio mese NASA e SpaceX hanno deciso di rimandare la partenza al giorno 7, per ultimare gli ultimi controlli prima del lancio. Il 2 novembre l’agenzia americana ha comunicato che l’inizio della missione sarebbe stato rimandato di altri due giorni, a causa di un problema riscontrato in una delle valvole dei motori Draco. Durante il rifornimento della Dragon infatti, è stata rilevata una perdita di tetrossido di azoto, uno dei due elementi utilizzati per alimentare i 16 motori. Per rimediare, i tecnici di SpaceX hanno direttamente sostituito il motore con la valvola difettosa.

I Draco sono piccoli motori che permettono di manovrare la capsula nello spazio e sono alimentati tetrossido di azoto e monometilidrazina, due composti che reagiscono violentemente se entrano in contatto. Per questa particolare capsula si tratta del secondo viaggio verso la ISS, in quanto SpaceX l’aveva già utilizzata per la missione CRS-26 un anno prima.

Anche il primo stadio del Falcon 9 che l’ha portata in orbita era riutilizzato. Si tratta del booster con numero di serie B1081 al suo secondo, che nella missione precedente aveva trasportato un’altra Dragon. In quell’occasione la capsula era nella versione per il trasporto di astronauti, gli stessi che si trovano ora sulla ISS.

Dopo la separazione dal secondo stadio, il B1081 ha poi fatto ritorno direttamente sulla terraferma, atterrando sulla Landing zone 1. Grazie ai dati raccolti dalle numerose missioni Starlink, SpaceX ha potuto collaudare le prestazioni del Falcon 9, dimostrando che può eseguire questa manovra anche con missioni con le Dragon.