• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Sessant’anni fa l’inaugurazione dello storico radiotelescopio di Arecibo

Stefano Piccin di Stefano Piccin
Novembre 1, 2023
in Approfondimento, Astronomia e astrofisica, News, Scienza
Arecibo

Il radiotelescopio Arecibo nell'isola di Porto Rico prima del crollo definitivo a dicembre 2020.

Condividi su FacebookTweet

Il primo giorno di novembre del 1963 venne inaugurato formalmente il radiotelescopio di Arecibo. Quel giorno venne prodotta “la prima luce” di Arecibo, un termine con cui si identifica la prima osservazione o misurazione scientifica effettuata con un nuovo telescopio. Arecibo è stato per oltre cinquantanni il più grande radiotelescopio a riflettore sferico presente sulla superficie terrestre, superato nel 2016 da FAST, costruito in Cina.

Arecibo non è riuscito a raggiungere i sei decenni di vita operativa, dato che nel dicembre 2020, pochi giorni dopo essere stato ufficialmente chiuso, un crollo fece cadere l’antenna ricevente da 900 tonnellate, sospesa a 150 metri di altezza, sopra la parabola sottostante. La distruzione di tutta la strumentazione sospesa, il danneggiamento delle torri su cui erano collegati i cavi e la conseguente distruzione di centinaia di pannelli della parabola ne segnarono la definitiva chiusura. Nel 2021, dopo la messa in sicurezza, ne è poi iniziato lo smantellamento.

Nonostante questa conclusione particolarmente triste, Arecibo nei suoi 57 anni di operatività ha effettuato diverse scoperte importanti, ed è diventato anche un simbolo della radioastronomia. Questo suo status è stato favorito dalle numerose scene di film che hanno usato il telescopio come sfondo, come Contact o la scena finale del film di James Bond GoldenEye.

La nascita del telescopio Arecibo

Il radiotelescopio di Arecibo si trova circa 16 km a sud della città di Arecibo di Porto Rico, formalmente parte degli Stati Uniti. Questa zona venne scelta per costruire il radiotelescopio in quanto un territorio relativamente calmo, vicino all’Equatore, e che presentava un avvallamento naturale all’interno del quale costruire la parabola e le torri di supporto.

Il progetto venne creato e gestito dall’ingegnere William Gordon, che inizialmente lo aveva pensato come un radiotelescopio dedicato allo studio della ionosfera. Proprio per questo motivo venne costruito, e nei primi anni si chiamava Arecibo Ionosphere Observatory. Il telescopio era sotto il controllo della Cornell University e finanziato dalla Advanced Research Projects Agency (ARPA). L’ente federale pensava che questo telescopio si potesse anche usare per tracciare missili nucleari supersonici in atmosfera, una preoccupazione prioritaria durante i primi anni della Guerra Fredda.

Confronto in scale uguali, del radiotelescopio di Arecibo (in alto) il radiotelescopio FAST, al centro, e il RATAN-600 in basso. Quest'ultimo è stato un radiotelescopio attivo in Russia negli anni '60 e composto solamente da un anello di pannelli riflettenti.

Già nei primi anni però, complici anche le avanzate caratteristiche e le enormi dimensioni, si notò che Arecibo poteva essere usato per molte altri campi di ricerca astronomici. Nel 1965, per esempio, con il radiotelescopio venne scoperto che il periodo di rotazione di Mercurio era di 59 giorni, e non 88 come si pensava fino a quel momento.

A partire dagli anni ’70, comprese le capacità di questo strumento, la sua gestione passò alla U.S. National Science Foundation. Da quel momento le aree di ricerca principali sono diventate la radioastronomia, la fisica atmosferica e l’osservazione radar di corpi rocciosi nel Sistema Solare. Negli ultimi due decenni di operatività, Arecibo è stato anche grandemente utilizzato dal progetto SETI, per cercare segnali dell’esistenza di vita intelligente nell’Universo.

Come funzionava Arecibo

Il telescopio di Arecibo utilizzava un’antenna parabolica di 305 metri di diametro per raccogliere i segnali radio provenienti dall’universo. L’antenna era costituita da circa 40 mila pannelli di alluminio montati su una rete di cavi d’acciaio. I segnali radio provenienti dallo spazio venivano riflessi dalla superficie parabolica dell’antenna e convogliati verso il centro della parabola, dove era posizionato il ricevitore sospeso.

Questo era costituito da un’antenna lineare molto sensibile che amplificava il segnale radio e lo convertiva in un segnale elettrico. Il ricevitore era in grado di muoversi sopra la parabola, in modo da ricevere segnali focalizzati in punti diversi. Essi non erano infatti focalizzati in un unico punto dalla parabola. Questa caratteristica permetteva ad Arecibo di osservare praticamente tutto quello che stava sopra di lui, equivalente a circa un arco di 40 gradi. Inoltre, essendo situato molto vicino all’equatore, poteva facilmente studiare i pianeti del Sistema Solare.

Schema del funzionamento della riflessione e raccolta delle onde radio del ricevitore del radiotelescopio di Arecibo. Credits: Daniel R. Altschuler.
Schema del funzionamento della riflessione e raccolta delle onde radio del ricevitore del radiotelescopio di Arecibo. Credits:
Daniel R. Altschuler.

Il radiotelescopio era in grado di osservare oggetti celesti a distanze molto elevate. Il suo potere risolutivo, ossia la capacità di distinguere due oggetti separati, era di circa 0.00000002 gradi, che corrisponde alla distanza tra due monetine da 2 euro poste a una distanza di 500 chilometri.

Alcune scoperte scientifiche di Arecibo

Nel 1974, il telescopio di Arecibo ha scoperto la prima pulsar binaria, un sistema composto da due stelle di neutroni che orbitano l’una attorno all’altra. La scoperta è stata un importante passo avanti nella comprensione della fisica delle stelle di neutroni, e ha portato al premio Nobel per la Fisica nel 1993 a Joseph Hooton Taylor Jr. e Russell Alan Hulse.

Nel 1975 venne usato per eseguire delle osservazioni radar della superficie di Marte, per supportare così l’atterraggio delle sonde Viking. Nel 1981 si produsse invece la prima mappa radio della superficie di Venere.

Nel 1992 con Arecibo si scoprì il primo pianeta all’infuori del Sistema Solare, che successive osservazioni dimostrarono essere un sistema di diversi corpi rocciosi in orbita attorno alla pulsar PSR 1257+12. Nel 2012, il telescopio di Arecibo ha scoperto i Farst Radio Burst (FRB), impulsi radio estremamente potenti e di breve durata, che si pensa siano originati da eventi cosmici catastrofici, come la fusione di stelle neutroniche. Nel 1989 con i dati di Arecibo si produsse la prima immagine di un asteroide. Negli anni seguenti, la mappatura di asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra (oggetti NEO) divenne una delle attività più importanti del radiotelescopio.

Nel 1974 venne anche usato per inviare nello spazio, verso l’ammasso globulare M13, il “messaggio di Arecibo”. Questa fu una immagine di 23×73 pixel, codificata in un codice binario. Essa conteneva immagini stilizzate di esseri umani, alcune formule chimiche e numeri.

Una vista aerea di Arecibo subito dopo il crollo della cupola riflettente nel dicembre 2020.
Una vista aerea di Arecibo subito dopo il crollo della cupola riflettente nel dicembre 2020.

Il futuro

Arecibo ha ceduto il record di radiotelescopio a piatto singolo più grande al mondo a FAST, attivo in Cina dal 2016. Dopo il crollo definitivo avvenuto il 1 dicembre del 2020, è stato confermato che Arecibo non sarà più costruito. Attualmente al mondo non ci sono progetti per nuovi enormi radiotelescopi di questa tipologia.

Con il progresso della tecnologia è stato dimostrato come caratteristiche simili si possono ottenere con radiotelescopi costruiti “in parallelo”, cioè realizzati da array di antenne singole sparse su aree molto più grandi.

A questo si aggiunge la speranza che in futuro un altro grande radiotelescopio si possa costruire, ma questa volta sulla Luna. La faccia a noi nascosta del nostro satellite è infatti la zona più sensata su cui costruire uno strumento di questo tipo, che risulterebbe protetto da ogni interferenza della tecnologia terrestre, e già naturalmente puntato verso l’esterno del Sistema Solare, per lo meno per metà del tempo.

Astrospace.it è un progetto di divulgazione scientifica portato avanti da un gruppo di giovani fisici e ingegneri con una passione comune per lo spazio. Se ti piace quello che stai leggendo, puoi contribuire alla crescita della piattaforma attraverso il nostro abbonamento. Ai nostri abbonati riserviamo contenuti esclusivi e sempre in aggiornamento.

Entra anche tu in Astrospace.it Orbit.

Continua a seguire Astrospace.it su Telegram e Instagram.

Tags: AreciboOsservatorio di AreciboRadiotelescopio

Potrebbe interessarti anche questo:

La prima immagine dell'Universo del radiotelescopio SKA-Low ottenuta con solo l'1% delle antenne attive. Sullo sfondo, alcune delle antenne di SKA-Low. Credits: SKAO

Rilasciata la prima immagine dell’Universo del radiotelescopio SKA-Low

Marzo 18, 2025
I piatti dell'esperimento cinese Tianlai contro il cielo notturno sotto la Via Lattea. Credito: progetto Tianlai

Anche l’esperimento cinese Tianlai diventa un precursore del radiotelescopio SKA

Ottobre 21, 2024
Panoramica aerea scattata il 26 luglio 2023 che mostra il radiotelescopio cinese FAST, nella provincia di Guizhou, nella Cina sudoccidentale. Credits: Xinhua

Iniziata la costruzione del Core Array, un’estensione del radiotelescopio cinese FAST

Settembre 25, 2024
Il radiotelescopio Big Ear della Ohio State University, in una fotografia del 1980. Qui nell'agosto 1977 venne captato il segnale Wow!. Credits: James Arthur

Svelata la natura del segnale Wow!: una rara esplosione cosmica, non un messaggio alieno

Agosto 24, 2024
Alcune antenne del radiotelescopio SKA-Low, nell'Australia Occidentale. Credits: Icrar/Curtin

Sono arrivate le prime immagini di SKA-Low, uno dei due radiotelescopi dell’Osservatorio SKA

Agosto 10, 2024
Il braccio Est-Ovest del radiotelescopio Croce del Nord presso Medicina (BO). Credits: IRA/INAF

Iniziati i lavori per il programma NextGeneration – Croce del Nord. Intervista a Germano Bianchi e Andrea Orlati

Giugno 21, 2024
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

Cosa succederà durante il nono volo di Starship?

00:11:16

I più letti

  • Test del prototipo riutilizzabile di Space Epoch

    L’azienda cinese Space Epoch ha testato uno stadio riutilizzabile in acciaio con rientro in mare

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • L’IA ha rivelato nuovi dettagli sui buchi neri supermassicci Sagittarius A* e M87*

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone 76 lanci annuali di Starship dalla rampa SLC-37 (ora il totale è 145)

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Marte, un sogno ancora lontano? I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162